Io Max Roach l'ho ascoltato al Petruzzelli , non mi ricordo più con chi suonasse, mi pare in una formazione con un sassofonista jazz che andava per la maggiore, ottimo batterista,....non so se fu la serata, ma in quel concerto, nello spazio che in ogni brano in genere si lascia al batterista per esprimersi o per interloquire con gli altri membri della band fece il suo , ottima tecnica, assoli belli , duetti (chiamate e risposte con il sassofonista ed il contrabbassista ) ecc. 3 -4 pezzi eseguiti veramente bene e con partecipazione dal sassofonista e dal pianista. Una serata che scorse via ascoltando un ottimo Jazz (fine anni 70 credo ) , che era un genere che allora difficilmente si potesse ascoltare in giro e a quel livello. Facendo un paragone con altri concerti jazz ascoltati in giro, batteristi , che con tecnica si sappiano poi anche calare nel pezzo e stare sul pezzo, interpretarlo , anche all'interno del brano quando non è il loro momento ( per lo meno se rimaniamo all'accezione più classica dei tempi riservati all'intervento del batterista e tenuto presente che questa accezione nel tempo è cambiata e si è via via allargata lasciando loro ,all'interno del brano, spazio e partecipazione sempre maggiore ), dicevo, di questi batteristi, non è che me ne siano rimasti in mente molti, per il loro modo di suonare e soprattutto rimanere in sintonia con gli altri musicisti man mano che si sviluppa il brano , nell'improvvisazione .
Ho visto le collaborazioni di questo batterista, sono a livello nazionale ed internazionale , spaziano molto dai nomi noti del panorama nazionale italiano ma anche collaborazioni con grossi nomi del panorama jazz internazionale e partecipazioni a festival Jazz.
Anche il modo di suonare/interpretare la batteria è cambiato nel tempo, se fai caso a come colpisce con la bacchetta il bordo ed il cerchio per cercare particolari sonorità, o con la bacchetta di taglio al piatto, o come con una bacchetta prema la pelle per cambiare la tensione mentre con l'altra la percuote, come non rimane solo a seguire quello che fa Ragonese, ma è propositivo, cambiando ritmicamente l'espressione del brano mentre lui suona, pur rimanendo sempre in sintonia con ragonese ed il pianista , dentro il pezzo...
A me ...è piaciuto .
A Ragonese chiederei :
Quale suono e quale stile cerca per esprimersi ? Tipo Miles , tipo Bosso ? Dove lo cerca ( dentro di se ? nella tecnica ? )
Cosa cerca in una tromba :
Il suono , la timbrica , che sappia avere corpo con il suono soffiato ,reverberi sui medi e abbia le stelline in alto e sia scorrevole ?
Il modo di suonare , guance tirate , guance gonfie, ?
Come è cambiato nel tempo il suo modo di suonare e perchè .
Thanks, Zosimo .