Ciao Alto, un abbraccio per quello che hai passato.
Anche io sono stato colpito come te, qui in Val Seriana il virus ha colpito davvero duro.
Quando finalmente, sei medi dopo (6 MESI!!) dopo la scomparsa di mio papà è stata celebrata una cerimonia commemorativa per tutti i morti della prima ondata di marzo-aprile, tutto il paese si è stretto in un abbraccio (o meglio, circa 1000 persone perché potevano presenziare massimo 3 persone per famiglia di ogni deceduto per rispettare le norme di distanziamento…).
E il Silenzio l’ho fatto io. L’avrei fatto a qualsiasi costo, non mi importava assolutamente come o cosa sarebbe uscito. Anche mio papà suonava nella banda del paese (no, ne era il pilastro) e, anche se forse non l’avrebbe ammesso, avrebbe voluto che lo facessi io. Ed è stato liberatorio, per me in primis. Ne avevo bisogno, dovevo farlo e per fortuna l’ho fatto.
E la penso anch’io come te, Alto: dopo averne fatti a centinaia, adesso il Silenzio ha un altro suono anche per me.