studio con il solo bocchino : per me quella è la chiave.
prima si impara a spostarsi di un tono in giù ed in su e poi si incrementa l'intervallo .
prima si impara a suonare a basso volume , poi si impara ad incrementare il volume.
Così facendo hai sempre il polso della situazione e misuri i tuoi limiti giornalmente.
Non sono un insegnante ma i concetti di volume , suono fermo ecc. sono universali.
(oggi mi trovavo con mio padre , la badante dello Srilanka perché mio padre è in la con gli anni e non sta tanto bene dal punto di vista del ragionamento, e la figlia piccola della badante)
ho provato a fare gli esercizi con il bocchino (il mio fido b2 e i video di Giuffredi che propone il buzzing , quattro esercizi)
come sapete gli esercizi sono botta e risposta ..........ad ogni mia esecuzione chiedevo ai presenti chi "suonava meglio" l'esercizio tra me e Giuffredi, e ovviamente tutti i presenti erano in grado di rispondere correttamente .
voi mi direte è semplice rispondere a questo ......
ma l'aspetto più interessante è che ciascuno di loro è stato in grado di rispondere anche ad una altra domanda :
quale esercizio era eseguito meglio e quale peggio.
quindi non rispetto a Giuffredi che non sbaglia mai ma rispetto alle mie esecuzioni.
Racconto questo che mi è capitato per dire che il suono e la percezione dello stesso attraverso l'orecchio umano riesce a "prevalere" anche sul cervello (come nel caso di mio padre che spesso non riesce a fare un discorso logico di senso compiuto) , e ancora il suono spesso supera anche le difficoltà del linguaggio (la ragazza dello srilanka non parla una parola di italiano ).
Per rispondere alla tua domanda in maniera più esaustiva : per me tu devi dare alla tua allieva alcune informazioni e dargli gli strumenti per capire come procedere.
1 Tenuta del suono e respirazione .
2 altezza del suono ed intonazione
3 Attacco ed interruzione del suono.
Che poi sono gli tessi principi che hai applicato alla tromba per anni ed ora stai applicando al sax.