Si, lavoro, ma attenzione che se il problema perdura e sembra non migliorare in proporzione allo studio potrebbe voler dire che non stai lavorando nella direzione giusta, che non significa necessariamente che ci siano problemi seri, ma magari solo che dovresti concentrarti su qualche aspetto che magari inconsapevolmente stai trascurando. Il modo di studiare evolve insieme a noi, non è sempre facile capire di cosa abbiamo bisogno in un dato momento. Nel mio caso l’ultimo step che mi ha fatto aprire gli occhi fu quando il mio maestro mi fece fare un periodo di lavoro basato su note lunghe e basse suonate molto, molto piano, con la respirazione più naturale possibile. Non riuscendo a suonarle ho capito che quelle note (tutto sotto al sol centrale, tanto per dire) che pensavo di avere “in saccoccia” in realtà avevano ancora molto, molto margine di miglioramento. Da lì in poi ho fatto un salto di qualità enorme, in particolare quanto a resistenza e solidità dell’estensione. Anche i tempi di recupero dopo periodi anche lunghi senza tromba si sono ridotti drammaticamente. Ecco cosa intendo quando dico che la tecnica di base è importante per la resistenza. Spesso ci si accanisce sulle cose più impegnative, pensando di fare un lavoro quasi atletico, che piano piano ci si abituerà a sostenere quelle fatiche, in realtà magari la strada passa per un lavoro apparentemente banale e su note “facili”. Non ho ovviamente modo di dire se questo possa essere il tuo problema, non sapendo niente di come suoni, ma il concetto è che quando si arriva a situazioni di apparente stallo bisogna mettere in discussione tutto e capire se e come cambiare strada, perché paradossalmente il mero “studia di più” potrebbe non servire a niente.