Vorrei aggiungere qualcosa di costruttivo e/o utile in questo thread, ma non è così facile senza andare anche indirettamente ad intaccare i vari "luoghi comuni" del fare musica.
Posso solo dire che l'attribuzione di un valore all'utilizzo selettivo di uno specifico organo interno mentre si suona è, a mio parere, un mito e una sorta di appropriazione indebita che ha poco a che fare con la qualità in uscita.
L'armonia, le scale, le tonalità, le modalità, sono fatti noti, ampiamente studiati e codificati, non sono quelli a rappresentare la difficoltà dell'essere significativi quando si improvvisa.
Suonare le note "giuste" può essere una difficoltà tecnica, che necessita uno studio specifico, ma non è in alcun modo una difficoltà di tipo estetico e artistico.
Si può non dire nulla suonando tutte le note "giuste", così come essere molto comunicativi emotivamente ed essere gradevoli all'ascolto suonando anche note "sbagliate" secondo qualche ennesimo trattato di armonia jazz.
E dunque ?