Tony,tu sei un uomo di buon cuore e vuoi dare speranze a tutti,ma.....non avresti scritto un post di 60 righe se il produrre bocchini fosse una cosa per tutti.
Non sono certo Ghandi ma mi piace dare una mano quando posso anche se certi imbelli a volte ti fan passare la voglia.
Non voglio certo spegnere l'entusiasmo di Zosimo e non penso affatto che produrre bocchini non sia cosa per tutti, direi piuttosto il contrario.
Per decenni ho dipinto nella mia mente l'immagine di certi artigiani top di classe come di semi-divinità dai poteri taumaturgici. Ne ho conosciuti tanti, direi la maggior parte, e molti li ho visti all'opera e, come in tutte le cose della vita, quando vedi come stanno veramente le cose la fantasia un po' ti passa.
Sarebbe facile per me dire che, ora che sono dall'altra parte della barricata, fare certe cose richiede poteri sovraumani, come fanno tanti colleghi.
Non è affatto così e la dimostrazione sta nei fatti: pur tralasciando (e non dovrei farlo) i dati di vendita, la riconoscibilità del marchio, gli artisti di altissimo livello, quello che mi ha stupito è stata l'accettazione da parte dei grandi del settore (e l'ostracismo dei minuscoli locali).
L'essere invitato insieme a Breslmair da Possegger per i suoi 25 anni di attività significa che qualcosa devo pur aver combinato. E' successo più volte negli Stati Uniti, da parte di altri produttori.
Il miglior allievo della scuola di Voigt degli ultimi anni, un vero e proprio "meister" certificato, passa le giornate con me in video chat mentre insieme facciamo strumenti (io i miei, lui i suoi, perché il teletrasporto ancora non c'è) e ci scambiamo tanti consigli, soprattutto lui nella mia direzione, un bel po' meno il contrario. Significherà qualcosa?
Ma anche questo, per certe menti illuminate, non basta a dimostrare nulla, e allora si potrebbe tenere in considerazione che io produco per alcuni di questi famosissimi e apprezzatissimi artigiani alcuni dei componenti che usano per i loro strumenti.
Ma anche questo, apparentemente, non basta a dare credibilità ad un marchio perché, ahimè, in Italia siamo fatti così: se non fai parte della cerchia degli amici i tuoi successi sono per forza immeritati, ci deve essere qualche motivo truffaldino, i prezzi sono troppo alti, non capisci nulla perché non hai fatto le scuole, non hai fatto bottega etc etc
Quello che ho raccolto qui in Italia è ben diverso: il riparatore locale che dice peste e corna perché hanno invitato me invece di lui alla data fiera, il "produttore in Cina" che accusa me di farmi fare le trombe nel sol levante, l'artigiano un po' più strutturato che mi dileggia senza pietà ogni volta che ci incontriamo perché se non fai truciolo che te lo sei comprato a fare il mega tornio?
Ma il più triste dei casi clinici è l'incompetente acclarato che "moderatamente", ormai non più, preme i tasti della tastiera milioni di volte al giorno per cercare di smontare la credibilità di un'attività che all'estero, invece è portata come esempio da seguire. (all'ITG di qualche anno fa Warburton, senza neanche dirmelo, parlò di me durante la sua conferenza e recentemente ha fatto lo stesso in una lunghissima intervista per un canale dedicato alla tromba su YouTube)
Io penso di essere la dimostrazione chiara e lampante che questo lavoro è per tutti.
Per tutti quelli che hanno costruito negli anni competenze in tanti campi, per il puro piacere di imparare. Tutti quelli che queste poche competenze sono disposti ad ampliarle in tutti i modi possibili spendendo tutte le risorse finanziarie e di tempo, invece di perder tempo a criticare il prossimo.
Tempo fa enumeravo quali di queste competenze sono state fondamentali per raggiungere in breve tempo un risultato che normalmente richiede anni di scuole, bottega e sagre della salciccia.
Ma qui si sta già facendo un passo in più del necessario, perché si sta sconfinando nel concetto di impresa.
Quello che Zosimo vuole fare, e che anche tu hai tentato, è assolutissimamente raggiungibile con un pizzico di pazienza, molta caparbietà ed una mente pronta ad assorbire da tutti.
Cito un caso che è parecchio emblematico, secondo me: piegar tubi e campane.
Acquisita qualche nozione da amici produttori mi sono cimentato qualche anno fa con risultati mediamente soddisfacenti: qualche grinza nel punto di piegatura da mettere a posto col martello, lima e carta vetro.
Sono andato avanti qualche settimana fino a quando mi sono scocciato di martellare e ho iniziato ad indagare come altri produttori risolvessero questo problema.
Prima che vi mettiate le mani nei capelli sappiate che ci sono mille metodi e materiali usati per la piegatura, ciascuno con vantaggi e svantaggi, solo grosse ditte possono raggiungere la perfezione usando sistemi molto costosi ma al costo di usare solo metalli semplici, come l'ottone, e facendo curve tonde. Farle a raggio variabile, in bronzo e nickel, con metodi artigianali è una vera sfida.
A questo punto sono andato a sbirciare in rete e da una parte mi sono rincuorato perché ci sono
fiori di artigiani che piegano lasciando delle grinze che fanno concorrenza ad un quadro di Botero.
Da un'altra parte mi sono detto che non potevo passare la mai vita ad aggiustare dei tubi, anche perché richiede una certa maestria e io sono uno pratico che preferisce non avere il problema piuttosto di fregiarmi di essere un buon risolutore di problemi.
Studio, compro, provo, rompo e alla fine sono giunto ad un sistema che produce risultati perfetti al 99%. Il martello praticamente non l'ho mai più usato da molto tempo a questa parte.
Parlo con alcuni colleghi e cosa succede? Ora faccio dime e altri attrezzi per alcuni di questi blasonatissimi artigiani i quali sono ben felici di non martellare più.
Loro sono meister, io sono un pirlotto che fa ancora il controllore di volo a tempo pieno e l'artigiano nel tempo libero.
La cosa che mi fa sorridere più di tutte è che ad usufruire dei miei "servizi" sono anche quei produttori che vengono spesso citati come vero esempio di artigiano di razza, quando il cretino di turno cerca di screditarmi.
Cosa voglio dire: avere una formazione diversa, una prospettiva diversa da quello che insegna la scuola a volte è un vantaggio. La maggior parte delle persone magari falliscono ma chi è aperto e caparbio ce la può fare eccome.
Dove volevo arrivare con il pistolotto del post precedente per Zosimo:
1) impariamo ad avere rispetto delle macchine e della sicurezza
2) gli attrezzi per lavorare a mano costano poco o pochissimo
3) imparare a lavorare a mano è semplice
4) diventare artisti dello scalpello è difficilissimo
5) il risultato del lavoro a mano, anche per i pochissimi artisti di questo mondo, per quanto romantico, non potrà mai nemmeno avvicinarsi alla precisione e ripetibilità del lavoro con i macchinari a controllo numerico
6) secondo me tutti dovrebbero provare perché lavorare a mano è bello a prescindere
Mamma mia quante parole, stavo meglio quando lavoravo in silenzio, ma ogni tanto uno sfogo ci vuole.
Con un po' di fortuna certe persone avranno letto questo messaggio e la smetteranno di fare i bambini. Magari si comprano un bell'accordatore, un metronomo ed un bel sacco di buonsenso.
Nemo profeta in patria.