Author Topic: Bocchini fai da te  (Read 1186 times)

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Offline Zosimo

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Re: Bocchini fai da te
« Reply #15 on: December 29, 2020, 09:27:18 PM »
No , la mia è semplice curiosità intellettuale. Non vorrei fare concorrenza a Masa. Anzi mejo comprare na bicicletta almeno butto sta panza :)
Però visto che ci dicono tutti i giorni di dare precedenza al made in Italy ( anche se compra le campane in Germania)  diamo spazio a Masa. Io lo faccio anche per gli altri  così possono confutare, visto che io sono un suo adepto mi  appiopparebbe anche un posacenere a 10000 euro :)

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Offline anrapa

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Re: Bocchini fai da te
« Reply #16 on: December 29, 2020, 10:29:06 PM »
Direi che il discorso va diviso fin dall’inizio in due grosse parti, una che riguarda il giochicchiare e l’altra che è un lavoro fatto seriamente, con il fine di avere un prodotto certo e ripetibile.

Ipotizzando di voler fare qualche esperimento con attrezzi generici o di fortuna bastano veramente pochi soldi e un pizzico di buon senso.
Dato per scontato che andremo ad usare un macchinario di poco peso e scarsa potenza possiamo stare relativamente tranquilli per quanto riguarda il rischio di incidenti.
Bisogna sempre approcciare i macchinari con la giusta dose di rispetto e paura ma se si pone attenzione al fermare il pezzo fra mandrino e contropunta sarà difficile fare grossi danni.

È di gran lunga più pericoloso operare con un trapano tenendo il bocchino con le mani, quella è pura follia anche perché un trapano ha una forza torcente molto maggiore di quanto non ci si aspetti ed è un attimo lesionarsi i tendini delle dita o tagliarsi profondamente, se non peggio.

Io sono quasi totalmente autodidatta nella tornitura e fresatura e devo dire che pur non avendo nessun background in nessun campo del lavoro manuale non ho trovato, fino ad ora, alcun concetto difficile da cogliere e mettere in pratica.
Direi, di nuovo, che il buon senso può molto di più di anni di scuola di aggiustaggio, quando manca il buon senso.
È chiaro che c’è chi è più sveglio e chi è più tardo ma in linea di principio basta andare “piano”, senza fretta.

Poi è ovvio che se uno fa girare il mandrino senza togliere la chiave a T la morte la meriti.
Se non stringi le viti, se ti metti con la cravatta che penzola sul mandrino, se hai la musica nelle orecchie e guardi i video su YouTube mentre tornisci...

In tutti i campi c’è il mito del vecchio artigiano che ne sa a pacchi e solo se lavori a bottega puoi imparare i segreti. La realtà è che la gran parte di quello che serve per tornire e fresare è oggettivamente facile.
A dirla tutta ho visto un paio di famosi artigiani fare cose che io non mi sognerei mai di fare: uno in particolare, mi mostrò con orgoglio come allargava a mano una penna di un bocchino usando uno scalpello, su un tornio parallelo di quelli grossi, col bocchino pinzato per 4 o 5 millimetri, dalla tazza.

È più che evidente che te la stai andando a cercare! (Andando a scavare scopri che gliene sono volati più di uno per il laboratorio nel corso degli anni, non è morto per miracolo).

Questo per dire che gli anni di studio, il percorso di studi, possono poco contro una sana dose di buon senso.

Passando al lato pratico, evita come la morte la gogna dell’affilare gli attrezzi a mano: ci ho provato una volta e sebbene il risultato non fosse male, alla fine costa più che comprare un set di attrezzi cinesi con inserti in carburo di tungsteno, sempre cinesi. Su EBay te la cavi con meno di 50 euro e ne hai per i prossimi 30 anni.
Peraltro tagliano che è una meraviglia, mille volte meglio che i saldo brasati o le barrette da molare.

Di nuovo, lascia perdere chi è nato 60 anni fa e ha la testa a quando sull’ape dovevi fare la miscela, siamo nel 2020 e il mondo va ad un’altra velocità.

Per quanto riguarda la manutenzione del tornio (o della fresa, volessi mai cimentarti anche con quella), sappi che uno straccio, un pennello, dell’olio da taglio e guide ed un po’ di WD40 ti dureranno più della passione per la modifica dei bocchini.

Un calibro digitale, magari un micrometro, un alesametro, un comparatore, un contafiletti, un set di punte, un centrino e qualche alesatore centesimale sono più che sufficienti per la maggior parte dei lavori.

Il problema grosso sorge nel momento in cui devi creare forme tue, sia per la tazza che per la penna.
Sebbene sia tecnicamente possibile realizzare degli attrezzi devi abbandonare l’idea che quello che creerai sarà affidabile, misurabile e riproducibile.
In linea di principio basta tornire dell’acciaio da tempra, fresarlo, temprarlo e poi affilarlo su delle apposite pietre, come si fa con i coltelli.
In pratica la stragrande maggioranza degli “artigiani che lavorano a mano” compra degli alesatori standard che qualche ditta del campo (Bohm in Germania, ad esempio) produce per tutti quanti.
I prezzi sono comunque molto alti ma il vero problema è che finirai per fare il solito bocchino Bach.

Ho visto qualcuno molare a mano delle punte di trapano in HSS (acciaio super rapido) nel (comico quanto vano) tentativo di riprodurre una data forma.
Va bene, appunto, per giocare e tutto sommato si riesce tranquillamente ad alesare una penna con una forma che almeno possiamo riprodurre.
È evidente che se ci cimentassimo sulla modifica “a scalpello” andremo a creare delle forme impossibili da prevedere e misurare.
Peraltro non è possibile scavare più di qualche millimetro in profondità, quindi si possono solo ottenere forme convesse con strambature accentuate verso la fine della penna che, purtroppo, non funzionano.

Se devi fare dei filetti fai prima ad usare maschio e filiera piazzati sulla contropunta. Farli a mano è fattibile, neanche difficile, ma estremamente lento e tedioso, e porta a risultati difficilmente ripetibili con un tornietto.

Ultima cosuccia: non sperare di lavorare e valutare ad occhio.
Le misure vanno prese, per bene, tante volte usando strumenti moderni (che costano veramente poco e niente)
La favola che Ciccio da Frattocchie ti tiene il centesimo ad occhio, che ti centra il pezzo senza usare il comparatore, che ti tornisce il semiasse della Simca col tornio con 2 decimi di gioco è folklore tanto quanto quelli che appendono la tromba al soffitto per imparare “gli acuti col metodo americano, me l’ha detto mio zio che è stato a Nuova Yorke”.



(Aggiungo un post scriptum dopo aver letto il messaggio di Toro)
In linea di principio sarebbe meglio prendere un buon tornio usato ma questi sono immancabilmente pesanti e decisamente pericolosi. Poi, essendo usati, spesso necessitano manutenzione, molto più spazio e molte volte vanno col 380V.

Se vuoi prendere qualcosa di ragionevolmente buono, spendendo il giusto, puoi cercare un Optimum Tu 1503 V. Usato lo trovi a 500 euro, è un cinese che passa sotto al controllo qualità dei tedeschi.

(Toro, mi fai scassare dal ridere! Sai quante volte avrei voluto vendere tutto per prendermi una moto? Ma ormai mi sono buttato e mi tocca pedalare...)



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Re: Bocchini fai da te
« Reply #17 on: December 29, 2020, 11:42:57 PM »
Tony,tu sei un uomo di buon cuore e vuoi dare speranze a tutti,ma.....non avresti scritto un post di 60 righe se  il produrre bocchini fosse una cosa per tutti.
Ad ogni angolo trovi santoni e maghi che ti promettono di costruirti il bocchino della vita ,solo con la forza del pensiero( tipo il mago Salamini quando ipnotizzava le galline...ma tu forse non lo hai conosciuto eri troppo giovane a quei tempi).
Se vuoi giochicchiare ,come dici tu,allora meglio fare giro girotondo,che almeno ti diverti....perché se conti i sacramenti che tiri ad ogni pezzo di ottone che getti nel bidone,superano di gran lunga gli ora pro nobis alla Madonna del pero di San Damiano :)
Giustissimo parlarne in un forum,perché è tutto veramente interessante e stimola la curiosità,ma tra il dire il fare,qui non c’è di mezzo il mare,ma l’oceano.
Bye
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano, essa riduce al minimo il contatto con la terra e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare....

Offline Zosimo

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Re: Bocchini fai da te
« Reply #18 on: December 30, 2020, 12:12:04 AM »
Masa sulla moto, me lo immagino con una Gilera anni 80 e nel walkman le hit di Baglioni .

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Re: Bocchini fai da te
« Reply #19 on: December 30, 2020, 07:22:18 AM »
Drupi!!!
Ma quale Baglioni...


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Re: Bocchini fai da te
« Reply #20 on: December 30, 2020, 09:56:39 AM »
Hai ragione.

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Re: Bocchini fai da te
« Reply #21 on: December 30, 2020, 12:09:39 PM »
Quote
Tony,tu sei un uomo di buon cuore e vuoi dare speranze a tutti,ma.....non avresti scritto un post di 60 righe se  il produrre bocchini fosse una cosa per tutti.

Non sono certo Ghandi ma mi piace dare una mano quando posso anche se certi imbelli a volte ti fan passare la voglia.
Non voglio certo spegnere l'entusiasmo di Zosimo e non penso affatto che produrre bocchini non sia cosa per tutti, direi piuttosto il contrario.
Per decenni ho dipinto nella mia mente l'immagine di certi artigiani top di classe come di semi-divinità dai poteri taumaturgici. Ne ho conosciuti tanti, direi la maggior parte, e molti li ho visti all'opera e, come in tutte le cose della vita, quando vedi come stanno veramente le cose la fantasia un po' ti passa.
Sarebbe facile per me dire che, ora che sono dall'altra parte della barricata, fare certe cose richiede poteri sovraumani, come fanno tanti colleghi.
Non è affatto così e la dimostrazione sta nei fatti: pur tralasciando (e non dovrei farlo) i dati di vendita, la riconoscibilità del marchio, gli artisti di altissimo livello, quello che mi ha stupito è stata l'accettazione da parte dei grandi del settore (e l'ostracismo dei minuscoli locali).
L'essere invitato insieme a Breslmair da Possegger per i suoi 25 anni di attività significa che qualcosa devo pur aver combinato. E' successo più volte negli Stati Uniti, da parte di altri produttori.
Il miglior allievo della scuola di Voigt degli ultimi anni, un vero e proprio "meister" certificato, passa le giornate con me in video chat mentre insieme facciamo strumenti (io i miei, lui i suoi, perché il teletrasporto ancora non c'è) e ci scambiamo tanti consigli, soprattutto lui nella mia direzione, un bel po' meno il contrario. Significherà qualcosa?
Ma anche questo, per certe menti illuminate, non basta a dimostrare nulla, e allora si potrebbe tenere in considerazione che io produco per alcuni di questi famosissimi e apprezzatissimi artigiani alcuni dei componenti che usano per i loro strumenti.
Ma anche questo, apparentemente, non basta a dare credibilità ad un marchio perché, ahimè, in Italia siamo fatti così: se non fai parte della cerchia degli amici i tuoi successi sono per forza immeritati, ci deve essere qualche motivo truffaldino, i prezzi sono troppo alti, non capisci nulla perché non hai fatto le scuole, non hai fatto bottega etc etc

Quello che ho raccolto qui in Italia è ben diverso: il riparatore locale che dice peste e corna perché hanno invitato me invece di lui alla data fiera, il "produttore in Cina" che accusa me di farmi fare le trombe nel sol levante, l'artigiano un po' più strutturato che mi dileggia senza pietà ogni volta che ci incontriamo perché se non fai truciolo che te lo sei comprato a fare il mega tornio?
Ma il più triste dei casi clinici è l'incompetente acclarato che "moderatamente", ormai non più, preme i tasti della tastiera milioni di volte al giorno per cercare di smontare la credibilità di un'attività che all'estero, invece è portata come esempio da seguire. (all'ITG di qualche anno fa Warburton, senza neanche dirmelo, parlò di me durante la sua conferenza e recentemente ha fatto lo stesso in una lunghissima intervista per un canale dedicato alla tromba su YouTube)

Io penso di essere la dimostrazione chiara e lampante che questo lavoro è per tutti.
Per tutti quelli che hanno costruito negli anni competenze in tanti campi, per il puro piacere di imparare. Tutti quelli che queste poche competenze sono disposti ad ampliarle in tutti i modi possibili spendendo tutte le risorse finanziarie e di tempo, invece di perder tempo a criticare il prossimo.

Tempo fa enumeravo quali di queste competenze sono state fondamentali per raggiungere in breve tempo un risultato che normalmente richiede anni di scuole, bottega e sagre della salciccia.
Ma qui si sta già facendo un passo in più del necessario, perché si sta sconfinando nel concetto di impresa.
Quello che Zosimo vuole fare, e che anche tu hai tentato, è assolutissimamente raggiungibile con un pizzico di pazienza, molta caparbietà ed una mente pronta ad assorbire da tutti.

Cito un caso che è parecchio emblematico, secondo me: piegar tubi e campane.
Acquisita qualche nozione da amici produttori mi sono cimentato qualche anno fa con risultati mediamente soddisfacenti: qualche grinza nel punto di piegatura da mettere a posto col martello, lima e carta vetro.
Sono andato avanti qualche settimana fino a quando mi sono scocciato di martellare e ho iniziato ad indagare come altri produttori risolvessero questo problema.
Prima che vi mettiate le mani nei capelli sappiate che ci sono mille metodi e materiali usati per la piegatura, ciascuno con vantaggi e svantaggi, solo grosse ditte possono raggiungere la perfezione usando sistemi molto costosi ma al costo di usare solo metalli semplici, come l'ottone, e facendo curve tonde. Farle a raggio variabile, in bronzo e nickel, con metodi artigianali è una vera sfida.
A questo punto sono andato a sbirciare in rete e da una parte mi sono rincuorato perché ci sono fior fiori di artigiani che piegano lasciando delle grinze che fanno concorrenza ad un quadro di Botero.
Da un'altra parte mi sono detto che non potevo passare la mai vita ad aggiustare dei tubi, anche perché richiede una certa maestria e io sono uno pratico che preferisce non avere il problema piuttosto di fregiarmi di essere un buon risolutore di problemi.
Studio, compro, provo, rompo e alla fine sono giunto ad un sistema che produce risultati perfetti al 99%. Il martello praticamente non l'ho mai più usato da molto tempo a questa parte.
Parlo con alcuni colleghi e cosa succede? Ora faccio dime e altri attrezzi per alcuni di questi blasonatissimi artigiani i quali sono ben felici di non martellare più.
Loro sono meister, io sono un pirlotto che fa ancora il controllore di volo a tempo pieno e l'artigiano nel tempo libero.
La cosa che mi fa sorridere più di tutte è che ad usufruire dei miei "servizi" sono anche quei produttori che vengono spesso citati come vero esempio di artigiano di razza, quando il cretino di turno cerca di screditarmi.

Cosa voglio dire: avere una formazione diversa, una prospettiva diversa da quello che insegna la scuola a volte è un vantaggio. La maggior parte delle persone magari falliscono ma chi è aperto e caparbio ce la può fare eccome.

Dove volevo arrivare con il pistolotto del post precedente per Zosimo:
1) impariamo ad avere rispetto delle macchine e della sicurezza
2) gli attrezzi per lavorare a mano costano poco o pochissimo
3) imparare a lavorare a mano è semplice
4) diventare artisti dello scalpello è difficilissimo
5) il risultato del lavoro a mano, anche per i pochissimi artisti di questo mondo, per quanto romantico, non potrà mai nemmeno avvicinarsi alla precisione e ripetibilità del lavoro con i macchinari a controllo numerico
6) secondo me tutti dovrebbero provare perché lavorare a mano è bello a prescindere

Mamma mia quante parole, stavo meglio quando lavoravo in silenzio, ma ogni tanto uno sfogo ci vuole.
Con un po' di fortuna certe persone avranno letto questo messaggio e la smetteranno di fare i bambini. Magari si comprano un bell'accordatore, un metronomo ed un bel sacco di buonsenso.

Nemo profeta in patria.
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Re: Bocchini fai da te
« Reply #22 on: December 30, 2020, 12:30:51 PM »
Grazie per le delucidazioni che tiri fuori solo quando stai incazzeto.
Tu amico mio, sei troppo italiano e ti curi più del dovuto delle chiacchiere da bar.
Penso che in qualsiasi campo, un persona che crei un forum (smazzandosi con consigli, audio, video, master , tricche e tracche) e dopo moltissimi anni diventi
produttore sponsorizzerebbe giustamente i suoi prodotti.  Qui, nemmeno un banner perchè
sennò zio Beppe all'osteria dell'oca ubriaca griderebbe al gomblotto. Come sai in italia, siamo
50 milioni di virologi e poi ci incartiamo a leggere il bugiardino della tachipirina in supposta.
Tutti pronti a fare gli onesti quando il guadagno non è il loro. visto che loro vendono fuffa
va da se che anche gli altri devono essere fuffari ed è impossibile che uno sia bravo, capace, competente
e rischi un capitale. fare le chiacchiere al bar al massimo ci costa un giro di peroni.
Insomma la tua bravura è sotto l'occhio di tutti , basta girare sui social , la loro? Poi beh, se vogliamo diventare
tutti esperti del pirolotto della martin e feticisti del plastazote nelle custodie della king degli anni 30, basta leggere un po' di
Trumpet Herald, se si conosce l'inglese  ( i traduttori a volte traducono fischio per fiasco) guardare qualche videino su you tube ed ecco che in italia si è etichettati come l'esperto. Perle ai porci.
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Re: Bocchini fai da te
« Reply #23 on: December 30, 2020, 12:35:17 PM »
Fai bene ad avere il sito in inglese e vendere all'estero
tranne pochi, siamo un paese de peracottari.
diceva il fiorentino: Noi altri d'Italia, poveri, ambitiosi et vili.
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Re: Bocchini fai da te
« Reply #24 on: December 30, 2020, 01:33:21 PM »
Zosimo mi ha letto nel pensiero.
per tornare all'argomento del post c'è solo un aspetto che non condivido nel discorso di Tony.
Puoi avere le migliori intenzioni e la migliore iniziativa ma se non hai alcune attitudini col cavolo che riesci.
Per me non è lavoro per tutti .
Nel corso della mia vita ho conosciuto tanti produttori di strumenti a fiato e riparatori artigiani  e nel 90 per cento dei casi avevevano una competenza ed un ascolto dei suoni inferiori a quelli che avevo io.
(a volte supplivano a questa mancanza riferendosi ad interlocutori che invece avevano grande competenza (certamente maggiore della mia).
E' questo il dato per me che fa la differenza Tony ha una competenza ed un ascolto in relazione ai suoni straordinariamente più grande rispetto alla mia.
Poi c'è un secondo aspetto non secondario conosce anche la tecnica di produzione del suono, e la conosce nel particolare.
Già questo lo mette in condizioni di parlare la stessa lingua con musicisti del calibro di Sipiagin ma anche di comprendere cosa è meglio per l'ultimo arrivato schiappa che gli chiede consiglio .
mi fermo qui ......

Offline anrapa

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Re: Bocchini fai da te
« Reply #25 on: December 30, 2020, 01:45:37 PM »
La pensavo come te, prima di iniziare a lavorar manualmente.
Prima di iniziare non esagero nel dire che a malapena sapevo avvitare una lampadina. Mai e poi mai mi sono cimentato in lavori manuali e mai e poi mai avrei creduto di poter imparare con tanta facilità.
Non penso di essere portato, penso piuttosto che sia più la paura che ci blocca: ricordo chiaramente quando mi stavo facendo insegnare qualche rudimento da Taylor che mi "sfidò" a replicare alcune sue operazioni.
Pulimentatura (lucidatura, per i meno avvezzi) di un bocchino: non ci vuole veramente niente, devi solo imparare come non farti male, perché la lucidatrice è di gran lunga il macchinario più infame e infido che esista.
Saldatura: puoi sbagliare una volta, due magari, ma se la fiamma è alla giusta temperatura e tu non hai le mani di un muratore russo che zappa d'inverno basta fare un po' d'attenzione. Semmai è difficile preparare i pezzi da saldare in modo che bombacino alla perfezione e non necessitino di molle, fil di ferro o altro per tenerli vicini.
Scartavetrare: idem, una volta che hai imparato il movimento (cioè, una volta che ti hanno detto quale movimento fare e tu hai ascoltato invece di pensare a qualcos'altro) non ci vuole niente.

L'importante è buttarsi senza la paura di fare danni, perché tanto li farai, non c'è santo che tenga.
E tutto quello che rompi o lo aggiusti o lo rifai....
Insomma, impari a furia di sbagliare.

L'altro discorso che fai, sul sentire più o meno di un altro, beh, qui non posso che concordare: se non hai certe sensibilità è difficile fare la differenza.
E non credere che il mega musicista abbia automaticamente certe sensibilità, spesso non è così ed è una vera soddisfazione far notare certe finezze a chi magari ha qualche grammy alle spalle.
Ma di nuovo, sono tutte cose che si possono imparare, garantito al limone: magari non avrai l'orecchio assoluto ma quello relativo ed la sensibilità alla qualità del suono si possono costruire con uno studio mirato.
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« Reply #26 on: December 30, 2020, 02:05:30 PM »
Già dire quello che hai detto non è per nulla italiano. Qui siamo quelli del mentre lo faccio devi uscire sennò mi rubi il lavoro. Che poi non ho mai capito, se hai una gavetta trentennale nelle notti di plenilunio, come faccio io a rubarti il lavoro in 5 minuti? Per carità l'esperienza conta, ma credo che molto sia teatro... tocca campa'. Sul manuale potrai avere anche aver ragione , ma le tue competenze musicali non si imparano dall' oggi al domani soprattutto sapere certi concetti e avere un certo orecchio. Ho parlato con molti musicisti che alla domanda x , la risposta era angelicamente boh. Poi  sapere l'inglese alla perfezione ti dà 3 marce in più. Qui siamo ancora ad alcuni che parlano solo nel loro dialetto, ma fa molto artigiano old style. Tacci loro e le favolette da libro Cuore. Poi certo fa più figo e nazionalpopolare l' artigiano povero che quello che gira in Ferrari.

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« Reply #27 on: December 31, 2020, 01:36:18 PM »
...ehm... io ho uno zio che chiamiamo Ciccio,a Frattocchie torniva gli alberi della simca e fa gli acuti appeso al filo... :o
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Re: Bocchini fai da te
« Reply #28 on: December 31, 2020, 01:43:02 PM »
Respect, bro


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« Reply #29 on: January 01, 2021, 03:06:08 PM »
Respect, bro


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🤣 Scherzavo, citi sempre Frattocchie, e visto che ci capito spesso per lavoro o altro c'è sempre qualcuno che risponde alle tue descrizioni...
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