Cerco di fare uno spiegone alla veloce, partendo dai dinosauri: la forma di uno strumento (il cannello, la campana, dove si trovano le curve, quanto sono accentuate, la presenza del blocco pistoni, i braccetti etc etc) determina la "posizione" degli armonici.
Una versione più "colta" di questo concetto è che le forme e le masse "attirano" i "nodi" degli armonici principali e superiori. E' come se fungessero da "calamite", se vogliamo.
Quando i nodi capitano in punti "pesanti" o comunque "storti" (all'interno di una camera dei pistoni, in una curva accentuata, sul punto di saldatura di un braccetto etc) lo strumento suona "stoppato" e la frequenza associata sale o scende rispetto a quella "normale" (sto semplificando molto, perché in realtà a normale verrebbe da associare il concetto di "giusto", ma non è affatto così).
Da qui la necessità di proporzionare lo strumento, in termini di forma generale e di posizionamento dei braccetti (et similia) al fine da impattare il meno possibile sui nodi principali.
Non ci si riesce quasi mai perché i nodi sono tantissimi e sono sempre più ravvicinati tanto più si sale verso quelli superiori.
Uno studio accurato dello strumento, confinandolo entro certi parametri al contorno (il bocchino, il gap etc), può portare a risultati notevolmente migliori rispetto ad uno strumento fatto alla buona.
Ciononostante i parametri al contorno sono, purtroppo, molto più incidenti di quanto ci si immagini.
Da qui la necessità di scegliere una delle due strade possibili: la prima è quella di confinare il musicista ad setup di strumento e bocchino tali da limitare i danni, la seconda è quella di permettere una variabilità "analogica" dei parametri al contorno in modo da soddisfare la più ampia gamma possibile di bocchini e musicisti (e approcci nel suonare).
Nei miei strumenti io cerco di fare il possibile per essere corretto in prima battuta e di "ingabbiare" il musicista con bocchini e gap che non vanifichino il lavoro principale, lo strumento.
Spesso ci si riesce ma è comunque comune che il trombettista non sia in grado di gestire fori e gap lontani dal tipico Bach con foro da #27 e penna super stretta.
In questi casi, sui miei strumenti, si va fuori da certi parametri e nasce la necessità di aggiustare il tiro (poi magari vi racconto com'è nato il pirulicchio, che è abbastanza interessante, spero).
Quando invece lo strumento è, bene o male, "compromesso" (ed è il caso di quasi tutte le trombe, purtroppo (o almeno io così sostengo da almeno 25 anni, quindi o sono pazzo o qualcosa di vero ci deve essere...), si può fare poco o niente con metodi tradizionali.
Si può lavorare sul gap, sfinando la penna o usando lo scotch. Si può martellare il venturi per smussarlo (che è un processo distruttivo e "ad capocchiam", purtroppo), si possono spostare i braccetti (e anche lì, buona fortuna: differenze di decimi di millimetro sono enormità, e comunque i braccetti andrebbero riproporzionati, o almeno ci vorrebbero batterie di 100 braccetti di forme diverse, per fare dei test fatti per bene, e anche in quel caso sei schiavo poi del bocchino, della tazza, del gap e del suonatore...).
Insomma, sperare di allineare uno strumento con metodi "tradizionali" è quasi una chimera.
Diverso è il discorso se lo strumento viene prototipato: fai mille tentativi e forse arrivi a qualcosa di buono.
Poi parti con la produzione in serie e lì ti scontri con la realtà: microscopiche differenze nella produzione dei pezzi mandano tutto a ramengo (ecco perché praticamente qualsiasi pezzo dei miei strumenti è figlio di un modello 3D al computer ed è prodotto con macchinari CNC, compreso il taglio di tubi, boccole, cannelli e pompe d'intonazione.
In quel caso puoi sperare di andarci MOLTO più vicino, ed ecco perché in generale i miei strumenti sono così ben accolti dalla critica: sono praticamente uguali gli uni agli altri.
Quanto invece le cose vanno male devi trovare un sistema per aggiustare il tiro senza dover smontare lo strumento.
Quindi, come funziona il pirulicchio? E' semplicemente una massa che "attira" un particolare nodo che capita all'interno della camera del primo pistone (per le trombe in Sib e Do e per il flicorno, del terzo per la Mib e trombino) in modo che finisca nella curvetta che congiunge il pistone alla pompa.
Questo nodo sarà più "libero" e si sposteranno anche le frequenze associate. Di conseguenza lo strumento suona più "risonante" e la distanza relativa fra Sol, Do e Mi si aggiusta.
E' un processo, appunto, analogico, e dipende da tanti altri fattori al contorno: il bocchino, il gap, quanto le labbra entrano nella tazza, la posizione della pompa d'intonazione etc.
Tanto più ti avvicini al punto ideale e tanto più si sente la differenza, fino al punto in cui lo strumento si "sblocca" e sembra di avere in mano una tromba con l'amplificatore.
Oltre a questo succede un'altra cosa: siccome le note risultano allineate fra di loro (la distanza relativa è molto più corretta) il timbro medio di ogni nota è decisamente più costante, cosa che amplifica l'effetto di risonanza. O per meglio dire, non si sente che un tot di note vanno bene e altre sono afone.
Sembrerebbe tutto bello e la domanda sorgerebbe spontanea: "ma perché il produttore X non integra questo pesetto, saldandolo, nella propria tromba?".
La risposta è nella spiegazione precedente: i fattori al contorno rendono questo approccio sbagliato: se lo setti perfettamente per un bocchino con la tazza a C non funzionerà con una tazza lead, etc.
Ci sono tanti altri accessori che sfruttano lo stesso principio: i tappi di peso variabile, la vitarella stile Yamaha, il Lefreque, i cazzillini che vanno fra le camere dei pistoni etc etc.
"Perché il First Aid funziona e gli altri non funzionano? E' arrivato lo scienziato e tutti gli altri sono fessi?".
In realtà funzionano tutti questi altri sistemi ma sono in gran parte limitati dalla forma e dal modo in cui vengono applicati allo strumento, faccio una lista:
1) tappi: attirano i nodi verso il blocco pistone, ecco perché si sente l'effetto "stabilizzatore", in pratica portano lo strumenti a vibrare di meno. Va bene se devi fare il cinghiale spingendo sugli acuti, perché ti fa sentire che lo strumento non derapa, ma in realtà ti fa faticare di più avendo meno suono.
2) Lefreque: viene venduto come accessorio che fa da ponte fra due parti dello strumento fra di loro collegate con saldatura o connessione temporanea (come il bocchino con il ricevitore). Anche in questo caso si sta limitando la zona nella quale applicarlo e quindi la probabilità di beccare il punto ideale diminuisce. E in più i punti di appoggio sono due invece di uno solo, quindi diminuisce la probabilità che due nodi vengano attirati nei punti giusti data quella esatta distanza data dal ponticello.
3) La vitarella: stesso discorso dei tappi, il punto è uno solo, puoi variare solo la massa ma non la posizione
4) l'aggeggio che avviti fra le camere dei pistoni: idem come sopra
5) i braccetti mobili fissati con una vite ad espansione: oltre a indurre tensione nello strumento (che smorza le vibrazioni) devi sperare che i problemi siano due e si trovino in due punti perfettamente contrapposti, fra cannello e campana. Praticamente impossibile, probabilisticamente parlando
Vantaggi del First Aid:
1) lo puoi piazzare dove ti pare
2) puoi micro aggiustarlo come posizione
3) non incide su più di un punto per volta
4) se mettere lo strumento perfettamente a posto ti mette in difficoltà puoi correggere i difetti solo in parte e avvicinarti piano piano, nel corso di qualche giorno o settimana "al Nirvana".
Svantaggi:
1) dipende dalla capacità del musicista di suonare senza imporre una certa frequenza (quando si fanno i test per trovare il punto ideale): se sei testardo o sordo perdi tempo e soldi
2) devi aggiustarlo ogni volta che cambi bocchino o la posizione della pompa d'intonazione (io lo vedo come un vantaggio, a dirla tutta...)
3) devi imparare a mirare in punti differenti nelle note che aggiusti: tipicamente ho visto che molti trombettisti tendono a suonare il Mi alto troppo alto ed il Sol alto troppo basso (in pratica continuano a correggere nonostante lo strumento molto meglio intonato e più facile da suonare)
4) alcuni non si abituano al suono che hanno certe note quando non sono più corrette di labbro (gli suona strano sentire il Mi così "brillante", ad esempio)
Per rispondere quindi alla domanda di Fciccio: l'efficacia è indipendente dalla qualità dello strumento, puoi mettere a posto qualsiasi strumento, se sai come fare.
Il problema, semmai, è che certe forme portano a certi "incroci di nodi" tali per cui non è garantito che tu possa mettere a posto PERFETTAMENTE qualsiasi nota.
E questo non dipende dalla qualità dello strumento, è un po' come la teoria del caos, tocchi da una parte e sposti mille altre cose.
Di certo puoi andarci molto vicino, ma la perfezione non è di questo mondo, poco ma sicuro.
Per quanto riguarda il peso e le frazioni di grammo: si va "a occhio": nei test che ho fatto ho provato almeno una ventina di pesi diversi, alla fine ho scelto il compromesso che permetta di avere un risultato facilmente percepibile (a maggior massa corrisponde maggior variazione) senza che il troppo peso "diventi un peso", nel senso che rallenta lo strumento.
Un sottoprodotto del pirulicchio è che stabilizza lo strumento aumentando il feel che questo "slotti" più del solito.
Per alcuni questo è un vantaggio, per altri uno svantaggio.
Ma non si può avere tutto dalla vita.