Questo post me lo ero dimenticato.
Purtroppo a ottobre 19 ho dovuto smettere di suonare per curarmi la spalla sinistra, e quando la spalla era quasi a posto ho avuto altri problemi che ancora non mi hanno permesso di riprendere in mano la tromba.
Devo dire però che non non mi rimangio nulla di quello che ho scritto. Qualcuno diceva che se avessi fatto passare un po di tempo avrei potuto dare un senso diverso alle parole che sono state scritte, da me e dagli altri.
Invece non è così.
Nei sei mesi successivi a questo post ho continuato con le mie urla di maiale, e ho continuato a migliorare tutti gli altri aspetti del suonare la tromba, dalla qualità del suono all'estensione.
Alla faccia di chi diceva che il mio era un lavoro inutile, che molti ci erano già passati, e tutto quello che è stato scritto.
Le urla di maiale non sono diventate note spendibili in un contesto musicale, ma la mia estensione di note vere era migliorata, non tanto in altezza quanto nella facilità e comodità di arrivarci.
Io, come tutti, ho sviluppato nel tempo un range in cui suono (suonavo) comodo. Questo limite, questo range di comodità, questo muro oltre il quale non riuscivo a salire, negli anni si è sempre spostato un po' più in alto, grazie alla costanza e allo studio. Questo continuo e lento miglioramento mi ha sempre fatto pensare che ero sulla strada giusta, era la cartina al tornasole dei miei sforzi, seppur senza un maestro.
Questo continuo e lento miglioramento, a livello di estensione, mi portava sì a raggiungere nuove note in alto, ma soprattutto mi portava a suonare con più comodità e pienezza quelle che già suonavo.
E questo è quello che è successo anche con le urla di maiale. Credo di poter dare ragione al me stesso di allora: esagerare l'emissione per fare le urla di maiale mi ha portato a capire che potevo usare molta meno aria, o meglio, molta meno compressione dell'aria, per suonare nel mio range. E di conseguenza, mi sono accorto di avere un grande margine ancora da spendere, eventualmente, per salire.
In parole povere, avevo trovato un modo per migliorare il mio modo di suonare, ottimizzando il flusso dell'aria, spendendo meno aria per fare le stesse cose, alleggerendo la pressione del bocchino e lasciando che tutta la compressione avvenisse prima delle labbra. Risultato: un'ottava in più, ma soprattutto una comodità assoluta nel suonare il mio vecchio range.
Ora se tutto va bene tra pochi giorni riprenderò in mano la tromba, e con tutta la pazienza del mondo ripercorrerò lentamente la strada degli ultimi dodici anni, senza forzare, e sempre a modo mio.