Da qualche tempo (non breve)mi sto cimentando ad imparare qualche standard jazz a memoria....non che suonare con spartito sia proprio così male,ma effettivamente come rileva Norman,la soddisfazione non è paragonabile.Ho pensato bene ,vista l’età e l’elasticità del cervello che comincia a venire meno,di scegliere nei 100 più famosi,ii 10 che ho sempre sentito più “miei”,non i più suonati o i più celebri,ma quelli che il mio orecchio ascoltava meglio e che ho appreso meglio leggendo,con quei passaggi e frasi che mi “vestivano” meglio....fatti su misura.
Be pensavo di avere enormi difficoltà,invece ,nonostante non sia semplicissimo,a volte mi sono trovato,con meraviglia ,a suonare alcune battute che erano gia implementate dal mio cervello....
Ho sempre pensato che suonare ciò che piace ,sia una delle chiavi per suonare almeno dignitosamente:e poi,suonare un brano con tempi forsennati o troppo lenti,può andare bene per un individuo e non per un altro,perché ognuno ha il suo tempo dentro al quale non si sfugge.
È certo che chi lo fa di mestiere ,queste sono considerazioni limitative,ma ad un amante distratto dello strumento come sono io,il piacere attraverso il sacrificio ma senza l’eccesso di sacrificio è l’unica cosa che conta.