Author Topic: come studiare le scale maggiori in maniera jazz e per affrontare il II V I  (Read 315 times)

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Offline fcoltrane

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uno dei problemi maggiori  che hanno tromba  e sax è il fatto che più ci si allontana dal centro del registro più si fa fatica a mantenere un suono omogeneo ed intonato.

il modo migliore per non essere vincolati a questo è studiare le scale maggiori non partendo solo dalla tonica ma cominciando dalla nota più bassa che la tecnica strumentale ci consente.

nella tromba nel mio caso  se studio la scala di do (Bb reale) lo nota più bassa è il sol  (le note dei pedali non mi interessano per suonare il II VI la nota più acuta in prospettiva è il fa fuori dal pentagramma (per ora il do fuori dal pentagramma può andare più che bene).

quindi l'esecuzione sarà Sol La Si Do Re Mi fa Sol fa mi re do si la sol  (tenendo presente che stiamo suonando il V grado)
al contrario partendo dal sol alto per scendere a quello basso e risalire.
poi si parte dal La (tenendo presente che stiamo suonando il sesto grado e così via)

se interessa proseguo con quello considero lo spacca cervello o spacca dita. e preliminare per affrontare tutti i II V I

Offline bubbermiley

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Fammi capire, in pratica tu affronti ogni grado partendo dalla nota più bassa lavorando quindi sul modo che ne consegue?

Offline fcoltrane

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si ma questo è il punto zero di questo tipo di tecnica
 perché poi si prosegue sino alla nota più acuta che si riesce a raggiungere
cioè non bisogna dare prevalenza d una estremità rispetto all'altra.

che nel mio caso in questo momento con la tromba è il do centrale re mi fa sol la si do acuto fuori dal pentagramma quindi si la sol fa mi re do
e poi si parte dal do acuto e si fa il contrario ,
ovviamente se hai tecnica per partire dal fa acuto fuori dal pentagramma o ancora più su che ben venga ( ma su quelle zone devi aver una tecnica solida) perché suonare poi crome con leggerezza alle estremità non è per nulla semplice  .
questo modo di procedere si applica a tutte le scale quindi ad esempio se studi Do diesis (si reale) la nota più bassa sarà la terza il fa diesis.
e la nota più alta nel mio caso il dodiesis acuto fuori dal pentagramma.
questo modo di studiare evita che quando si incontra una sigla che conosciamo poco
(tipo F# maggiore si sia tentati di partire dalla tonica)
l'evoluzione è ancora più difficile e presuppone una conoscenza istantanea di tutte le scale su tutto il registro dello strumento