Ciao iMaurizio , in questo periodo ( da circa 2 mesi ) mi stò principalmente dedicando a cercare di realizzare nel mio box auto un box insonorizzato .
Per non avere problemi di nessun tipo con il Certificato Prevenzioni Incendi ho deciso di non chiudere e di non mettere alcuna finestra sulle griglie di aereazione presenti nel Box, ( questo comporta la necessità di utilizzare un Box di tipo chiuso e non più una suddivisione del box auto mediante pareti a L).
Da quello che ho capito un box di altezza inferiore ai 2 m x P = 2,50m x L= 1,50m non ancorato a pavimento od alle pareti equiparato ad un capanno attrezzi e conseguentemente , come tale , non dovrebbe infrangere infrange nessuna regola edilizia, a condizione che continui a permettere il parcheggio dell'auto ( in tal modo viene salvaguardata la destinazione d'uso del Box come Box auto.)
(Probabilmente lo farò realizzare proprio dalla ORMACS).
Poichè i box ai piani interrati sembrano essere stati scelti come "nursery " dalle zanzare ho fatto realizzare delle zanzariere, il cui montaggio però sta' incontrando qualche difficoltà a causa di un fuori squadro delle aperture murarie per l'aereazione. Il problema nasce dal fatto che queste aperture di aerazione sono sui muri comuni ad altri box, ed essendo "comuni" non è permesso alcun aggiusto. Devo per forza intervenire sulle zanzariere già realizzate ! Sto' provando a sistemare le fessure con dei nastri in neoprene, sembra una possibile soluzione , ma mi fa storcere il naso , (avrei preferito un lavoro più pulito e calibrato , (.... ma tant'è , è così se vi pare...!).
Dopo dovrò far sistemare l'impianto elettrico e poi ordinerò il Box.
In questo preciso momento sto' quindi dando la priorità a realizzare questa cosa, che richiede il suo tempo e che spero, dopo, mi ripaghi regalandomi una quantità di tempo maggiore per dedicarmi alla tromba.
Veniamo a me, il Clarke come ti avevo detto , l'avevo sospeso ed ho quindi bisogno di riprenderlo, ma conto di riprenderlo per bene (così come altri testi ) , appena avrò finito questa cosa qui del box che ti ho detto.
Non ho fatto ancora (e non ci avevo mai pensato prima ) una prova per misurare di quanto siano i massimi BPM per eseguire otto ottavi (da gestire in controllo).
(Ragionevolmente bassi, credo ). Poi suonati come ? Staccati ? legati ?) .
Ovviamente ti anticipo che tanto maggiore sarà il numero di note in cui devo premere anulare e medio tanto più questa velocità di esecuzione sarà bassa.
E' proprio questo il problema , è qui che mi rendo conto che la massima fluidità/velocità di esecuzione viene "costretta" dalla più bassa velocità di articolazione ( che quindi ti limita....). Ne sono perfettamente conscio ed è per ciò che voglio provare a lavorarci su.
Devo trovare il metronomo , il mio fido BOSS DB-30 dr. Beat , ce l'ho da qualche parte, devo solo trovarlo. Puoi già darmi/fornirmi qualche stima indicativa ?
Chet Baker e Miles Davis.... è un colpo basso...
Ho ascoltato molto e spesso Chet Baker , più di Miles. Lui è un mondo a sé ! Ha una sua maniera di suonare, di cercare le dissonanze che non ha nessun altro....
Vediamo se riesco a esprimere il mio punto di vista....
Tieni presente che ho frequentato un paio di anni e più una scuola Jazz, (lezioni comuni ) il primo anno, diciamo introduttivo, il secondo anno di livello un po' più approfondito.
Ovviamente scale maggiori, minori, armoniche, modali ( ma stiamo sempre lì), scale blues,maggiori minori,e particolari, pentatoniche maggiori minori, diminuite ecc.ecc. accordi che si ottengono e che si formano da queste scale, e anche altre scale particolari, (esatoniche, maggiori armoniche ( suonare INSIDE o OUTSIDE )... è inutile farne l'elenco.
C'è stata anche una parte dedicata all'analisi armonica dei brani , struttura dei brani, individuazione delle tonalità, modulazioni, sostituzioni di accordi.
Come affrontare una improvvisazione base (scolastica ).
Ovviamente individuazione della tonalità, e possibilmente relativo modo, e se presenti modulazione, analisi della struttura del brano. Una delle prime cose che ci dicevano era di suonare gli arpeggi degli accordi del brano, in modo da incamerare la struttura, successivamente provarci le scale. Questo lavoro base , ci dicevano, serve a costruire il "recinto musicale" entro il quale si sviluppa il brano, che devi incamerare ,(sopratutto armonicamente). Poi puoi provare a muoverti in questo recinto , arpeggi discendentii e ritorno con scala o viceversa , aggiramenti delle note, ecc. Serve a masticare la "base". Una volta che hai incamerato la base ( " il recinto"), poi puoi provare a rimanere in questo recinto o uscirne , ma è importante sapere dove sta' il recinto per saperci tornare o trovare delle note a cui agganciarsi per non perdere il filo musicale (per te stesso o per l'ascoltatore) .
Questo è grossomodo quello che ho avuto modo di capire ,come visione di insieme, in questi due anni di frequentazione . Il passo successivo , che voglio provare a fare , è quello di acquisire queste informazioni sullo strumento,....e sotto le dita...
(Leggere ed eseguire un brano (anche bene per chi ci riesce ) è comunque differente dall'essere capaci di eseguirci una improvvisazione....
Avere le note sotto le dita è un'altra cosa... (...e possibilmente, ..dopo aver sviluppato queste cosidette "basi " dopo ( o contemporaneamente ) necessario sviluppare il proprio modo di "sentire" musicale .
Accorgersi della necessità di fortificare (o anche di costruire delle basi tecniche mancanti ) e riuscirci senza perdere troppo tempo, seguendo una road map , è anche un obiettivo ( ragionevolmente primario rispetto a tutte queste cose che ho elencato ).
Questo è quanto.
Grazie, ciao !