Ma io non credo che per fare musica ad alto livello bisogna drogarsi, ci mancherebbe, magari anche con un par di bicchieri di vino, in alcuni
può far venire in mente soluzioni diverse da quelle che avrebbe da lucido. Ma ripeto non credo all'equazione droga uguale Parker.
Per rispondere alla tua domanda caro zietto Torello ovviamente di tutta l'erba non si può fare un fascio. Ogni caso ha una storia a se. C'è anche il contesto politico sociale del tempo, le frequentazioni ecc , ma questi sono argomenti a contorno. io mi focalizzavo sull'aspetto che dicevo, ovviamente mia umilissima ipotesi non la verità.
Poi bisognerebbe anche entrare nella diatriba la marijuana è una droga pensante e fumarla fa di te un tossico o sei tossico solo con l'eroina? Poi non è detto
che farsi porta tutti all'autodistruzione di un Chet o Parker. Tu credi che tanti che vediamo belli precisini in giacca e cravatta non tirino coca , io sì visto gli aneddoti che sento, poi le chiacchiere si sa sono tante, ma come dicevo non è detto che chi usa sostanze stupefacenti (alla fine anche l'alcol in maniera eccessiva e smodata lo è) , si riduca tutta come parker. Io parlo di alcuni soggetti (ovviamente non per tutti sarà cosi, ma alcuni sono accomunati)di cui ho letto le biografie e mi sono fatto questa idea. Stranamente era gente che non era uscita da accademie, conservatori , lezioni private su skype,( già a 4-5 anni aveva un orecchio micidiale e un senso del tempo come gente che suonava da 30 anni) però con lo strumento in mano non suonavano creavano . Ripeto al netto che le biografie dicano il vero nei grandi, non negli esecutori, ma i grandi quelli che hanno ''inventato'' il tutto leggo sempre due cose senso del ritmo innato come se per loro era normale come camminare e orecchio fotonico sin dalla tenera età. Ripeto le mie sono idee per parlare del nostro amato jazz, non dogmi. daje tutta ragà