Author Topic: Jazz e ingiustizia razziale  (Read 1238 times)

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Offline Mar

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #15 on: June 11, 2020, 09:56:53 PM »
Scusa fc se rripeto quello che ha detto Dizzy: il musicista classico esegue una musica che qualcun'altro ha scritto, senza aggiungere  né togliere una nota.
Mi sembra che si voglia attribuire a Dizzy qualcosa che non ha detto. In quale punto ha parlato di libertà?
Io nelle sue parole non vedo un giudizio negativo, vedo solo una constatazione.

In ogni caso, sono fermamente convinto che, per quanto ci si sforzi ad essere chiari, con le parole non ci si capisce mai veramente.

Per questo amo la musica.


Offline fcoltrane

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #16 on: June 11, 2020, 10:32:12 PM »
Per Mar:
purtroppo è vero scrivere a volte può essere limitante, il mio pensiero sulla libertà era riferito a te.
e lo dicevo condividendo la stessa passione e preferenza per la musica jazz e per gli stessi motivi che hai espresso:

"Questa è la cosa che mi ha fatto innamorare del jazz, e che mi fa dire che il jazz è la performance artistica con il più elevato tasso di difficoltà, probabilità di errore, e di libertà.
evidenziando che mi era capitato di recente di sentire un musicista classico esprimersi affrontando partitura scritta con elevatissimo tasso di difficoltà, amplissimo spazio di libertà e probabilità di errore ....ecc.

la frase "poco felice"  di Gillespie la considero in tal senso solo perchè mi è sembrato che le due parti fossero collegate logicamente.
: "nel jazz il musicista deve pensare tutto il tempo, nella musica classica il musicista deve leggere musica scritta, senza aggiungere una nota".

per dirla in maniera terra terra il musicista jazz deve pensare tutto il tempo ed invece il musicista classico deve solo leggere (senza pensare.....)

 

Offline Zosimo

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #17 on: June 11, 2020, 11:03:54 PM »
Bella discussione, ma metterla su jazz vs classica non ha senso.( che poi fino a fine 700 nella classica si improvvisava) La musica è musica poi può essere bella o brutta,
ma mettersi li a scandagliarla fa perdere tutta la magia di quest' arte, un po' come quando passiamo mesi e mesi a fare cambi di bocchini
e impostazione delle labbra, ma non suoniamo mai. Detta da Gillespie ha anche un senso perchè lui ha inventato veramente un genere, ma
tutti gli altri almeno la maggior parte,  sono cloni, nel senso che imitano (non dico come fa un musicista classico che ha la partitura),
ma suonano nello stesso stile e con le stesse frasi di clifford, morgan ecc ecc
Io credo banalmente come si è sempre detto che il ritmo sia africano vedi schiavi  deportati che comunicavano con i suoni , alle chiese spiritual gospel ecc ecc, e la melodia armonia occidentale e poi si fonde, quindi non capisco i puristi
visto che già a new orleans o a new york era una mescola tra africani, portoricani, isole del centro america ecc ecc. Poi alla fine quello che resta sono ''chiacchiere'' ovvero tu mi dici che è musica afro.-americana, tu mi dici che invece è predominate l'armonia l'occidentale, ma a me poco importa  se non per mia cultura generale vado a ricercare certi argomenti. Cioè alla fine fare tutti questi distinguo, a cosa porta? Poi che sia diventata musica non dico da ballare, ma troppo da ''professoroni'' e settaria è un altro discorso. ricordate tutti lo sketch di Zalone :D
« Last Edit: June 11, 2020, 11:14:33 PM by Zosimo »
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Offline fcoltrane

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #18 on: June 12, 2020, 06:52:24 AM »
posso solo aggiungere che alcuni addiruttura sostengono che è stato un siciliano il primo jazzista .......(da siciliano mi affascina questa teoria ma credo  credo che Zosimo abbia ragione  ciascuno la racconta come gli pare).

Offline Norman

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #19 on: June 12, 2020, 08:23:43 AM »
Si, questa storia del primo jazzista siciliano l’ho sentita anche io, ma mi sembra un po’ come la storia di Cristoforo Colombo, che gli spagnoli dicono essere spagnolo, i portoghesi portoghese, e recentemente persino i croati croato! :D

Che il jazz sia una musica di fusione è innegabile, ma come dice Gunther Schiller nel suo monumentale saggio sulla storia del jazz, se si guarda agli elementi realmente caratterizzanti è una musica di stampo marcatamente africano. Peraltro anche Wynton Marsalis disse una cosa importante in tema: quello che caratterizza un genere musicale più di ogni altra cosa è il ritmo, ed il ritmo del jazz, lo swing, è, sempre per tornare a Schiller, il frutto del tentativo di esprimere i ritmi africani all’interno dei canoni formali permessi dall’oppressore bianco. Peraltro questo è il pattern di tutti i fenomeni di sincretismo che hanno caratterizzato il tentativo degli schiavi africani di mantenere viva la loro cultura: rivestire la sostanza con una forma che apparisse accettabile agli schiavisti. Un esempio lampante è la Santeria, in cui gli dei della religione animista erano (e sono tuttora) adorati ma nascosti sotto l’immagine dei santi cristiani. Allo stesso modo il jazz usa le strutture ritmiche occidentali e le “storta” per esprimere la complessità dei ritmi africani, usa le scale occidentali, ma le piega per rendere le caratteristiche della musica africana (da qui, come dice sempre Schuller, l’importanza della pentatonica e quella che lui definisce la “indeterminatezza” della terza e della settima dell’accordo così frequente nella musica nera e soprattutto nel blues. Il modo in cui il jazz usa l’armonia occidentale è profondamente influenzato da questo).

Si, è vero che ognuno la può raccontare come vuole, ma per fortuna esiste una storiografia seria che alla fin fine rimette le cose al loro posto.

Insomma, la Sicilia ci ha dato tantissime cose meravigliose, ma non il jazz! :D
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Offline Mar

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #20 on: June 12, 2020, 08:44:42 AM »
Grande Norman, è sempre un peccato quando bei post vanno un po' alla deriva. Sia chiaro, non è colpa di nessuno, ognuno dice la sua e si finisce un po troppo lontano da dove avevamo iniziato.
Per fortuna ci hai pensato tu a mettere un punto che riesce a far quadrare il primo e l'ultimo post.
Riguardo alla Sicilia, che ci ha dato tante cose meravigliose, ci ha dato anche uno dei grandi musicisti jazz degli anni d'oro, uno che era al Minton's quando al Minton's succedevano le cose, il grande Tony Scott. Ne approfitto per ringraziare Elianto che ha postato il film di Maresco, che mi guardo sempre con piacere e con un po' di rabbia per come l'abbiamo trattato qui in Italia

Offline fcoltrane

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #21 on: June 12, 2020, 08:57:18 AM »
Devo leggere Gunther Schiller..... grazie per i nuovi spunti.
Ho conosciuto il grande Tony Scott e lo ricordo sempre con affetto.
studiavo un tema coltreniano rompendo le palle perché pur essendo in sala insonorizzata provavo a suonare a volumi esagerati.
Apre la porta della mia sala Tony( perchè studiava nella sala accanto con la band ) e con modi bruschi mi dice di non rompere.
io lo vedo e gli faccio Tony Scott tu sei.... Toni Scott .........lui esce dalla sala in maniera repentina e torna dopo poco con delle foto.
Era lui che suonava con Trane e con Tyner .
e mi fa Coltrane è diventato famoso con India ma io già prima avevo suonato questo , e mi suona un suo tema col tenore .
poi mi invita ad ascoltare le prove della band.
Al saasofonista dice dopo il solo no tecnica no tecnica...............io penso in cuor mio e si può dire quello che gli pare perché tanto questo sasssofonista ha già tantissima tecnica (di li a poco sarebbe diventato uno dei più richiesti tenoristi italiani).......

un grande con un suo punto di vista interessante sul jazz.

Offline Zosimo

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #22 on: June 12, 2020, 09:56:43 AM »
Bel post di Norman( che oggi compie anche gli anni il nostro gabbamondo) per riquadrare il tutto.
Non ricordo se avevo già postato questo articolo ma nelle domande finali Rava ne parla di quello che stiamo dicendo, ma come sempre è un'opinione.
https://www.soundwall.it/le-bugie-attorno-al-jazz-a-tu-per-tu-con-enrico-rava/?fbclid=IwAR2PHZP6EFz8-uRzD5H1kWUYuGQQIUgkxjgKtqIxXIn3SEeCXQh2U5HLoLk

Come dimenticare Giacinto Figlia uno dei primi pianisti al Minto's e molti altri dimenticati.
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Offline fcoltrane

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #23 on: June 12, 2020, 10:33:10 AM »
 pollices

Offline eugeniovi

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #24 on: June 12, 2020, 11:52:10 AM »
Grande Norman, è sempre un peccato quando bei post vanno un po' alla deriva. Sia chiaro, non è colpa di nessuno, ognuno dice la sua e si finisce un po troppo lontano da dove avevamo iniziato......

In effetti forse sarebbe dopo due o tre post di 'inquadramento' scrivere la/le domande da porre. Tipo:
Il jazz è arte?
Gli afroamericani sono stati influenzati dalla musica occidentale o il contrario?
E' importante il suono nella tromba?
Il piano serve allo studio e come?

Puri esempi e basta.  Idea del cavolo? :) Ciao a tutti
« Last Edit: June 12, 2020, 12:14:50 PM by eugeniovi »

Offline Zosimo

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #25 on: June 12, 2020, 01:40:04 PM »
Certo e come tutti le arti serve per mettere in collegamento la nostra parte conscia con l'inconscia ed elevarci dal ''terreneità'' ed arrivare allo spirituale che non è per forza religioso o il mago con il pentolone. lo strumento è il mezzo per aprire il portale.
Gli afroamericani hanno creato il ritmo diverso dai canoni occidentali per quello che diceva Norman, ma prendendo l'armonia occidentale. I boppers amavano Stravinskij o come si scrive.
Importantissimo
importantissimo. se vuoi suonare jazz le cose fondamentali sono aprire l'orecchio e visualizzare come lavora matematicamente
l'armonia con il piano è possibile con gli altri strumenti no o comunque si fa molta fatica se non si è dotati.
Calcola che la maggior parte dei nostri miti sapeva mettere le mani sul pianoforte. che non vuol dire suonare Listz , ma sapere come funziona.
si può studiare tutto e tutti, ma se non si sviluppano orecchio e ritmo e come suonare la marzurka di periferia.
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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #26 on: June 12, 2020, 01:53:45 PM »
https://www.discogs.com/it/Clifford-Brown-Plays-Trumpet-Piano-The-Complete-Solo-Rehearsals/release/11958366

Consiglio questo disco di Clifford Brown dove suona il piano. Ciao

Sante parole Zo'.

Offline Norman

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #27 on: June 12, 2020, 02:46:01 PM »
In effetti forse sarebbe dopo due o tre post di 'inquadramento' scrivere la/le domande da porre. Tipo:
Il jazz è arte?
Gli afroamericani sono stati influenzati dalla musica occidentale o il contrario?
E' importante il suono nella tromba?
Il piano serve allo studio e come?

Puri esempi e basta.  Idea del cavolo? :) Ciao a tutti
Non è per niente un’idea del cavolo, perché credo che la strada per la conoscenza passi dal porsi delle domande, possibilmente le domande giuste. Se ci pensi la prima cosa che ti insegnano a scuola quando si affrontano i primi problemi matematici è di inquadrare i termini del problema, di capire quale è esattamente la domanda a cui rispondere. Questo è particolarmente importante in questa epoca in cui tutti tendiamo a cercare frettolosamente delle risposte.

Ma in questo caso devo dire che abbiamo messo in piedi una discussione bellissima, piena di spunti interessanti. Bravi tutti e grazie! È bello rivedere un po’ di vita nel forum.
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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #28 on: June 12, 2020, 03:42:04 PM »
Grazie Norman, anche a me è piaciuta molto e mi è servita molto perchè nel confronto c'è sempre da imparare. Se magari piace l'idea potremmo provare, ciao a tutti

Offline Zosimo

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #29 on: June 12, 2020, 07:18:47 PM »
Come dico sempre io, i gruppi fb, sono dispersivissimi al massimo e pieno di cojoni
secondo me i forum faranno parte della riscoperta vintage quando la gente si sarà rotta del tutto male e subito peggio.
Noi come sempre resistiamo e torneremo più jazzy di prima.
Alla fine dopo più di 10 anni avendo provato tutto tra trombe, bocchini, impostazioni e metodi
cominciamo a parlare di musica ;D
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