X Norman: una volta che hai imparato a leggere, sei costretto tuo malgrado a leggere ogni caxxo di scritta che ti passa sotto gli occhi, non importa se vuoi o se non vuoi.
Ci sono conoscenze da cui non si torna indietro.
Ci sono conoscenze che poi la tua vita non sarà mai più come prima, per questo ritengo l'ignoranza un valore, oggi più che mai.
Poi con le parole non ci si capisce mai veramente, e sono sicuro che la parola ignoranza per me e per te possono avere significati diversi.
Ignorante non significa stupido.
Ignorante non significa che posso essere razzista, o maleducato, o maschilista, o violento, o che uccido senza avere rimorsi, o che stacco un dito del piede a una statua dentro a un museo.
Ignorante significa che non conosco una particolare cosa, o magari non la conosco nel dettaglio, o che magari non la conosco a livello intellettuale (perché cmq la conoscenza intellettuale è solo una delle conoscenze possibili, e di sicuro la più utilizzata e la più sopravvalutata)
Certo, leggiamo di tutto, ma abbiamo un cervello per analizzare, gestire e ponderare quello che leggiamo. Intendo "ignoranza" proprio come "non conoscenza", e sono convinto che conoscere sia sempre meglio che non conoscere. Continuo ad avere la netta impressione che tu stia sostenendo qualcosa che poi in realtà nella tua vita non fai, quantomeno da quello che scrivi qui.
Per esempio, racconti di emozionarti all'ascolto di Strange Fruit, e questo è normale. E' una canzone meravigliosa che Billie Holiday ha sempre interpretato in maniera struggente ed appassionata. Mi sembra che possiamo concordare che chiunque ascolti quella canzone, anche senza conoscerne il testo e la storia, ne possa essere emozionato. Ma puoi forse negare che conoscere il contesto in cui quella canzone è nata aggiunga nuovi piani di comprensione ed apprezzamento di quell'opera d'arte? Non pensi che sapere cosa fossero quegli "strange fruit" non tolga assolutamente nulla alla bellezza e comunicatività di quella melodia e di quel canto, e che anzi aiuti ad entrare ancor più in empatia con ciò di cui la canzone parla? Ed infatti dell'importanza del legame del jazz con la storia degli afroamericani hai parlato lungamente in altre discussioni: forse che la conoscenza della storia afroamericana ha in qualche modo compromesso il tuo modo di apprezzare il jazz? Credo proprio di no, di sicuro non è così per me. Anzi, sono sicuro che è il contrario, la conoscenza della storia e del contesto in cui la musica che ami è nata con ogni probabilità ti ha dato conferme e modo di capire almeno in parte perché quella musica ti aveva toccato il cuore in maniera così intensa.
Hai ragione, la capacità di leggere ci espone ad una mole enorme di stupidaggini, quando non proprio di brutture, e questo è particolarmente vero in quest'epoca di comunicazione più di quantità che di qualità. Ma proprio per questo non possiamo permetterci l'errore di disprezzare la conoscenza "per se", al contrario dobbiamo impegnarci per aggiungere più qualità possibile in questo oceano di parole.
Io penso che nel nostro piccolo qui cerchiamo di fare questo, e nella maggior parte dei casi ci riesce anche bene.
C'è solo un modo in cui intendo positivamente la parola "ignoranza", ed ha a che vedere invece con la constatazione che siamo tutti ignoranti di qualcosa. Anzi, sono molte, molte, molte di più le cose che non sappiamo di quelle che sappiamo, ma questa per me è una formidabile molla a desiderare di conoscere quanto più possibile quello che mi circonda, con tutti i mezzi di cui la natura umana mi ha dotato, e questo include sia la speculazione intellettuale che la contemplazione della bellezza. Le due cose non sono necessariamente legate, ma se vanno a braccetto si supportano a vicenda.