Partiamo col botto!
Allora, la questione è quasi filosofica: come si suona la tromba?
I parametri in gioco sono molteplici, il canneggio dello strumento, il "venturi", i materiali, il foro del bocchino, la lunghezza, la tazza, la penna, il gap, come e quanto si soffia, quanto si spinge sulle labbra, quanto si strizzano le labbra etc etc
Il parametro che io ritengo fondamentale è la summa di tutti questi parametri che sintetizzo in "quanto e come il sistema oppone resistenza".
Per sistema intendo lo strumento, il bocchino, la loro relazione ed il trombettista.
Questa resistenza è ciò che un musicista usa per creare una "mappa di sensazioni" nel proprio cervello: quanto devo soffiare, come devo mettere le labbra, la lingua, come variare questi parametri per passare da una nota all'altra etc
In pratica noi suoniamo per sensazioni che cerchiamo di trovare, affinare, ricordare e riprodurre mentre studiamo e poi suoniamo.
Ogni bocchino ed ogni strumento hanno proprie tendenze in termini di resistenza che oppongono e frequenze che vogliono emettere se stimolate con altre frequenze (intendo che se fai vibrare le labbra ad una frequenza X lo strumento potrebbe, ed è così praticamente sempre, voler far uscire una frequenza Y, a meno che noi non forziamo l'emissione).
L'accoppiamento fra bocchino e tromba generano una variazione di queste tendenze che può essere anche notevole al variare di alcuni parametri (gap, quanto la pompa d'intonazione è inserita, la lunghezza dei tubi "maschi" inseriti nei tubi "femmina", lo spigolo di questi tubi etc etc).
Date queste tendenze il trombettista cerca di adattare la propria emissione per ottenere il risultato migliore possibile e questo genera nel trombettista una sua personalissima "mappa di sensazioni" che, sorpresa, non è la medesima per ogni trombettista perché diverse sono le persone, diverse le sensibilità, diverse le attitudini, le aspettative etc.
Il punto è che una stessa combinazione di parametri oggettivi (la ferraglia) non porta ad una stessa percezione da parte di diversi musicisti.
Questo enorme pippone serve a giustificare la mia prossima affermazione: non esiste un bocchino perfettamente intonato, non esiste la tromba perfettamente intonata, non esiste un equipaggiamento "perfetto". E chi lo dice mente sapendo (spero) di mentire, altrimenti l'unica altra spiegazione è che chi lo dice è un fessacchiotto.
Arriviamo quindi alle domande senza però scendere per il momento nei particolari dei miei prodotti: le variabili di un bocchino sono tantissime e andrebbero pensate, personale opinione, per cercare di intercettare la più ampia platea possibile di musicisti consci che la perfezione non esiste ma un'ampia scelta può aiutare a soddisfare le necessità di quasi tutti i trombettisti del mondo.
Qui ci si aggancia al discorso dell'acclimatarsi: per tanti anni sono stato un fan di Monette e dei suoi prodotti (e per molti versi lo sono ancora) ma ho cambiato radicalmente opinione riguardo al concetto del doversi abituare a suonare un bocchino o una tromba. Inizialmente ho pensato che fosse un giusto (anche se difficile e doloroso) percorso verso il Nirvana, successivamente come un dolorosissimo e lunghissimo percorso per ottenere degli innegabili vantaggi a discapito di altri innegabili svantaggi, infine sono approdato all'idea che tutta questa cosa non abbia senso.
E' evidente che quando si cambia qualcosa ci si debba "abituare" perché qualunque cambio, proprio perché è un cambio, cambia qualcosa... altrimenti non ha senso cambiare, no?
Il quanto, come e cosa cambiare vanno però ponderati per vedere quali sono i vantaggi e gli svantaggi. Nel mio caso personale il concetto di Prana, che ammiro, è troppo esagerato, semplicemente irraggiungibile. E così è per la quasi totalità dei clienti che usano quel tipo di bocchini o strumenti. Non a caso molti di loro sono diventati miei clienti lamentando proprio quello che lamento io e trovando "sollievo" nelle tante opzioni che io metto a disposizione.
Ed è questo il punto nodale, secondo me: dato che le persone sono diverse, le necessità sono diverse, gli strumenti sono diversi, com'è possibile che un prodotto "standard" possa essere "perfettamente intonato" per tutti?
Negli anni ho visto migliaia di persone provare i miei prodotti e quello che tutti, nessuno escluso, usano come primo parametro per valutare se il bocchino "funziona" è la resistenza offerta dal "sistema", quindi incluso il trombettista.
Questa resistenza può essere variata in molti modi ma il più efficiente, secondo me, è con diversi fori e diverse penne.
La maggior parte dei trombettisti quando viene da me pensa di provare delle tazze, dei bordi, in realtà non si rendono conto che sono guidati a trovare una penna ed un foro che sia meglio di quello che sono abituati a suonare ma non così tanto da necessitare di una "acclimatazione". Un cambio sarà necessario, è innegabile, ma questo cambio deve essere necessariamente percepito come piacevole e non deve creare nuovi problemi.
Quindi, cosa ti devi aspettare? Che sia più facile, se non lo è, mi spiace, ma è colpa mia. Nel senso che non sono riuscito a trovare una combinazione che ti risulta più facile del tuo attuale bocchino.
L'idea che "non mi trovo al momento ma nel giro di 3 anni, suonando 10 ore al giorno, non facendo le parti da prima perché al momento non ce la faccio" non ha senso. Esistono le mezze misure ed è solo una questione di trovarle.
Per contro un approccio del genere necessità di così tante opzioni che è difficile che un negozio voglia imbarcarsi in un'investimento cospicuo per avere un minimo di campionario. Inoltre i circa 30 rivenditori che ho in giro per il mondo devono necessariamente essere musicisti di buon livello, così da poter offrire una consulenza adeguata a qualsiasi tipo di trombettista.
La cosa positiva è che, nel lungo periodo, i soldi che il trombettista saranno meno di quanto si sarebbe speso pescando a caso nel mare magnum dei bocchini. Anche perché spesso non si giunge mai ad una soluzione definitiva. Questo spiega perché si vedano pochissimi dei miei bocchini in vendita nei vari mercatini: chi compra spesso compra con una consapevolezza molto maggiore, grazie anche ai consigli di chi li vende, e raramente si sbaglia. Molto più spesso si "affina" col tempo una scelta, e penso che questo sia l'approccio giusto, anche perché le persone cambiano e cambiano anche le necessità man mano che ci si abitua a qualcosa di nuovo.
Come varia la risposta nei tuoi strumenti? Boh.....
Purtroppo, o fortunatamente, ci sono un milione di marchi e modelli e la produzione è spesso poco costante. I parametri che più spesso variano sono il ricevitore del bocchino, dove vengono saldati i braccetti, la precisione con la quale è stato tirato un cannello e l'assemblaggio in generale.
Se si varia di un solo millimetro il punto in cui viene saldato il ricevitore la tromba suonerà in un modo totalmente diverso dal modello ideale.
Spesso questi errori si sommano in varie zone, se unite il fatto che i bocchini stessi spesso variano molto quanto a precisione costruttiva, la frittata è fatta.
E' impossibile prevedere cosa succederà con un mio bocchino su una tromba Bach.
E' impossibile persino prevedere se la stessa tromba e lo stesso bocchino piaceranno allo stesso modo a due persone distinte.... A me potrebbe piacere suonare "basso" sull'armonico e a te potrebbe piacere suonare "alto".
Mirare più in alto, in media, porta a che lo strumento sia più stonato con le note alte più calanti e i difetti tipici delle trombe (Mi alto calante, Sol alto crescente, per fare gli esempi più comuni) si amplificano.
Per quanto ne so io potresti essere un fenomeno così come un principiante alle prime armi ed il mio bocchino potrebbe ugualmente essere una rivelazione o un completo flop.
Non è un caso che chi suona trombe che io ritengo drammaticamente stonate (Martin Committee?) percepisca i miei strumenti altrettanto stonati: le aspettative di dove debbano essere gli armonici è funzione delle scarpe che portiamo ogni giorno. Se ci abituiamo a suonare "storti" ciò che è dritto sembrerà storto...
Per questo è fondamentale che chi emette un giudizio abbia la competenza per emetterlo: sa riconoscere se una nota è stonata? Sa valutare se uno strumento è libero o se sembra tappato perché suona tutto mezzo tono sopra? Ha una buona tecnica di base per capire se le stecche sono colpa dello strumento o dello strumentista?
E' estremamente difficile avere un'immagine obiettiva di se stessi e si tende a ritenere che gli altri siano sempre più stupidi (effetto dunning kruger), quindi allo stesso modo è dura sia far capire agli altri se qualcosa non va, sia essere certi che quello che non va sono io stesso
Per fare un riassunto: non lo so, spero che tu ti trovi bene, siccome non mando bocchini in prova (ma faccio provare a casa mia qualunque cosa, previo appuntamento) posso solo sperare che quello che ti ho consigliato funzioni. Ed il consiglio è frutto di tanti anni di esperienza con trombettisti di tutti i tipi.
Beh, potevo scrivere solo quest'ultime due frasi invece di tutte la pappardella...