A parte che la Cassazione non è 'sempre quella'. E' formata da numerose sezioni, ognuna delle quali composta da diversi giudici, che cambiano nel tempo. Come ogni costruzione umana, è ben lontana dall'essere infallibile...
Ma vi assicuro che i commenti giornalistici sulle sentenze della magistratura (di qualsiasi livello) quasi sempre travisano i fatti, solitamente pure esagerando la portata della decisione, soprattutto quando la notizia viene data in maniera sintetica. Già andando un po' a fondo nella lettura degli articoli ci si rende conto che la questione è sempre molto complessa. Una sentenza arriva alla fine di una storia processuale molto complessa, dopo la valutazione di fatti che sono quasi totalmente ignoti a chi legge (e spesso, purtroppo, anche a chi scrive...).
Va ricordato poi che le sentenze della Cassazione sono vincolanti solo per il singolo procedimento, e non hanno alcun potere vincolante sugli altri procedimenti, in corso e futuri, al contrario di quanto molti pensano. Certo, è un riferimento forte per la giurisprudenza, perché comunque esprime un indirizzo, ma gli altri giudici sono liberi di valutare caso per caso, secondo la legge e le circostanze di fatto che, è bene ricordarlo, sono SEMPRE diverse tra processo e processo.
Sulla famosa sentenza dei jeans si sono scritti fiumi di parole, ed è stato fatto tanto terrorismo psicologico. Avete sentito di altri processi in cui l'accusato di uno stupro ha tentato di difendersi con la storia dei jeans? Vi rispondo io: no. Non l'avete sentito, perché non potete averlo sentito, dato che non è successo. E se vi foste presi la briga di leggere i dettagli di quella sentenza, avreste capito che quel fatto era rilevante SOLO in quel caso, perché erano delle particolarissime circostanze di fatto che lo rendevano rilevante. Ma non era né l'unico aspetto a favore dell'accusato, né il principale. Me lo ricordo bene perché ebbi una discussione molto accesa su questo con degli amici. Fu un polverone giornalistico davvero senza senso.
L'altro caso citato non lo conosco, e quindi non mi pronuncio.
Quanto alla sentenza in questione, chi pensa che vada contro la libertà di internet, si sbaglia di grosso. Assimilare qualsiasi sito internet ad un organo di stampa è folle, ed assoggetterebbe qualsiasi sito (sito personale, blog, forum, tutto!) alle vigenti normative sulla stampa, che da un lato offrono garanzie, dall'altro prevedono numerosi obblighi e limiti. Vi basti pensare che ogni organo di informazione deve avere un direttore responsabile, definito tale perché si assume la responsabilità penale di tutto quello che viene scritto sul giornale. In caso di diffamazione a mezzo stampa è il direttore responsabile che viene chiamato in causa. Ve l'immaginate se ogni forum dovesse avere un povero cristo che risponde penalmente per quello che scrivono gli utenti? Il povero Tony, per esempio, dovrebbe controllare preventivamente ogni messaggio prima di pubblicarlo, per dormire sonni tranquilli. Sarebbe la fine di internet.
Invece internet in quanto tale deve essere più assimilata ai mezzi di comunicazione tra individui, come il telefono, la corrispondenza, la pubblicità, o banalmente una piazza. Regolamentare i contenuti di internet è come decidere preventivamente di cosa si può parlare o meno in una piazza...
Poi ci sono casi in cui internet è indubbiamente organo di informazione, ma sono cosa ben diversa da un forum o un blog.