Io penso che il fatto che Marsalis sia diventato così bravo e così presto abbia focalizzato l’attenzione di pubblico e critica sulla sua straordinaria tecnica più del necessario (e non per colpa sua, come molti dicono...), facendo passare in secondo piano le sue doti più schiettamente musicali, che sono almeno allo stesso livello.
È un interprete straordinario, forse l’unico trombettista jazz contemporaneo (e forse l’unico di sempre...) a padroneggiare tutti gli stili del jazz ed in grado di esprimersi in ognuno di questi stili con gusto, personalità e modernità (con buona pace di quelli che per anni lo hanno dipinto come un mero imitatore).
Che possiamo dire del suono? Che forse sarebbe ora di smetterla di preoccuparsi di che tromba suona. La tromba che suona è la stessa identica (e con lo stesso bocchino) che anni fa suonava Giudfredi, ma sfido chiunque a trovare una qualche somiglianza nel suono dei due. Quanto il suo suono attuale è figlio della Monette e quanto del suo percorso e del suo gusto?
Detto questo, io penso che lui abbia un controllo del suono e della sua gamma espressiva che ha veramente pochi uguali al mondo, e forse, torno a dire, anche nella storia del jazz. Uno versatile così non c’è mai stato. E come lavora con le sordine... Per fare un paragone, per me è il corrispondente trombettistico di Robert De Niro, un artista con una gamma espressiva ed una personalità semplicemente sconfinate.
E comunque va assolutamente visto dal vivo, è solo lì che ci si rende conto davvero di cosa sia il suo suono, come per tutti i grandi musicisti.