-Seconda parte-
Dopo la stordita presa con la "Jazz", penso a come non si debba mai giudicare una tromba dall'aspetto, me la riguardo mentre lui la pulisce (prende il compressore e gli soffia dentro il cannello al massimo per svariati secondi!) e la lucida, non è bella, assolutamente, ma che cuor di leone!
Gli chiedo gentilmente di provare la tedesca e lui naturalmente non si tira indietro. Negli espositori ci sono vari modelli di flicorni a pistoni e a cilindri e flicornini in mib, ma non mi interessano, quella tedesca mi sta facendo sbavare da quando sono entrato...
Tromba a Cilindri (Sib):
Prezzo: Ricordo chiaramente il prezzo sulla targhetta dell'espositore, 1400 €, ma anche questo prezzo è da prendere con le molle, perchè lui ha accennato alla possibilità di sconti. Davvero niente male se pensiamo che si tratta di una prodotto hand made.
Prendo la tedesca in mano e subito noto la differenza di peso con la precedente: non è pesante, direi il giusto peso per una tedesca che evoca soli d'orchestra solo a guardarla [ahh, sai qui con un bel Mahler che ci fai!?!?!]. L'estetica è molto migliore rispetto all'altra, questa si presenta bene. La campana è grande, come si conviene ad una tedesca degna di tale nome. Inserisco il bocchino e comincio a prendere le misure per tenerla in mano, non essendo molto abituato con le cilindri [mamma come è scomoda..] e subito Scafetta mi fa notare che la tengo nel modo sbagliato [ecco, bella figura!], metto bene le dita, anche le palettine dei cilindri sono vicinissime, molto comode; sono pronto [ora è comoda, STRAUSS STO ARRIVANDO!]
Parto facendo le prime note e subito mi sembra pronta, le note escono subito, ha quasi la prontezza di un flicorno, con quell'attacco che lo senti quasi sulle labbra, non so se rendo l'idea. Faccio qualche arpeggio per saggiare l'intonazione, in generale va bene, anche se alcuni armonici avrebbero bisogno di una leggerissima ritoccatina; sento subito la mancanza delle pompe di intonazione, non presenti, che mi fanno penare su alcune note. Il pianissimo è buono, più facile rispetto ad una Bach 37, ma non immediato, con un bel suono presente e stabile. Questa volta sto nel mio campo e apro la pompa a dovere: il suono si allarga, si ingrandisce, riempie la stanza di armonici caldissimi [che bel suono!], con la scurezza tipica della rotary, è un grande suono, questa volta sì che è da orchestra, assolutamente. Mi dà subito l'idea di come può fondersi bene con i legni, anche nel forte. Inizio il concerto di Haydn: suona bene, il suono è quello giusto, la facilità c'è, quegli attacchi sul piano sono meno difficili, il forte è bello, nobile, quasi poderoso; ho un piccolo problema con i trilli, non essendo abituato ai cilindri, ma lui mi dice che sono quello che li ha capiti da subito meglio di tutti. Suono e la tromba va, mi asseconda, inizio a godermi la cosa [ma che mi frega, chiudo gli occhi e vado, Scafetta aspetterà...], continuo a suonare; il concerto arriva nella parte acuta, inizio a giocare con le semicrome , legate, staccate, suonano tutte bene, arrivo al reb acuto e la tromba arriva lassù dolcissima [aahhh...], quasi non sembra così acuto. Poi arrivo all'intervallo sib-si-sib [aargh!!!], il si è stonato naturalmente e non ho pompe per correggerlo, questo mi riporta un attimo alla realtà, ma mi ributto nella seconda parte ed arrivo giù: salti, staccati, piano, forte, cadenza, mi godo tutto. Non contento faccio anche il secondo tempo, qui il mezzopiano permette di godere appieno della dolcezza del suono, morbidissimo. Morale della favola, mi sono sparato primo e secondo tempo senza guardare in faccia nessuno, talmente me li stavo godendo [lavogliolavogliolavoglio...]. Quando riapro gli occhi Scafetta sorride soddisfatto, il suo lavoro è buono. Faccio qualche solo per concludere, di quelli acuti e forti tipo Also Sprach Zarathustra o Sinfonia Domestica, le note acute come sib, do e re nel forte non sono facili, direi meno di una Bach, richiedono controllo e attenzione ed una grande portata d'aria, ma il suono è qualcosa di incredibile, non si scompone, il colore è identico su tutta l'estensione, le note acute sono cannoni di armonici, invadono e riempiono lo spazio circostante, ancora calde e nobilissime. Non voglio offendere l'animo della tromba sparando note fuori estensione classica, perciò mi fermo lì e ridò la tromba al buon Scafetta [mi è sempre più simpatico!] che lucida e accudisce la sua creatura, non prima di avermi dato l'egoistica soddisfazione di dirmi "le fai parla' ste trombe!", con il suo forte accento di Francavilla...
Direi un'ottima tromba, spiccatamente classica, nell'accezione specifica del termine (periodo classico). Serissima, pacata, potente, non difficile, ma che richiede un pò di "manico", come si conviene alle cose più blasonate, ti lascia soddisfatto e rilassato, che animo...
Non ho molti metri di paragone, diciamo piuttosto che è la prima rotary che provo a fondo (ne ho ascoltate diverse, è chiaro...), ma se tutte le rotary sono così, allora.... viva le tedesche!!!
Dulcis in fundo ringrazio il grande Scafetta, per la disponibilità e la serietà. Ottimo riparatore, ottimo costruttore, due trombe e due anime totalmente differenti. E' stata una bella esperienza, soprattutto inattesa.