Tony: ti sfido a citarmi anche solo una marca/modello che adotta o adottava la soluzione del motore, (della puleggia), in un'altra stanza !!
Qui mi metti in mutande, ma è fin troppo facile, non sono informato al punto da ricordare le marche, già Marantz è troppo, figurati questi artigiani che si inventano diavolerie che, come hai fatto bene a rimarcare, non servono a nulla. Eppure mi ricordo distintamente la rivista che riportava questo articolo, parlava di piatti in ghisa da 80 chili (che servivano a ridurre la variazione di velocità di rotazione sfruttando la maggiore inerzia), di impianti valvolari da accendere 3 ore prima dell'ascolto, di pulegge che, fa ridere, dovevano passare attraverso dei buchi nel muro per giungere al motore che stava nell'altra stanza. Non parliamo poi dei sistemi per stabilizzare il motore stesso, gli smorzatori inerziali di Star Trek gli fanno una piXXa...
L'unico scopo di quell'articolo, per me, è stato il capire quanto insensate siano certe "soluzioni high end", e su questo non possiamo che concordare.
metterlo giusto a lato del giradischi.
Non basta, il motore vibra e quindi trasferisce le vibrazioni al piatto (in maniera per me trascurabile ma se uno vuole esagerare può spendere anche in questo campo...)
Posizionare la puleggia piu' lontana creerebbe problemi di tensione alla cinghia
Anche questo parametro era preso in considerazione ed infatti la cinghia passava attraverso diverse ruote che minimizzavano gli strattoni.
Vediamo se riesco a spiegarmi, senza un disegno con il quale la cosa sarebbe immediata....
le onde sonore sono analogiche, non digitali...
Conosco benissimo questa materia e so quindi che tanto più aumenti la risoluzione "temporale" (i Khz in questo caso) e la risoluzione "verticale" (termine improprio ma rende l'idea) e cioè i Bit, tanto più la forma d'onda, pur rimanendo "a gradini", si approssima ad una linea curva, come avviene in un segnale analogico.
Non è una questione di religione, non è "analogico è curvo e digitale è a gradini, quindi il vinile è meglio" (lo so bene che per alta che sia la risoluzione non potrai mai ottenere la perfezione), la questione è: il mio orecchio è in grado di percepire la differenza fra gradini MOLTO piccoli ed un curva?
Io penso che con la tecnologia che abbiamo oggi non ci sia persona al mondo capace di distinguere fra un vinile ed una registrazione campionata come si deve.E forse è questa l'unica materia che vale la pena sviscerare, per il resto so benissimo che conosci la fisica ed in particolare le questioni inerenti le registrazioni, si vide da come ne parli.
Diverse volte ho assistito a test in cui si usava uno stesso impianto collegato ad una fonte digitale (anche di bassa qualità: 128Khz a 16 bit) e poi ad un vinile. Anche i più "sgamati" venivano fregati alla grande operando un po' sull'equalizzazione esaltando alcuni colori che ti fanno sembrare tutto più "coinvolgente".
Continuo a pensare che il 90% del piacere derivi dalla sensazione di aver a disposizione un grandissimo impianto più che dalla reale capacità di sentire le differenze.
Mi viene inoltre in mente una delle pagine del sito di Taylor che ho tradotto, l'argomento erano le domande bizzarre che riceve via email: ci sono persone che scrivono chiedendo se sia meglio il titanio o il bronzo per i tasti dei pistoni, se si può avere una grammatura particolare per i bottom caps o se l'incisione sul cannello può essere spostata più avanti per non sbilanciare lo strumento (alcune cose le ha scritte nel sito, altre me le ha raccontate al telefono, ci sarebbero esempi a dir poco esilaranti...).
Poi magari scopri che il trombettista in questione sa fare a malapena una scala di Do maggiore.
Questi sono eccessi, è ovvio, ma io rimango convinto che ci sia troppa fuffa e poca sostanza quando si parla di vinile. Probabilmente sbaglio perchè sono io a non riuscire a cogliere le sfumature...
come qualsiasi costruttore di giracd sa, (e ci combatte contro ogni giorno), per dirla in modo molto grossolano, non tutti gli zero sono zero, e non tutti gli uno sono uno....!!
E sei veramente sicuro di copiarli tutti ?
Beh, si... quando copi un CD DATI devi, PER FORZA, copiare tutti i bit, uno per uno, e non puoi permetterti un solo errore, i bit di parità servono proprio a questo, altrimenti il software non può funzionare.
Quando "rippi" un CD audio hai a disposizione diverse opzioni, le tre più comuni sono:
1) puoi leggere il dato digitale, convertirlo in suono con la scheda audio e poi ricampionare secondo il tuo gusto quello che esce dalla tua scheda (cosa folle, hai 2 interpretazioni di un dato raw ed entrambe rovineranno fortemente il dato originario
2) puoi usare il CD come fosse il lettore di un impianto audio e, usando un cavetto che molti modelli non montano più, puoi trasportare il dato in digitale, non curandosi però degli errori di lettura, direttamente al computer. Il risultato è un trasporto da Digitale a Digitale che può purtroppo avere degli errori perchè il dato non viene letto bit per bit ma piuttosto come un flusso continuo, eventuali "salti" o graffi vengono passati così come sono stati letti.
3) puoi simulare che il CD sia dati e non audio e quindi fai copiare al lettore i singoli bit, in questo caso la lettura è molto più lenta e il processo si interrompe non appena si presenta il primo errore di lettura non correggibile con i bit di parità. Questa funzione fu introdotta, SE NON MI RICORDO MALE, dai lettori CD e masterizzatori per computer della Plextor. Ricordo ancora che bisognava comprare le interfacce SCSI Adaptec 2940 per poter usare quei modelli. Questa funzione era estremamente utile a quelli che volevano crearsi delle copie di backup perfette della propria collezione. All'epoca già avevo oltre 100 CD e decisi di fare quell'investimento, comprai anche 4 HD da diversi Giga per poter "stoccare" le copie in un luogo sicuro, cosa che mi è servita perchè una parte degli originali sono andati perduti durante uno dei tanti traslochi.
In questo ultimo caso, quindi, la copia è PERFETTA, non ci sono interpretazioni di dati o correzioni alla buona.
sfido chiunque, con un giradisco ben settato, a sentire un disco cosi' tante volte da usurarlo...
Non sono d'accordo, è una questione di tempo, ogni singola passata usura, se vogliamo essere puristi dobbiamo anche accettare che il vinile perderà giorno dopo giorno la sua qualità, se non accettiamo questa cosa allora non posso neanche accettare che una digitalizzazione ad altissimo livello possa essere inferiore ad un dato analogico. Non puoi essere intransigente sugli svantaggi del digitale e "molle" su quelli dell'analogico.
....ma quanta polvere si accumulera' mai su un disco in 45 minuti di ascolto ?
Comunque ci sono le spazzoline e, udite udite, le macchine lavadischi !!!
Orrore e raccapriccio!!!! Se considero la testina di un giradischi pericolosa figuriamoci le spazzoline e le macchine lavadischi!!!
......il vinile suona meglio, non ci sono palle !
E non puo' essere considerato un difetto che abbia anche piu' fascino e che abbia i suoi "riti": come caricare una pipa di tabacco, oppure tagliare un sigaro ed inumidirlo, e paragonare queste cose con l'accendersi una sigaretta. Ma vuoi mettere ? (ed il gusto, poi.....)
Che il vinile suoni meglio non ci sono dubbi, il mio dubbio è invece se l'essere umano sia in grado di cogliere le differenze.
Il fascino è, ovviamente, innegabile. Occhio solo che quello che per te è fascinoso è per altri fastidioso: discutevo con Taylor l'altro giorno sulle macchine di oggi e di ieri (come al solito... io lo chiamo per parlare delle trombe e lui svicola immediatamente per raccontarmi dei suoi V8 americani...). Io gli dicevo che la mia Coupé BMW da 208 Cv, tutta bella cromata, è bellissima, velocissima, potentissima, sicurissima etc etc. Lui a momenti sbadigliava... poi mi ha raccontato che con la Ford Capri nelle rotonde, a 20 Km/h, faceva fischiare le gomme e tutti si giravano manco fosse Villeneuve (si scrive così?). Hai voglia a spiegargli che la mia la rotonda la fa a 60 Km/h e non fischia neanche... a lui piace la macchina di una volta perchè non ha alcun aiuto alla guida, perchè è pericolosa, perchè la devi guidare nel senso ancestrale del termine etc etc...
Io non la vorrei mai guidare una Ford Capri... magari farei un giretto nel cortile per lo sfizio di dire "l'ho guidata" ma non mi entusiasma per niente...
Se devo muovermi da A a B preferisco una macchina più nuova, che consuma meno (beh, dai, intendo che consuma meno del pari modello di 30 anni fa...), più sicura, dall'aspetto più moderno, meglio rifinita e magari ascolto pure, a sfregio, un MP3 campionato a 32 Khz a 8 Bit, tanto il rumore del motore copre completamente la musica...
P.S.
Sto facendo il pedante e rispondo ad ogni tua argomentazione solo per lo sfizio di fare quattro chiacchiere un po' approfondite ma capisco benissimo il punto di vista degli amanti del vinile, è tutto un altro mondo, è un rito, è un piacere che va oltre al brano che ascolterai. E' come il caffe dopo pranzo o la sigaretta dopo........ dai, ci siamo capiti (io non fumo ma pare che la sigaretta sia "la morte sua"...).
Rimango sempre perplesso quando sento certi argomenti, mi butto nella mischia e puntualmente ne esco massacrato perchè non puoi convincere un appassionato di una qualsiasi materia che quello che lo appassiona ha poco senso. Le passioni sono un po' come le religioni, raramente sono sensate o hanno un fondamento di buon senso, bisogna accettarle per come sono, spesso irragionevoli ma importantissime per l'animo di chi ci crede. E quindi vanno rispettate.
Io stesso sono un appassionato di trombe e non ho bisogno di tutti gli strumenti che possiedo, ma se questi mi fanno stare meglio perchè me li devo negare?
P.P.S.
Mi vien da sorridere a ripensare al periodo in cui ho comprato di tasca mia il primo impianto stereo. Ho girato letteralmente decine di negozi specializzati, mi portavo appresso alcuni CD di musica classica per tromba (il mio preferito era In Gabriel's Garden di Marsalis, quello dove suona il secondo Brandeburghese) per testare il rendimento su determinate frequenze e soprattutto sul suono della tromba.
Curiosamente il miglior impianto era il più economico (non più di 400.000 lire...), quelli megagalattici facevano letteralmente schifo, i suoni erano tutti impastati, non si distinguevano gli strumenti, alcune note addirittura svanivano nel marasma generale. Tutte le piccole sfumature che io avevo imparato a cogliere svanivano nonostante il costo esagerato che avevano alcuni impianti.
Se poi ti orientavi verso certi marchi non era possibile esaltare gli alti neanche pregando in aramaico.
Mi sono infine convinto che non è il costo che fa l'impianto ma solo ed esclusivamente l'acquirente. Io avrei pagato 5.000.000 di lire per avere quel magnifico Sony da 400.000 lire, fortunatamente hanno deciso che era di bassa qualità...
(ironia della sorte, dopo 6 mesi sono andato via di casa per lavoro e quello stereo l'ha ereditato il mio gemello...)
P.P.P.S.
E lo stesso discorso si può fare sulla temperatura del colore dei televisori (confrontate un Panasonic con un Samsung o uno Sharp fino alla serie uscita nel 2006, le differenze sono incredibili), sulla percezione dell'accelerazione di una macchina a 6 cilindi rispetto ad un 4 cilindri diesel ma "piccato" in un arco molto stretto... quello che conta è come noi percepiamo le cose, non come sono veramente (fortunatamente...).