Ah, gli endorsements... Che meraviglioso argomento!
Allora, dividiamo subito la questione in due grandi branche: le multinazionali e i poveracci, come me.
Le grosse aziende hanno budget appositi per i musicisti e la cosa è molto commerciale, chiaramente, ma questo non significa che chi suona un certo marchio non lo faccia con piacere.
Diciamo piuttosto che fra 10 marchi più o meno simili un musicista può essere attirato dal fattore denaro al punto da rinunciare a minime differenze di suono o feel con uno strumento.
Ma questo ha senso quando chi paga può offrire cifre di un certo peso, è ovvio che nessuno venderebbe la pelle per 4 soldi.
Ma è altrettanto possibile (anzi probabile) che chi suoni un marchio commerciale semplicemente sia innamorato di quel marchio e basta!
Fra i piccoli il discorso, inevitabilmente, cambia, perché offrire certe cifre è impensabile per i risicati budget del traffichino che lavora nel garage e vende magari 5 trombe l'anno.
Come si spiega allora che certi nomi di un certo prestigio a livello mondiale si "abbassano" a suonare strumenti artigianali?
Boh, mi viene il sospetto che dietro ci possa essere uno strumento che è valido al punto da far rinunciare al facile guadagno. O magari puoi essere seguito davvero? O magari i materiali e le variabili in gioco sono molto maggiori perché non bisogna per forza produrre qualcosa che abbia la forma e i parametri del resto della produzione di fabbrica.
Però bisognerebbe anche inquadrare i musicisti e gli artigiani...
Racconto spesso, con grande onore, di quel trombonista di Los Angeles, "artista Resonance" da qualche anno, uno di quei nomi che hanno registrato quasi tutti i film di Hollywood.
Migliaia di recording sessions, infiniti dischi come solista e non, insomma uno di quelli che è nella storia.
Compra un mio bocchino, passando da un mio rivenditore. Il rivenditore me lo fa sapere e io chiedo di poter aver la mail per ringraziarlo della scelta.
Lui si rifiuta di parlare con me, io ci rimango male perché non me lo spiego.
Dopo qualche mese ne compra altri, stessa storia, lui non vuole avere a che fare con me. Mi rispondo che essendo un endorsing artist per un altro marchio super famoso volesse evitare frizioni.
Dopo qualche mese lui chiede al mio rivenditore come contattarmi, ci sentiamo, lui mi fa un sacco di complimenti e mi chiede se può mettere il suo nome su una serie di bocchini fatti appositamente per lui.
Io accetto e gli chiedo se richiedesse una percentuale sulla vendita dei suoi modelli.
Mi risponde: "non ti offendere ma se sono arrivato dove sono arrivato non saranno i soldi derivanti dalla vendita dei bocchini con il mio nome a fare la differenza".
Ecco, questo è l'endorsement alla Resonance maniera: tu ti servi dei miei prodotti, paghi (tanto se sei un vero artista di livello non è il soldo che ti spaventerai) e se ti innamori puoi decidere di ringraziare il marchio donando il tuo nome, conscio che il lustro che darai farà una bella differenza per il piccolo artigiano.
Poi ci sono ditte che l'endorsement lo regalano a destra e a manca, insieme ai prodotti, nella speranza che chi si è venduto per un prodotto gratis porti un aumento delle vendite tale da generare un guadagno.
Considerando quanto costano alla produzione le mie trombe e quanti "artisti" mi contattano ogni settimana chiedendo la tromba gratis non basterebbe Onassis per coprire le spese.
E' più che evidente che chi chiede strumenti e bocchini gratis non vale quanto pensa di valere.
Sostenere la logica che X suona Y solo perché è pagato è offensivo sia per X che per Y: mi immagino come reagirebbe la Yamaha se in un forum qualcuno scrivesse che Tizio suona solo per soldi!
O che peggio ancora non è sincero o attendibile. Follia pura, roba da denuncia!
Io penso invece che, quando le ditte sono enormi e hanno grandi mezzi, ci si aiuti a vicenda: si, pagami, organizzami le masterclass etc etc ma alla fine io non suonerei quella tromba se mi mettesse in difficoltà, mi dovrà pur piacere! Magari poi l'ophicleide Yamaha non lo fa e quindi lo suono Ramponi e Cazzani...
Fra i piccoli artigiani le cose sono invece un po' variegate: chi ha bisogno di sfondare spesso regala a destra e a manca, qualcuno fa sconti, pochissimi fanno pagare e basta.
Nel mio caso devo dire che il livello dei musicisti con i quali ho a che fare mi mette in una condizione di vantaggio: non hanno bisogno di uno strumento gratis per campare, hanno Grammy e tante altre cosucce che gli permettono di campare più che agiatamente, non si spaventano certo per 6000 euro di tromba.
A quelli che hanno fatto la battutina mi è capitato di esibire le ricevute dei bonifici e le fatture fatte a questi artisti, per mettere a tacere le solite chiacchiere da forum.
Chiaramente non posso pubblicare online questi documenti ma se venite a fare un giro qui sarò felice di mostrarvele o di sputtanarmi se non è vero.
Per questo io cerco di limitare il numero di "artisti": non mi piace far sfoggio del numero, non mi piace che qualcuno compri i miei prodotti perché abbagliato, ma se tizio o caio ci tengono a far sapere che suonano i miei prodotti, sono ben contento e anzi orgoglioso di farlo sapere al mondo.
Negli anni ho visto tanti "artisti" fare questi discorsi da volpe e uva e, immancabilmente, sono risultati essere dei musicisti mediocri, rifiutati dalle stesse aziende che cercano di ferire con miserrimi atti di ripicca.
Ma d'altro canto la rete non è piena di questi ominicchi che lavorano da una vita a nero, arrancano, falliscono e scaricano le delusioni accusando il prossimo delle nefandezze delle quali sono campioni?