Concordo anche con Toro (e con Fcoltrane, per il suo discorso sull'andare a piccoli passi nelle modifiche).
Parlando con tanti nomi ormai mitici dell'ambiente (Americani ed Europei) vien fuori sempre lo stesso discorso: "sono 40 anni che li produco e ancora non ho la certezza di aver capito come funziona".
Ora, potrebbe anche essere che sono persone tarde, potrebbe essere che hanno sbagliato lavoro nella vita, ma vivono di quello e sono i nomi che tutti conoscono, tutti apprezzano e tutti comprano, questo secondo me qualcosa significa.
Loro ne hanno fatti a tonnellate di esperimenti, molti più di quanto una persona tende ad immaginare.
Hanno lavorato con i più apprezzati strumentisti e musicisti al mondo.
Hanno visto la transizione dal manuale (quello serio, fra poco vi spiego) ed il CNC.
Eppure continuano a cercare di affinare il prodotto consci che c'è sempre da imparare e che i gusti e le necessità dei musicisti sono imprevedibili.
Io cerco di seguire questa strada, mantengo una mente aperta, pronta a tornare sui propri passi, curiosa e non "talebana".
Sul concetto del lavoro manuale: bisogna distinguere fra "operato da un essere umano" e "fatto con le manine sul pezzo".
Una cosa è avere attrezzi fatti da macchinari iper precisi, un'altra è armeggiare col trapano, col cucchiaio, con lo scalpello.
Mi spiego meglio, perché sembra abbastanza evidente, leggendo certe cose in rete, che la differenza non sia colta adeguatamente.
Prendo ad esempio Greg Black e Bob Reeves, due fra i più famosi artigiani che lavorano "a mano": i "blanks", gli sbozzi, dei bocchini vengono comunque prodotti con macchinari a controllo numerico, perché non ha nessun senso impazzire per cercare di ricreare il cono giusto della penna o per rifare l'esterno di un bocchino, magari con un disegno arzigogolato.
L'interno delle penne viene alesato con degli attrezzi che certamente non li troverete mai in ferramenta, ma neanche in un'attrezzeria. Anzi, vi sfido a trovare una ditta che vi faccia UN alesatore a disegno ad un prezzo ragionevole (sotto i 500 euro?). Non vi rispondono neanche al telefono perché siete una perdita di tempo.
E poi vorrei sapere che disegno gli date, senza aver fatto degli esperimenti precedentemente, senza aver scansionato il risultato dei propri esperimenti.
Ecco, senza un alesatore con una vostra forma cosa userete? Uno di quelli "uno a venti"?
E secondo voi che risultato otterrete, considerando che la penna vale almeno il 90% di suono, intonazione e risposta di un bocchino?
E quanto lo spingete dentro alla penna? A sentimento? Fate una tazza col pennarello sull'alesatore? I decimi partono che è un piacere e così anche la ripetibilità.
Tornando Greg Black e Bob Reeves: per fare bordo e tazza si avvalgono di altrettanti alesatori che hanno la forma che vogliono ottenere. Questi vengono spinti dentro al bocchino come un alesatore per le penne.
Solo alla fine, eventualmente, apportano degli aggiustamenti a mano (con uno scalpellino), e qui, certamente, l'esperienza e la manualità sono importanti.
Ma l'impianto generale del bocchino è il loro, frutto di tanti esperimenti, tanti alesatori, tanti soldi, ma soprattutto tanti tentativi su una base ripetibile.
Ha ragione Toro, finisci per buttare la bici nel bidone, che ti hanno fatto.