Genesi del pirulicchio: in principio era il caos...
Un po' di background: checchè ne dicano certi leoni da tastiera muniti di bignami del nostro Sommo Poeta, nel corso dei decenni (più di un secolo e mezzo, ormai) sono stati fatti passi da gigante nella comprensione del funzionamento degli strumenti musicali.
Tanta fisica è stata compresa e spiegata in dettaglio, tante applicazioni pratiche sono però rimaste avvolte nel mistero.
La "scoperta" che ha influito forse più di tutte sulla possibilità di costruire strumenti sempre più intonati è l'introduzione dei moderni mezzi di lavorazione dei materiali: torni, frese, tagli laser e plasma a controllo numerico.
Il poter replicare alla perfezione un pezzo più e più volte è, SECONDO ME, la base irrinunciabile se si vuol puntare ad uno strumento che possa SPERARE di essere molto meglio intonato del resto della produzione mondiale.
Parto da questa premessa perché più vado avanti e più imparo a discernere differenze sempre più minute.
Quindi certamente bastono i cretini (che evidentemente non hanno ancora compreso bene la lezione...) che ridacchiano dietro una tastiera, ma non li posso biasimare perché è evidente che mancano di una competenza che altrimenti li farebbe stare in silenzio per imparare il più possibile.
Quanto più impari a comprendere certe minime differenze, tanto più senti la necessità di eliminare qualsiasi difetto o imprecisione costruttiva per cercare di isolare i parametri sui quali si può giocare, geometricamente, per rendere uno strumento il più intonato, performante, sonoramente piacevole possibile.
Nel corso degli anni (e siamo al libro due della Genesi...) ho risolto quasi completamente qualsiasi problema nella produzione dei componenti, pur non avendo ancora modo di agire sulla campana, grande tallone da killer (eheheh) di qualsiasi tromba.
Anche il più bravo produttore di campane al mondo non potrà mai farne due esattamente identiche, e se anche fosse, mai ci saranno due curve perfettamente identiche.
Gli spessori cambieranno, una certa ovalizzazione ci sarà, il materiale non sarà stato lavorato alle stesse temperature etc etc.
Ecco che nasce (in me, per lo meno) la necessità di trovare un sistema per affinare lo strumento quando ormai è nella sua fase finale.
Hai fatto tutti i pezzi come si deve, dove possibile hai eliminato addirittura la possibilità di errare (Elon Musk dice, alla noia, "the best part is no part, the best process is no process", e ha ragione da vendere) e quindi, per esempio, fai un cannello dal pieno invece che tirandolo.
Ed ecco che non hai il problema di scaldare il materiale alla temperatura "giusta", non lo devi tagliare e sbavare a mano.
Poi magari decidi di integrare il ricevitore nel cannello, eliminando un altro pezzo e la necessità di farlo giusto e di saldarlo nel punto giusto.
Poi magari fai un sistema per variare il gap a tuo piacimento... etc etc
Dicevamo, quindi fai tutti i pezzi al CNC, piazzi i braccetti (sempre fatti CNC) nel punto perfetto usando delle maschere di precisione.
Lo stesso vale per la pompa d'intonazione, i tubi, le boccole, anelli, tappi, tasti... Tutto perfetto che più perfetto non si può.
Ipotizziamo che il progetto dietro lo strumento abbia portato al "Nirvana della tromba", tutto è magnificamente sonoro, reattivo e intonato.
Rimangono solo le incognite della campana, per certi strumenti della pompa d'intonazione, che in massima parte può essere riprodotta praticamente alla perfezione e della saldatura dei pezzi.
La mano ci vuole, è evidente, ma il metallo è metallo, si muove nel tempo, soprattutto se l'hai piegato.
Quindi aspetti un giorno fra la piega dei braccetti e la saldatura, per vedere di quanto si sono mossi, se necessario li aggiusti ancora, aspetti ancora etc
Ma comunque qualcosa si muove e il miraggio dello strumento "senza tensioni" è sempre in agguato. (con questo non voglio dire che non ci siano differenze abissali fra una tromba di fabbrica e una fatta con pazienza e competenza, ma è altrettanto vero che più impari a sentire certe minime differenze e più diventi critico verso il tuo stesso lavoro e dubiti di qualunque cosa tu stesso abbia imparato a fare).
Insomma, la tromba è "finita", mancano solo le chiavette dell'acqua, soprattutto quella della pompa generale.
La piazzi in un punto e provi la tromba, suona bene, la sposti di un niente, suona male, la risposti e suona da paura.
Il dubbio ti viene... ma se il resto della tromba è stato fatto con criterio perché quel pirulicchio fa così tanta differenza (per me, almeno)?
Pensavi di aver risolto il problema con i braccetti di una certa forma, la campana di un certo tipo, il cannello (bucato?) fatto con la sabbia di Marte etc etc...
Certo, si sta parlando di microscopiche differenze, perché l'impianto generale era già ottimo in partenza (nel senso che mesi di test ti hanno portato a questo punto!).
Allora non vuoi toccare nulla e inizi ad applicare ammennicoli vari in giro per lo strumento per cercare di eliminare i problemi rimasti, alla fine ti rendi conto che un perfetto piazzamento della chiave dell'acqua, SE IL RESTO E' GIA' OTTIMO, basta e avanza.
Libro 3 della Genesi...
fast forward di parecchi anni, mi contatta un famosissimo trombettista classico che parte in quarta, su consiglio di Nakariakov vuole diventare artista Resonance. Così, di botto, dopo aver provato la tromba di Sergei.
Mi chiama, prende l'aereo e sta 4 giorni a casa mia per fare "qualche breve test".
Siccome è(ra) un artista XXXXXX è arrivato con questi strumenti che sono noti, purtroppo, per essere veramente terribili.
Fa quattro note e subito tira fuori la pompa di 2cm e mezzo. A me sale subito la pressione, Donna Elisa va a prendere i sali...
"Abbi pazienza ma la pompa deve stare 10mm fuori, è fatta appositamente per..."
Niente, lui non ascolta e suona (magnificamente, sia chiaro, è un vero mostro dello strumento) tutto quello che gli pare rimanendo molto contento del risultato.
A me trema l'occhio e mi viene qualche tic, proprio non ce la faccio a vedere i miei strumenti maltrattati.
Torno alla carica: "si ma se metti la pompa dentro vedrai che..."
"Ma se la metto dentro la tromba è crescente!"
E lì comprendi che il manico ha poco a che fare con la comprensione di certi meccanismi (non che ce ne fosse bisogno, faccio questo da 10 anni, ne ho viste di tutti i colori).
Io cambio strategia, lo distraggo, parlo del più e del meno, poi prendo la tromba, metto la pompa dentro, faccio quattro note "alla Anrapa" e lui rimane di sasso perché il suono che si riesce a tirare fuori dalla tromba, quando settata al meglio, è decisamente migliore di quando la tromba è "messa alla frusta", suonando "alti sulla centratura".
"Ma come fai ad avere quel suono?"
"Ti ho detto di mettere la pompa dentro..."
Libro quarto...
Passano 4 giorni di fuoco durante i quali, piano piano, "raddrizzo" tutti i difetti accumulati in 25 anni di XXXXX: cambio di bocchino, cambio di approccio mentale, suona tutto bello "giù e rilassato": lui è contento come una Pasqua, compra Bb e C e vola a casa.
Io la notte non dormo, perché tanto è un film che ho visto 1000 altre volte e so perfettamente che nel finale vengono uccisi tutti in modo orrendo e dolorosissimo...
Il giorno dopo squilla il telefono: "Tony, mi hai dato la tromba sbagliata, è stonata, non funziona!".
"La pompa è fuori di 2 cm e mezzo?"
"Beh, certo, altrimenti è troppo crescente!"
La pressione a 280 di minima, l'occhio sfarfalla etc etc
"Guarda, come dicevamo fino a poche ore fa, è FONDAMENTALE che la pompa sia qui, che la centratura sia là etc etc"
"Ma se faccio come dici tu non riesco fa fare questo e quest'altro!"
"Ne abbiamo parlato, era un processo a piccoli step, tu hai voluto la penna più grande e il foro più grande. Io ti ho detto di andare piano piano, di metterci delle settimane o dei mesi, ma tu non mi hai ascoltato"
Dopo 3 settimane di tentativi "not supervised" mi richiama e organizziamo un'altra sessione di 3 giorni.
Libro... boh, ma la Genesi è in capitoli? Libri? Puntate???
La notte prima del suo arrivo riflettevo su come "aggiustarlo" senza dovergli far fare una vita d'inferno e nel momento del passaggio fra veglia e sonno ho avuto quest'idea che mi è parsa quasi come "apparsa in sogno".
Chiaramente non è così ma mi piace romanzarla un po', altrimenti che gusto c'è, no?
In pratica riflettevo sull'onestà intellettuale di montare braccetti di forme diverse e poi di spostarli al fine di "stortare" la tromba nella direzione che piace(va) a lui, riservandomi di "migliorarla" piano piano nel corso dei mesi.
Non è la prima volta che faccio cose del genere ma di solito sono concordate con il musicista, però il personaggio in questione è molto testardo e molto forte (sia a suonare sia come carattere) e non volevo offenderlo.
Il sogno mi ha portato a pensare ad un sistema mobile che permettesse di "stortare" la tromba senza dover saldare e dissaldare pezzi.
Il mattino dopo mi sono svegliato tutto contento e ho ragionato un po' su quale forma avrebbe dovuto avere per poter essere applicato in qualunque parte dello strumento senza dover usare viti o sistemi simili.
La scelta è caduta su un peso con un taglio tale da potersi adattare ad una sezione circolare, tenuto inizialmente da una fascetta di velcro, successivamente da un elastico (perché il velcro cede oppure devi stringerlo alla morte per farlo stare in posizione.
Un'oretta al CAD, poi poco meno al tornio ed il Pirulcchio è nato.
Lo metto in tasca, vado a prendere YYYYY all'aeroporto, lo porto a casa e prima che io abbia il tempo di "sguainare il pirulicchio" lui fa quattro note con la tromba e gli esce tutto per bene.
Passiamo 3 giorni idilliaci, fa tutto come deve e non c'è più bisogno di "rovinare la tromba per farlo contento".
Negli ultimi 5 minuti prima di portarlo di nuovo in aeroporto gli chiedo di provare comunque il pirulicchio, perché ero comunque curioso di vedere come avrebbe reagito.
Il pirulicchio fa il suo dovere e storta la tromba gradualmente, in base alla posizione.
Lui mi guarda con l'espressione di chi ha capito meglio di te le potenzialità di oggetto del genere e mi fa: "ma perché non lo usi per aggiustare le trombe invece di rovinare quelle intonate?"
Io ci rimango come un cretino, Donna Elisa mi sporge una ZZZZZZ, faccio un po' di test nelle zone che so per esperienza essere dannose e... bam! Funziona
Allora, sempre lui, che ha l'occhio lungo, mi dice: "ma perché non lo vendi? Ma lo sai quante trombe stonate ci sono in giro?"
Il resto è storia.
Maestra, che voto ho preso per il tema?