bhaaaaaa certo che scrivere sui forum talvolta è complicato perché il rischio è di equivocare .
Prendo e porto a casa
già in altro post mi è stato detto (Raimondo vianello e Sandra mondaini e non replico perchè il discorso diventa troppo goliardico )
qui Norman mi da del robotico. (ed invece replico)
posso solo dire che la mia stringatissima analisi era dettata dalla esigenza opposta, e cercava di comprendere quali erano le ragioni che avevano suscitato l'emozione (era uno spunto per parlare di musica e di emozioni ).
Quello che faccio per me lo proponevo a voi (visto che vi aveva emozionato) in genere questa analisi e la relativa trascrizione la faccio per i brani che mi hanno emozionato e trovo elementi utili per poi improvvisare o anche semplicemene per studiare.
Nel caso concreto ho passato anni a studiare le scale maggiori e solo dopo molto tempo ho studiato la minore melodic ed armonica per scoprire che quello che mi piaceva era proprio l' utilizzo da parte di grandi di questa scala a volte nei brani con un unico accordo a volte su un II V .
Nel mio caso la critica non coglie nel segno perché certamente non è nel numero delle note o degli accordi che trovo la grandezza o la mediocrità.
Ho semplicemente messo a disposizione del forum e magari di chi questi aspetti li ignora cosa suona il sassofonista.
Poi ciascuno dal dilettante al professionista (che probabilmente lo sa già) ne fa l'uso che preferisce.
Magari un utente deve improvvisare su quella progressione e si ricorda del mio messaggio e capisce che si può emozionare anche con l'utilizzo di una sola scala o poco più.
Questo modo di operare è uno degli aspetti che ha prodotto negli anni i più importanti miglioramenti.
Quando ad esempio un musicista improvvisa e costruisce una frase che trovo bellissima se posso gli chiedo di spiegarmi cosa ha suonato.
A volte alcuni mi sanno rispondere
a volte mi mandano a cacare
Per tornare all'esempio di Norman sulla scala pentatonica . Per me si può fare musica straordinaria anche con 5 note ed anche con meno.
Riporto qui una esperienza con un grande sassofonista italo canadese che vive in italia , prendete 4 note riportatele su tutto il registro dello strumento e costruite frasi utilizzando solo queste quattro note. (una esperienza formativa ).
Per Mar io non analizza la musica quasi esclusivamente dal punto di vista tecnico .
Al contrario ascolto con attenzione , mi emoziono a volte ..... studio ciò che mi ha emozionato e se capisco perché godo ancora di più.
Non entro nel merito del discorso "sull'ignoranza " e sul significato del termine per un motivo semplice che ciascuno sceglie quello che preferisce .
Mi meraviglia che in un forum di trombettisti e quindi di musicisti ci sia una sorta di remora a parlare anche di aspetti "tecnici musicali" il suono dello strumento , gli accordi, la melodia, il ritmo, la creazione del solo ecc.... .
torno allo studio robotico di Chet in All the things you are (dopo una giornata di lavoro me lo merito e mi vado pure ad emozionare
)