Cos'è il jazz

[Altobugle]

Il jazz non è morto. Come per "l'evoluzione della specie" è cambiato. Se ci aspettiamo ancora i risultati degli anni passati è ovvio che non li troviamo. Sarebbe come cercare le orme del t-rex, ma in verità dovremmo osservare quelle del tacchino. Io personalmente amo il jazz da quando ho preso la tromba in mano. A 11 anni andavo a dormire con Duke nelle cuffiette, mentre i miei amici ascoltavano "Vado al massimo". E ora io, che lo studiavo con i pochi mezzi che avevo allora, faccio "l'idraulico". I miei amici si son fatti il "corso" al conservatorio, e vanno in giro a dire di suonare "gias" (quando lo studiavo io si pronunciavancora giézz...). Io non mi ritengo degno di dirlo... ancora dopo 30 anni. Comunque ormai mi ha stufato. Sarà che so invecchiato, ma a me le robe con troppe note (in orizzontale e in verticale) m'hanno scassato a mïñç&ıæ!
Ormai sto declinando inesorabilmente  e vergognosamente al...
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Neomelodico 🤣

[Norman]

Ecco, in questo articolo è sintetizzato perché il jazz oggi è il fantasma di sé stesso.


https://www.nytimes.com/2020/09/03/arts/music/jazz-protest-academia.html

[Mar]

Il jazz è una musica rivoluzionaria... ma di quale jazz si parla in questo articolo? E di quale jazz parliamo noi?
Forse l'esistenza della parola jazz è uno dei motivi per cui non ci si può capire.
Il jazz è nato in periodo in cui la segregazione razziale era molto forte, lo schiavismo era stato abolito per legge da 30 anni ma i neri americani, soprattutto negli stati del sud, non avevano ancora un posto nella società
Eppure il primo jazz non aveva intenzione di fare rivoluzioni. La gente si divertiva a suonarlo, ad ascoltarlo, a ballarlo. I neri americani avevano ripreso in mano le loro tradizioni ritmiche, la spiritualità del blues e dei gospel, e le avevano sviluppate su strumenti della tradizione bianca, influenzando e facendosi influenzare da tutti gli attori di quel teatro che era ad esempio la città di New Orleans.
Non solo neri quindi, ma italiani, ebrei, creoli...
Il jazz delle origini non era una musica che divideva, era una musica che univa le persone e le razze.
Quindi questo articolo, come molte delle discussioni che si fanno sul jazz, sviluppa un ragionamento che parte però da un punto di vista parziale (e secondo me sbagliato).
Togliamo la parola jazz e ci capiremo meglio

[Zosimo]

Visto che secondo me , la musica andrebbe più ascoltata che ''parlata''
vi consiglio:
Afro Jaws di Eddie "Lockjaw" Davis tr: Clark Terry
congas e bongos : Ray Barretto

[eugeniovi]

Bello bello, latin jazz di classe. Secondo me pero' stiamo intellettualizzando troppo la cosa. Trovo che poi ascoltare facendo sempre riferimento al 'grandi' non ci lasci gustare appieno la musica che dovrebbe essere passione, trasporto, sentimento. Ok, la musica che amo si è trasformata, evoluta (o no), certo è cambiata da quello che si ascoltava  come sono cambiati tutti i presupposti per i quali si è formata. Per cui periodo finito.  Ma pero' appena sento il cipipidin sui piatti ed il basso che scandisce, i solisti che iniziano.......ragazzi questa è musica!! Ciao a tutti

[Zosimo]

Esatto, la penso come te . evviva il cipipidin.
Poi il jazz è morto e le altre? siamo pur sempre nell'epoca della trap

[Mar]

Sembra che per una serie di motivi sia morta proprio la musica dal vivo, o meglio, non è più tra la gente.
E poi imparare a far girare un piatto o utilizzare un campionatore è molto più semplice che imparare uno strumento.
Non vorrei sembrare più vecchio di quello che sono, ma sembra che le nuove generazioni non abbiano nel loro vocabolario le parole pazienza e sacrificio, che sono alla base di molte attività artistiche. Lo so che è una generalizzazione, non tutti sono così, ma da quello che posso vedere io la direzione che sta prendendo il mondo è verso il tutto e subito

[fcoltrane]

Io la penso come Eugeniovi.  Per Mar io credo invece che ancora ci sia una speranza perché sento che c’è fame di musica dal vivo . Ieri l’altro sono stato a provare in quartetto perché domani ho un matrimonio e lo sposo amico mi ha chiesto di suonare per tre orette. Proviamo con i musicisti e due di loro contrabbasso e batteria hanno la metà dei miei anni ma suonano molto bene È molto meglio di me e studiano e sono motivati. La sera dopo due ore di prove nel tornare a casa mi fermo in un locale dove organizzavano una jam (io non conoscevo nessuno e non sapevo neppure il genere) parlo con i musicisti che avevano organizzato e tutti giovanissimi e mi accolgono calorosamente . Ho improvvisato su due accordi mi minore e la per circa due ore con musicisti che suonavano tendenzialmente rocccc .A palla  😂😂 e mi sono divertito ed io suonavo jazz 😂😂😂.  La prossima settimana ci torno con la tromba....

[eugeniovi]

Purtroppo un grosso colpo alla musica dal vivo l'ha data sta pandemia. Lockdown, poi un posto si un posto no, gel, mascherine e magari mettici anche la paura di prendere qualcosa hanno contribuito al rallentare sia spettacoli che entusiasmo. Vedo che ora, per fortuna, con la volontà di musicisti, gestori di locali etcc...la cosa sta migliorando. Da ringrazire pur sempre pero' chi ha la volonta' di tirare avanti perchè se pensiamo alla condizione dei musicisti di casa nostra e di gestori di locali rispetto alle altri parti d'Europa possiamo solamente che ringraziarli se a costo di sacrifici ci permettono di farci una birra ascoltando del sano e buon Jazz (e non solo). Ciao

[Norman]

Il jazz è una musica rivoluzionaria... ma di quale jazz si parla in questo articolo? E di quale jazz parliamo noi?
Forse l'esistenza della parola jazz è uno dei motivi per cui non ci si può capire.
Il jazz è nato in periodo in cui la segregazione razziale era molto forte, lo schiavismo era stato abolito per legge da 30 anni ma i neri americani, soprattutto negli stati del sud, non avevano ancora un posto nella società
Eppure il primo jazz non aveva intenzione di fare rivoluzioni. La gente si divertiva a suonarlo, ad ascoltarlo, a ballarlo. I neri americani avevano ripreso in mano le loro tradizioni ritmiche, la spiritualità del blues e dei gospel, e le avevano sviluppate su strumenti della tradizione bianca, influenzando e facendosi influenzare da tutti gli attori di quel teatro che era ad esempio la città di New Orleans.
Non solo neri quindi, ma italiani, ebrei, creoli...
Il jazz delle origini non era una musica che divideva, era una musica che univa le persone e le razze.
Quindi questo articolo, come molte delle discussioni che si fanno sul jazz, sviluppa un ragionamento che parte però da un punto di vista parziale (e secondo me sbagliato).
Togliamo la parola jazz e ci capiremo meglio

Quando il jazz è nato la mera affermazione di un’identità nera era rivoluzionaria. A malapena venivano considerati persone, figuriamoci riconoscergli un’identità ed una cultura... È questo legame con la comunità che lo ha creato che è andato perso. Oggi il jazz è una musica ecumenica, di cui musicisti di tutti i Paesi si sono appropriati, per forza di cose è diventato qualcos’altro (o meglio: è diventato tante altre cose, ed il fatto che oggi ci si debba chiedere cosa sia il jazz lo testimonia, fino agli anni ‘60 una domanda del genere semplicemente non aveva senso). È un po’ come un padre musicista che ha generato molti figli, ognuno con una sua capacità musicale ed una sua originalità, ma nessuno con il talento del padre. Fa brutto dire che sia morto? Mettiamola così, è molto, molto vecchio.

[Altobugle]

...È un po’ come un padre musicista che ha generato molti figli, ognuno con una sua capacità musicale ed una sua originalità, ma nessuno con il talento del padre.

Oh, allora svelato l'arcano. Il jazz è...
 Johann Sebastian Bach...

[bicho]

Potremmo sintetizzare con la famosa frase di Frank Zappa: il jazz non è morto, ha solo un odore un po' strano...

[fcoltrane]

😂😂😂u

[Norman]

Potremmo sintetizzare con la famosa frase di Frank Zappa: il jazz non è morto, ha solo un odore un po' strano...

[Zosimo]

Io però non capisco qual è il problema.
Il jazz è morto e quindi?
le altre musiche nate ai primi del 900 come si sono evolute?
chiedo per un amico.