Azz...bella domanda! Direi che è stato uno 'sviluppo' del linguaggio jazzistico che ha portato i musicisti a 'rompere' schemi armonici e melodici per suonare appunto 'liberi'. Il manifesto è l'album di Ornette Coleman del 1961. Naturalmente spalanco' la strada a moltissimi imitatori che si sviluppo' moltissimo vista poi l'aprirsi di un'epoca dove aveva anche significati piu' ampi presso un pubblico sempre ben disposto ad ascoltare musica di 'rottura' (mi si perdoni il termine) senza dimenticare l'importanza politica per gli afroamericani . Purtroppo il genere si prestava ,data la materia sonora, ad infiammare le platee da parte anche di 'imitatori'. Ricordo concerti ai quali assistevo convinto ed entusiasta che se li ascoltassi ora non durerei neanche 5 minuti. Comunque passata l'epoca contribui' ad un approccio diverso nell'improvvisazione, a scelte armoniche ardite ed a 'scoprire ' sonorità diverse . Ecco fatto un super Bignami del riassunto
. Io consiglio sempre il bellissimo libro Free Jazz e Black Power di Philippe Carles e Jean-Louis Comolli che tra l'altro dovrebbe essere stato ristampato e naturalmente armarsi di buona volontà
ed ascoltare . Buona giornata a tutti