Con la venuta di Trane su Itf spesso si parla di Sax. Io sono del '53 per cui nel periodo che ti formi un po' le idee era circa il '68, anno importantissimo specialmente in Europa e soprattutto in Italia per l'aria di rinnovamento che tirava e che spingeva tutto il mondo dell'arte verso importantissimi cambiamenti. Va da se che pur amando ed ascoltanto gli ancor oggi insuperabili ed insuperati grandi del passato (Prez, Bean, Ben...ai quali tutti devono piu' di qualcosa com'è nella tradizione Jazzistica) il fascino irresistibile dei nuovi linguaggi mi attraeva molto. Si, c'erano le trombe come ci sono sempre state ma il sax in quel periodo la faceva da padrone (Coltrane era nella mente di tutti), meglio si adattava il timbro alla modernità del linguaggio fatto di frasi lunghe , note sul registro alto che poi sfociavano, in certe esperienze, in effetti sonori quasi a sottolineare il profondo solco che si voleva tracciare col passato. Mi ricordo che Archie Sheep mi ha folgorato in On this night , Albert Ayler in Love Cry mi ha fatto venire i brividi. Poi c'erano Marion Brown, John Tchicai, Sam Rivers, (piu' attivo in Italia), Yuseef Lateef..Certamente linguaggi non facili ma all'epoca tutti guardavamo al messaggio di nuovo che proveniva da questa musica forte dell'esperienza Free ma che pero' aveva un'anima. Per caso ne avete ascoltato qualcuno? Cosa dite? Ciao a tutti