L'intonazione generale è direttamente correlata con la lunghezza totale del tubo (e quindi anche del bocchino che in parte contribuisce alla lunghezza "del tubo" solo a condizione che non vengano variati altri parametri che hanno incidenza sull'intonazione, quali ad esempio il foro, il volume interno della penna e quello della tazza.
Questi ultimi due fattori possono spostare l'intonazione in entrambe le direzioni, in particolare la penna più larga rende lo strumento più calante, cosa da compensare accorciando la lunghezza della penna stessa. Peraltro l'accorciare la penna deve essere fatto tenendo anche in considerazione il gap che ne deriva, lo spessore della penna etc etc.
Pure il gap varia l'intonazione generale (ma in maniera ancora più marcata quella media fra gli armonici, quella che io chiamo l'harmonic spread) e quindi può essere necessario aumentare il gap ben oltre quello che dicono "i sacri testi". (altro argomento molto interessante, parecchio traffichino e di una certa qual vaglia)
La tazza più profonda opera in maniera opposta, va compensata sia l'intonazione generale che l'harmonic spread.
Cosa ancora diversa è l'intonazione relativa fra gli armonici, ad esempio quello fra Sol Do e Mi, che è il caso più tipico.
Quindi, i bocchini a penna corta non hanno la serie armonica più compressa, è vero però che le penne "più corte", se "più larghe" internamente, hanno un harmonic spread più largo. Se la cosa viene bilanciata con un gap maggior al punto da far quasi cessare l'effetto gap, ecco che si recupera la tipica serie armonica compressa tipica di quasi tutti i bocchini. (questo a patto di aumentare anche il foro, cosa non scontata)
Il punto è che per amor di discussione si cerca di semplificare, come inconsapevolmente fanno i trapanatori della domenica, attribuendo a caratteristiche o andamenti geometrici un certo risultato.
Se questo può essere in parte vero stando all'interno del recinto del "si fa così" è sicuramente falso fuori da quel recinto e ancor di più se si modificano due o più parametri.
E' un gioco di compensazioni, non è che la coperta è troppo corta, è che i musicisti hanno in certi casi delle pretese che la fisica non può accontentare.