In effetti fino ad una decina di anni fa (o forse persino di più) collezionavo Conn di vario tipo, fra queste ho avuto una marea di 38B, 38A, 36B, 28A, Victor 6A etc.
Se le collezionavo era perché mi piacevano e, come è giusto che sia, mi piacciono ancora oggi.
Ho ancora una 38B dei primi anni '60 o forse del 59, non mi ricordo bene.
Ho compulsato il sito di Conn Loyalist per anni e avendo una familiarità notevole con l'inglese mi rendo conto quanto spesso quello che viene riportato nei forum sono delle traduzioni fatte con google o poco più, spesso piene di misunderstanding sul genere dei false friends.
Conn ha una storia di ben più di un secolo e ha avuto un impatto enorme sull'industria, sia nel ramo student che in quello professionale, alcuni modelli sono diventati iconici grazie ai tanti miti che li hanno pubblicizzati (la marchetta esisteva allora come esiste oggi, la storia si ripete ma è anche giusto che sia così).
Personalmente penso che alcuni di questi modelli siano degli evergreen che hanno delle caratteristiche che nessuna altra ditta è riuscita a replicare, nonostante i tanti tentativi. (tralasciamo gli esperimenti volti solo a copiare l'aspetto esteriore, quelli sono spesso ben fatti)
Io adoro in particolare il feeling che ha la 38B, quel canneggio stretto che oltre un certo volume cambia totalmente feeling e sembra aprire più di una tromba larga moderna.
E' una sensazione difficile da spiegare a parole ma in pratica sembra che oltre una certa sollecitazione il metallo "si sgranchisca" e il tipico timbro nasale cambia radicalmente.
Forse perché essendo uno strumento pesante e con il canneggio piccolo fatica ad andare in risonanza e deve essere molto sollecitato?
L'esempio più classico è Maynard Ferguson nel video con la big band ungherese, quando suona Maria o Somewhere.
Da un punto di vista tecnico direi che è uno strumentaccio, perché non è per niente uniforme come timbro e retro pressione, trombe da poche centinaia di euro sono molto più facili e prevedibili.
Se però cerchi quel feeling, quel timbro, non c'è nient'altro al mondo che reagisce in quel modo, eccetto la Monette 993 (e solo quella, ne ho provate tante, di tutti i modelli, annate, finiture, prana, non prana etc).
Quindi è uno strumentaccio e basta? No, è come una F40, cerca di ammazzarti ad ogni curva, non hai l'autoradio, non hai l'aria condizionata, fa 2 al litro e 600 decibel in scalata, però solo lei è così.
Io ho un macchinone SUV di quelli moderni, super tecnologici: comodo, poltrone Windsor, maggiordomo, massaggio, guida da sola, parcheggia, fa la carbonara e cambia la sabbietta ai 4 gatti che ho.
Bella da morire da vedere da fuori, cerchi da 20 pollici, pinze dei freni nere, tutta tamarrata, una cosa che fa girare tutti per strada.
Dentro però sei isolato, non senti neanche il motore, le sospensioni elettroniche la tengono in strada come neanche la BMW M che avevo prima si poteva permettere.
Bellissima? Si.
Meglio della F40?
Se devo fare 800km di seguito con il SUV arrivo più rilassato di quando sono partito, con l'F40 non arrivo neanche dal benzinaio che ho già le ossa rotte.
Però se devo sognare un'auto sogno l'F40.
Ecco, la Connstellation 38B è una di quelle trombe, peraltro non costa come un'F40 quindi è uno strumentone, rapporto godimento/prezzo alle stelle.
Fine prima parte.
Seconda parte, la valutazione tecnica:
si fa un gran parlare dell'iperbolica qualità dei macchinari Conn. Per l'epoca facevano paura, a quanto si può leggere, soprattutto per l'industria degli strumenti musicali, ma se vi fate un giro su YouTube e vedete le fabbriche Taiwanesi vi renderete conto che danno una pista anche alla Yamaha.
Le tolleranze che si raggiungono oggi sono straordinariamente migliori di quelle di 60 anni fa, non mi fate rifare il discorso del romanticismo Vs tecnologia.
Se fosse vero che all'epoca i macchinari erano migliori di oggi come può essere che per trovare una Conn buona devi munirti di lanternino, lista dei numeri di serie "buoni" etc?
Ce ne sono un mucchio che sono ben sotto lo standard, ce ne sono alcune che sono straordinarie.
Ma dobbiamo fare pace con noi stessi: o le macchine marziane fanno prodotti marziani o, FORSE, i macchinari non erano così spaziali rispetto a quello che si può fare oggi e, soprattutto, la parte artigianale del processo ha un'incidenza maggiore di quanto vogliamo credere.
Anche in una fabbrica i pezzi vanno assemblati con una certa cura: sono iscritto in un gruppo privato su FB per costruttori e riparatori, dentro ci sono tutti quelli del Gotha ed è straordinariamente interessante leggere quello che scrivono e, soprattutto, le foto che pubblicano (che purtroppo non posso girarvi perché c'è l'espresso divieto di non divulgarle pena l'espulsione dal gruppo).
Ebbene, si vedono certe cose che fanno rizzare i capelli in testa (a me poco solo per penuria di materia prima).
Marchi famosissimi con decine di anni (o secoli) di storia tirano fuori strumenti all'apparenza perfetti che appena li smonti per ripararli fanno uscire fuori magagne da Guiness.
Tubi ovalizzati se non direttamente schiacciati, crepe lunghe centimetri, ricevitori dei bocchini saldati storti, troppo dentro o troppo fuori di millimetri, chilate di stagno per riempire gli spazi di pezzi che non sono neanche lontanamente parenti.
Lungi da me insinuare che le Conn soffrano degli stessi problemi, per lo meno dovrei smontarne qualcuna per vedere come stanno veramente le cose, ma se non ci sono due strumenti uguali le differenze da qualche parte devono stare.
Oggi come oggi sono poche le fabbriche strutturate per costruire strumenti genuinamente "identici" al modello ideale, i nomi sono i soliti, Yamaha in testa.
Poi questo non significa che uno strumento di 60-80 anni fa non sia fatto bene, o che non sia valido da un punto di vista dell'intonazione o tecnico in generale.
Distinguerei infine (così limitiamo a 3 ore il tempo di lettura del post...) il concetto di ben fatto con "al passo coi tempi": i gusti cambiano, le aspettative di un musicista variano, le tecniche le suonare variano nel corso dei decenni e quello che era considerato il non plus ultra 60 anni fa oggi può risultare antiquato, tanto quanto i 478 Cv della F40 rispetto agli oltre 1000 della Model S della Tesla.
Magari all'epoca suonare con un .438 andava bene e piaceva, oggi limiterebbe l'emissione della maggior parte dei trombettisti, abituati a suonare almeno un .460.
E' innegabile però che è più facile avere una gamma dinamica e una costanza nel timbro con canneggi più grandi e, usando una "tecnica moderna" del suonare la tromba il .438 risulta limitante per volume, flessibilità e articolazione dei suoni.
Dobbiamo buttare via la discografia di Chet Baker? No
Dobbiamo suonare solo trombe moderne? No
Dobbiamo fare guerre di religione fra vintage e moderno? No
Dobbiamo farci furbi e studiare di più con lo strumento? Si!!!!!