Secondo me la cosa va distinta in più parti:
1) con quale tromba/bocchino mi trovo meglio?
In questo caso il valore "oggettivo" (e già, qui ci vogliono le virgolette) dello strumento non ha alcuna importanza. C'è chi va alla grande con noti catorci, c'è chi è catorcio e va ugualmente male con qualsiasi astronave di tromba o bocchino. Alla fine quello che conta è come si sente il musicista con l'accoppiata bocchino-strumento.
Forse la discussione dovrebbe terminare qui perché alla fine il fine ultimo è la musica e questa prescinde dai valori, dai parametri, dai materiali e da qualsiasi altra cosa: se ti ci trovi è buona, se non ti ci trovi non è buona (al netto della volpe e l'uva).
2) quale tromba/bocchino è più adatta al genere musicale che devo suonare/con quale porto a casa la serata?
Se hai un cannone di Navarone, perfettamente intonato al pico cent ma non sei in grado di gestirla o, magari, non sei in grado di farla suonare al volume giusto o col timbro giusto, quell'equipaggiamento non va bene. Di nuovo non c'entrano i soldi, la qualità, l'artigianalità, il blasone o qualsiasi altra cosa.
3) quale tromba è più intonata (in congiunzione con quale bocchino?) ed è più uniforme nella risposta?
Con buona pace di chi non ha né le orecchie né la corteccia cerebrale fra le orecchie per comprendere il suono ed i concetti base della logica, le trombe sono TUTTI strumenti INTONABILI ma ci sono trombe più o meno intonate di altre.
Ci sono i rapporti relativi fra gli armonici, ci sono le variazioni di timbro, di resistenza, dello staccato etc.
Tutte queste cose fanno la differenza fra una tromba indiana rimaneggiata col mestolo da cucina ed una fatta come si deve.
E' anche vero che ci sono
fiori di "artisti internazionali" per famosi marchi che ti chiedi se abbiano mai avuto un accordatore in casa.
Come è vero che ci sono riparatori e costruttori che versano nella stessa condizione.
Il problema è semmai la capacità di un amatore di capire se il "professionista" è dotato di orecchio musicale e di capacità di percepire certe finezze.
Se lo fosse, forse non sarebbe un amatore. Ma se il "professionista" è tale pur mancando di certe qualità, allora dobbiamo rivedere il concetto di professionista.
Il discorso è vecchio di oltre un secolo: se il marchio X dichiara di produrre una tromba perfettamente intonata e poi tutti gli insegnanti del mondo insegnano che "si sa che il Do basso è crescente ed il Mi alto è calante e bisogna correggere di labbro", siamo messi male, molto male.
Se questa tromba è la base per lo "sviluppo" del 99% delle altre trombe "perfettamente intonate" allora non se ne esce.
L'unica sarebbe studiare l'oboe od il violino con un insegnante con una verga di quelle vecchio stampo che ti tronca appena suoni stonato o appena dici scemenze tipo "tanto nel giezz l'intonazione non è importante".
Quelli capaci, trombettisti o non, sanno suonare bene il proprio strumento. POI sanno suonare giezz.
Le storie lacrimose di Chet che suonava sulle gengive lasciamole ad altri: prima di ammazzarsi di eroina Chet faceva le buche per terra, così Miles e altri.
Bird peggio ancora. Noi dovremmo ispirarci al loro periodo di massimo splendore.
Quindi, per concludere, l'unico modo per misurare il proprio livello tecnico (e quindi anche quello degli strumenti che proviamo) è studiare con un insegnante come si deve ascoltando musica come si deve.
La tanto invocata gavetta, ecco, quella si che serve.