Il fatto di studiare con un bocchino più impegnativo un senso ce l'ha, ma secondo me non bisogna esagerare, nel senso che deve trattarsi comunque di un bocchino che siamo in grado di utilizzare anche quando suoniamo, almeno per una parte del proprio repertorio, altrimenti è solo una fatica inutile, se non addirittura controproducente, perché suonare un bocchino troppo faticoso potrebbe sviluppare qualche meccanismo di compensazione. Quindi studiare con un bocchino con il quale non sono in grado di suonare dal vivo praticamente nulla non ha alcun senso. Siamo d'accordo che con un bocchino grande abbiamo tutti una voce più bella, ma se poi questa voce non la possiamo sfruttare dal vivo perché se no scoppiamo dopo 10 minuti quella bella voce è come non averla. Anzi, di fatto non ce l'hai.
A mio modesto parere quindi il punto di partenza è trovare il proprio bocchino "all around", quello con il quale siamo in grado di suonare, anche in concerto, la gran parte del proprio repertorio, ed utilizzare questo bocchino per studiare la tecnica. Per quanto riguarda invece lo studio dei brani, ovviamente va sempre utilizzato il bocchino che poi andremo ad utilizzare in concerto, quindi ci può stare di fare delle prove per capire quale bocchino usare in un determinato brano, ma una volta capito questo il brano va studiato con il bocchino che permette di ottenere il risultato migliore.
Se lo studio è corretto, non c'è alcun problema a cambiare bocchino, anche durante lo stesso concerto, questa è una cosa che tantissimi professionisti fanno senza alcun problema.