Il trillo di labbro si dovrebbe produrre esclusivamente con il labbro (da cui il nome) e consiste nello spostamento veloce sull'armonico superiore della nota che si sta suonando. Alcuni si aiutano con la mano ma bisogna fare attenzione altrimenti diventa una cosa diversa, cioè lo shake che è più "aperto" e "sguaiato" rispetto al trillo puro che deve essere pulito.
Il trillo è uno degli elementi caratteristici dello stile di Armstrong (per dirne uno) e si usa maggiormente nel tradizionale o in alcuni arrangiamenti per Big Band.
E' relativamente facile da eseguire nel registro acuto, dove gli armonici sono più vicini, mentre risulta difficilissimo se non impossibile nel registro basso. Se lo padroneggi nel registro centrale (tipo sol centrale sul do centrale) sei al top, tecnicamente parlando.
Per padroneggiarlo serve lavorare molto sulla flessibilità, prima con intervalli larghi che vanno via via riducendosi fino ad arrivare al trillo vero e proprio. Insomma: Colin a sfinimento, velocizzando sempre più gli esercizi e alla fine viene
Ciao, Luigi.
Mi ha colpito molto la tua osservazione sulla differenza tra trillo e
shake.
Io non sono mai stato interessato al trillo, ma ho sempre cercato di ottenere uno
shake di buon effetto.
L'unico modo di produrre un suono che ci somiglia l'ho ottenuto solo aiutandomi con la mano, come indicato dal vecchio metodo di Harry James (di cui ho riportato la pagina del relativo esercizio), anche perché, negli anni '70, il metodo Colin da te citato non esisteva ancora (credo sia stato pubblicato negli anni '80).
Studi di flessibilità ne faccio regolarmente, ma dubito che ormai posso migliorare più di tanto. Però mi piacerebbe poter riuscire ad eseguire uno
shake decente senza troppi patemi.
Se avessi qualche studio da consigliarmi...