Prima di tutto grazie per aver postato questo bel video, davvero molto interessante. Anche io mi ero segnato la parte al minuto 14, oltre che un esempio a 4 e rotti.
Faccio una piccola correzione: lui non sta dicendo cosa è jazz e cosa no, ma in tutta la presentazione vuole sottolineare quanto sia importante “riempire” le note di senso musicale, e come il modo principe sia di affidarsi al canto: le note cantate sono musica, le altre no, a prescindere dallo stile e dal genere. Lui mostra quello che è il suo stile e background, che è quello del gospel, ma lo stesso discorso vale per qualsiasi musica, anche la classica. Gli esempi che fa mi ricordano alcune lezioni che ho ricevuto io e che mi sono rimaste scolpite in testa su quanto sia importante avere questo senso del canto in testa quando si suona, se non c’è questo nella testa dalla tromba uscirà, nella migliore delle ipotesi, qualcosa di simile ad un sequencer, e di quelli rudimentali... Fa anche un bellissimo esempio di quanto questo sia importante anche quando si suona veloce.
Un’altra cosa a mio parere molto importante è quando cita una frase di Marsalis, che parlando di tecnica gli disse che la massima difficoltà tecnica sta nel “nuance”, nel dettaglio, nelle sfumature. Suonare bene frasi “semplici” come quelle di questo video è tutt’altro che banale, anzi, forse è la cosa più difficile di tutte, ma è la base per poter dire veramente di “suonare” nel vero senso della parola. È l’ennesima conferma di una cosa che mi disse il mio compianto primo maestro di tromba, Claudio Bolli, cioè che la cosa veramente più difficile da suonare sono le ballad, perché lì sei a nudo, non hai modo di nasconderti con trucchetti, cliché o fuochi d’artificio, non c’è la mezza misura, o sai veramente far uscire la musica o fai cagare.
La musica di cui si parla in questo video sarebbe una palestra straordinaria per chiunque volesse imparare il jazz, ma queste cose qui da noi sono troppo spesso trascurate, se non proprio misconosciute. Tutti impariamo a suonare il blues “stile Aebersold”, ma invece dovremmo spendere molto più tempo a cercare di far suonare come si deve delle semplici scale blues.
Last but not least... il video di Mahalia Jackson e Louis Armstrong alla fine è una cosa meravigliosa e commovente da quanto è bella.