@fcoltrane
Ognuno ha le proprie esperienze.
Per quanto riguarda il bocchino, Il tuo stancarsi potrebbe dipendere dal fatto che lo suoni sforzandolo, dove per sforzandolo intendo, un po' come con le sordine, suonare con una emissione di fiato/volume superiore a quella che a cui essa rende o è necessaria per suonare il bocchino in una maniera equilibrata a come esso richiede. Ad es. per me il suonare il bocchino con una eccesiva emissione, comportava che mi stancassi molto nel suonarlo , inoltre avvertendo meno resistenza rispetto alla tromba mi dava l'impressione all'inizio di soffiare in un sifone senza fondo. A furia di suonarlo ho trovato il giusto punto di equilibrio dell'emissione, che produceva un giusto volume sonoro. Una volta trovato questo giusto punto di equilibrio sono riuscito pure a suonarlo più rilassato e più efficientemente sia per ottenere un volume più alto che più basso. La conseguenza di aver trovato questo punto di equilibrio , questa giusta emissione, è stata che, suonando ad un volume relativamente moderato ed in maniera più rilassata, sono riuscito a salire di estensione come non ci ero mai arrivato prima con la tromba. Questo è stato utile perchè mi ha fatto percepire come dovessero vibrare in maniera "relativamente" rilassata le labbra per arrivare ad un re mib fa sol sopra il pentagramma, note che con la tromba che non avevo mai preso prima.
Purtroppo quando sono tornato ad utilizzare la tromba ho verificato che 1) l'emissione necessaria per suonare la stessa nota era differente sia come quantità che come modo di vibrare delle labbra . Per dire, per fare la stessa nota con la tromba mi dava la percezione di come se stessi suonando invece una nota differente sul bocchino. questo per quanto riguardava la maniera di percepire come vibrassero le labbra ed in più, come ho già detto, la resistenza che percepivo con la tromba era differente.
Torniamo un po' a quello che stavamo dicendo per le sordine , ovvero per me suonare con il bocchino era ed è per me come suonare uno strumento differente. Il problema è : ti piace il suono del bocchino ?
La cosa buona è stata , invece, che mi ha aperto un mondo, il modo di provare piano piano a salire in estensione (con la tromba ) in maniera più rilassata, ad oggi ancora senza raggiungere la padronanza di quelle note lassù. Però in alcune giornate al re mi , qualche volta il fa ci arrivo.
Come ci arrivo ? All' inizio ci arrivavo con un suono piccolo e strozzato, adesso con un suono piccolo, piano piano con il tempo che ci vorrà affinchè si rafforzi la muscolatura intorno alle labbra, credo che arriverà anche il volume del suono .
Adesso ci arrivo facendo una scala, più in là quando sarò più padrone della tecnica di emissione, ci arriverò in maniera più indipendente.
Prendere la nota ed avere anche il bel suono sulla nota è un altro passo, che puoi averlo soltanto se hai trovato la padronanza della giusta emissione di suono di quella nota.
Ad es. sempre parlando del suonare avendo la padronanza della giusta emissione di suono ottenuta in maniera rilassata.
Mi sono accorto che se inizio a suonare partendo con una non giusta emissione di suono, mi si contraggono un po' le labbra , (me ne accorgo da come poggiano sul bocchino) e tendo a sforzare leggermente il modo di produrre la nota e alla fine non suono più in maniera rilassata, la qualità del suono ne risente , poco, ma me ne accorgo, e la sessione di studio durerà meno, e sento le labbra stanche e sforzate, al contrario se imposto da subito la giusta emissione di suono, la sessione di studio sarà più proficua e durerà di più, e le labbra pur sentendole stanche, le sento toniche.
Sinceramente non credo che la tecnica passi per il bocchino.
Adesso per dire ho sotto le mani , e di testa, con consapevolezza, tutti gli accordi minori e maggiori, ho iniziare lo studio "consapevole" della scala del : Lam naturale (o eolio VI° della scala di DO) , Lam dorico (II° della scala di SOL), Lam frigio (III° della scala di FA), Lam armonico, Lam melodico, Quando dico consapevole intendo anche avere contezza, mentre li fai, degli intervalli che legano le note , non solo quelle adiacenti, cerco di evitare di suonare ad orecchio, perchè poi quando ti sposti cromaticamente alla scala adiacente, andartene appresso all'orecchio spesso ti porta a sbagliare. invece il costringerti a pensare la nota che devi mettere, l'intervallo che devi usare, alla fine ti educa di più , ed anche a ragionare se la nota che stai utilizzando appartiene alla scala del modo che stai utilizzando, ed in più alla fine ragioni anche sugli accordi che si formano e che derivano da quella scala; e non ti fermi agli accordi di settima ma inizi a pensare all'accordo completo che ne può derivare da quella scala, e se hai una tastiera e provi a suonarli , riesci anche a metterli nelle orecchie, con questa cosa intendo l'avere contezza del colore che ha ogni nota in quell'accordo , in quella particolare posizione in cui è posta nell'accordo , inizi a riconoscere il suono di una settima , di una 4 di una 6^, di una 11^ inizi a capire il suono dell'accordo, ma sopratutto il suono che eventualmente vorresti avere in un solo, in una melodia, dalla nota che hai scelto su quell'accordo.
Sono andato O.T. alla grande ! Perdono ....