Author Topic: Terremoto a L'Aquila  (Read 4069 times)

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Offline Norman

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #15 on: April 07, 2009, 11:38:36 AM »
Vorrei rendere pubblico un fatto a dir poco incredibile...
Ieri sera parlavo con un mio amico studente a l'Aquila, che, per fortuna, ne è uscito vivo, in quanto lui vive proprio lì e ieri notte era a letto. Ebbene, in tv ci si vanta tanto di come i soccorsi siano stati tempestivi, che già mezz'ora dopo il disastro erano tutti in movimento, ecc...
Il mio amico ha raggiunto Piazza Duomo (il centro del centro storico, ovvero la zona più colpita) verso le 3.45-4.00, dopo essere scappato da casa sua. La Piazza era piena di feriti e parlava di gente che sembrava stesse per morire...lì i soccorsi non sono arrivati prima delle 7.00!!!

Benvenuti nella censura di regime...

Si, è vergognoso. Per fortuna qualche eccezione a questa cortina di silenzio c'è, ho letto ben due testimonianze di gionalisti del Centro che hanno riportato la stessa cosa.

Ora, se in questo momento la cosa più importante da fare è soccorrere i terremotati, è però anche importante che, almeno questa volta, non ci si fermi all'emergenza, ma si faccia qualcosa perché cose del genere non accadano più.

In primo luogo vi suggeriso la lettura di questo articolo del Corriere:
http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_07/bluff_palazzi_anti_sismici_mario_porqueddu_4d073e7e-233c-11de-aefc-00144f02aabc.shtml

E poi di vedere questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=0phfWPEoMtA

Siamo sempre più un paese allo sbando, e la colpa è prima di tutto nostra. Possiamo lamentarci quanto vogliamo dei politici, ma finché non faremo nulla per impedirgli di prenderci per il culo, non cambierà niente. Questi politici, che ci piaccia o no, sono il frutto di questa società. Finché non cambiamo noi, non cambieranno neanche loro.

Nel frattempo c'è gente che muore perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere.

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Offline Norman

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #16 on: April 07, 2009, 05:11:31 PM »
Vorrei raccontarvi, se non l'avete visto, lo schifo del tg1 delle 13 di oggi. Oltre al solito campionario di sciacallaggio mediatico sulla pelle delle vittime di una tragedia (fatto di domande impietose ed inutili a persone in lacrime, della continua e morbosa ricerca della rappresentazione della sofferenza), oltre ad una clamorosa disinformazione su quello che è successo (10 secondi 10 sull'ospedale modello che è crollato come un castello di carte, nemmeno una parola sui numerosi palazzi moderni crollati, né sul fatto che TUTTI gli edifici pubblici di L'Aquila sono inagibili, né tantomeno sui ritardi nei soccorsi) la conduttrice ha deliziato gli spettatori con un bel paio di minuti a snocciolare i lusinghieri dati di audience delle edizioni del tg1 del giorno prima, degli speciali del tg1 e dello speciale di Vespa.

Mi hanno fatto veramente schifo. L'idea di contribuire con i miei soldi a finanziare questi sciacalli, che tutto fanno fuorché vera informazione, mi dà il voltastomaco.
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Offline miles74

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #17 on: April 07, 2009, 05:57:32 PM »
d'accordo con te e mi rifaccio al tuo post precedente se non cambiamo noi in primis non potremo mai cambiare chi ci governa e l'ordine delle cose.
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Offline Zosimo

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #18 on: April 07, 2009, 06:56:31 PM »
Ma infatti io ho sentito il tg24 di lunedi mattina alle 6,00 era la prima edizione e già li a poche ore dalla catastrofe cominicavano a dire eh noi della rai come siamo bravi come siamo belli siamo arrivati subito sul posto!!!!!!!!!!!!!!!! MAh
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Offline oiris

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #19 on: April 07, 2009, 07:24:30 PM »
Mi unisco al cordoglio per i nostri connazionali...

Offline Adriano

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #20 on: April 08, 2009, 09:58:20 PM »
Riguardo il ritardo dei soccorsi penso che cercando di immaginare la cronologia degli eventi non sia così strano che in centro siano arrivati alle 7.00.
1) Quasi sicuramente a quell'ora non c'erano più di 1 o al massimo 2 pattuglie dei VVFF di pronto intervento, i quali anche attivandosi immediatamente, nel tratto di 1 km che li separa dal centro avranno trovato decine di case distrutte ed avranno iniziato i soccorsi dalle prime che hanno incontrato.
2) Questo è successo verosimilmente anche per le sporadiche pattuglie (in genere di 2 persone) delle forze di polizia in servizio a quell'ora.
3) I volontari che si trovavano in stato di reperibilità erano comunque nelle loro case e molti di loro saranno stati coinvolti direttamente nel disastro.
4) Una situazione analoga si estendeva su tutto l'ampio territorio colpito dal sisma. Se pensiamo che ci sono stati edifici lesionati in provincia di Roma e Frosinone, è verosimile che nelle zone nel raggio di 50Km VVFF e Protezione Civile locali siano stati impegnati sul posto.
5) Ecco che i primi arrivi massicci dei soccorsi dovevano necessariamente provenire da zone ancora più distanti, come dalla provincia di Roma.
6) Se pensiamo che una squadra in partenza per una simile emergenza per mettere insieme il materiale da portare (tende, cibo, acqua, attrezzi da scavo carburante ecc..) ha bisogno di un minimo di tempo, che il viaggio sulle strade terremotate non sarà stato sicuramente agevole, che anche loro prima di arrivare al centro della città avranno incontrato centinaia di persone bisognose di aiuto, ecco che, magari, malgrado la buona volontà, i soccorsi non abbiano potuto raggiungere il centro dell'Aquila prima delle 7.00.
Concordo invece pienamente sulle critiche all'informazione televisiva e con le considerazioni sul crollo di edifici di nuova costruzione.
« Last Edit: April 08, 2009, 10:30:00 PM by Adriano »
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Offline anrapa

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #21 on: April 08, 2009, 10:19:59 PM »
Concordo con Adriano. E' ovvio che ci siano dei casi limite, la situazione va però analizzata nel complesso. Sono tragedie che accadono all'improvviso, vista l'ora e il luogo era molto difficile intervenire in brevissimo tempo, purtroppo.
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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #22 on: April 09, 2009, 12:14:56 AM »
Riguardo il ritardo dei soccorsi penso che cercando di immaginare la cronologia degli eventi non sia così strano che in centro siano arrivati alle 7.00.
1) Quasi sicuramente a quell'ora non c'erano più di 1 o al massimo 2 pattuglie dei VVFF di pronto intervento, i quali anche attivandosi immediatamente, nel tratto di 1 km che li separa dal centro avranno trovato decine di case distrutte ed avranno iniziato i soccorsi dalle prime che hanno incontrato.
2) Questo è successo verosimilmente anche per le sporadiche pattuglie (in genere di 2 persone) delle forze di polizia in servizio a quell'ora.
3) I volontari che si trovavano in stato di reperibilità erano comunque nelle loro case e molti di loro saranno stati coinvolti direttamente nel disastro.
4) Una situazione analoga si estendeva su tutto l'ampio territorio colpito dal sisma. Se pensiamo che ci sono stati edifici lesionati in provincia di Roma e Frosinone, è verosimile che nelle zone nel raggio di 50Km VVFF e Protezione Civile locali siano stati impegnati sul posto.
5) Ecco che i primi arrivi massicci dei soccorsi dovevano necessariamente provenire da zone ancora più distanti, come dalla provincia di Roma.
6) Se pensiamo che una squadra in partenza per una simile emergenza per mettere insieme il materiale da portare (tende, cibo, acqua, attrezzi da scavo carburante ecc..) ha bisogno di un minimo di tempo, che il viaggio sulle strade terremotate non sarà stato sicuramente agevole, che anche loro prima di arrivare al centro della città avranno incontrato centinaia di persone bisognose di aiuto, ecco che, magari, malgrado la buona volontà, i soccorsi non abbiano potuto raggiungere il centro dell'Aquila prima delle 7.00.
Concordo invece pienamente sulle critiche all'informazione televisiva e con le considerazioni sul crollo di edifici di nuova costruzione.

In una situazione normale ti darei ragione. Però in quella zona è in atto uno sciame sismico da settimane: a sentire Bertolaso la Protezione Civile doveva essere già in stato di allerta. Possibile che in un capoluogo di Provincia, ad alto rischio sismico (basta vedere questa lista di terremoti nella storia d'Italia: http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_terremoti_in_Italia), per di più già in stato di allerta, la risposta massima sia questa? Due pattuglie dei VVFF e qualche poliziotto? Non so voi, ma io francamente sono preoccupato, anche perché il terremoto è stato forte, ma non fortissimo. Tanto per dare un'idea: quello in Irpinia è stato di magnitudo 6.8, che significa 20/30 volte più potente... Possibile che in 30 anni non sia cambiato niente? Che succederebbe se capitasse un terremoto di quella potenza, di quelli che veramente devastano intere province, a tabula rasa?

Poi il discorso delle case (per non parlare dell'ospedale...) è sacrosanto, se si fosse fatta una politica seria di adeguamento degli edifici non antisismici, probabilmente molte vittime si sarebbero salvate. Quello che mi fa rabbia è che gli stessi discorsi si fanno dopo ogni terremoto... Poi però nessuno fa nulla. Nessuno dei governi degli ultimi 30 anni ha mai fatto nulla in questo senso! Anzi, ancora pochi giorni fa ecco che cosa conteneva il famigerato piano casa... Leggete le ultime righe... Ovviamente sono corsi ai ripari dopo il terremoto, ma questo la dice lunga su quanto la cosa sia stata sottovalutata.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/04/piano-casa-analisi-contenuti.shtml?uuid=52c5fe22-1e9b-11de-a6fc-a304b1bfe88c&DocRulesView=Libero

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #23 on: April 09, 2009, 07:37:35 AM »
Purtroppo non è così facile, nei giorni precedenti c'erano state scosse di una certa intensità a Ravenna mentre a L'Aquila queste erano state di minore importanza anche se in un numero maggiore. A rigor di logica si sarebbe dovuto organizzare qualcosa a Ravenna (o anche a Ravenna?). Se così fosse stato i soccorsi sarebbero stati persino più lenti. Sebbene io creda che il sistema del Radon possa AIUTARE a prevedere i terremoti non penso che sia possibile definire un'area certa. Per questo motivo lo stato mantiene una presenza di soccorritori mediamente distribuita in tutte le zone sismicamente attive. In questo modo la velocità MEDIA di intervento sarà la più bassa possibile. Diversamente, se ci va di fortuna, avremo un risultato straordinario, se ci va male... hai voglia a polemiche!!!
Per quanto riguarda lo stato degli edifici: sono troppe le pressioni politiche e di interesse personale che impediscono di abbattere (perchè di abbattimento di parla) un ingentissimo numero di edifici. Certo ci sono casi vergognosi come l'ospedale ed alcune altre strutture ma la stragrandissima maggioranza dei morti si sono verificate a causa di edifici storici, alcuni vecchi di centinaia d'anni, il cui valore storico ed economico è semplicemente incalcolabile. Mettetevi nei panni di chi possiede queste abitazioni, secondo voi rinuncia a qualcosa di così raro e costoso per avere un appartamentino nuovo costruito in periferia?
Ma poi quante migliaia di miliardi di euro può costare ricostruire interi paesi? Siamo sicuri che uno stato voglia sobbarcarsi questa spesa? E poi non si tratta mica dei soli paesini coinvolti in QUESTO terremoto, noi abbiamo MIGLIAIA di comuni a rischio, dovremmo veramente abbattere e ricostruire l'Italia intera, non è assolutamente fattibile. E' molto più "comodo" aspettare che cadano da soli................
La gente, piuttosto, preferisce rischiare la vita perchè non riesce a percepire il pericolo come imminente, è questa la "fregatura" dei terremoti...
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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #24 on: April 09, 2009, 09:37:54 AM »
Mi sento d'accordo con Norman, forse sono anche più pessimista. L'Italia è un paese ridicolo sotto molteplici aspetti, perdipiù tutti interrelati. Quando uno sente certi particolari che si sono detti sulla costruzione dell'ospedale che è miseramente collassato con questo terremoto, scopre che la scarsa adeguatezza dell'edilizia italiana e la corruzione finiscono per saldarsi e la prima appare almeno in parte un effetto della seconda. Vista poi la minima propensione di qualunque funzionario e politico italiano ad assumersi qualsiasi responsabilità, alle legittime domande ci sentiamo rispondere che sì, i problemi ci sono, ma nella fattispecie l'interpellato ha non solo fatto il proprio dovere, ma anche di più. Non ultimo, viviamo in un periodo in cui si è aggiunto anche l'imperativo paternalistico di avere un'informazione rassicurante, soft, "responsabile".
Certo fa specie andare a leggere le indicazioni di massima sul collegamento tra gradi della scala Richter e caratteristiche dannose del terremoto e scoprire che, certo in modo approssimativo, a un sisma di grado 5,8 sono imputati danni solo agli edifici meno solidi e il rischio di qualche ferito...

Sulla bontà dei soccorsi è difficile esprimersi, sia perché uno dovrebbe conoscere bene la questione e avere termini di paragone sia soprattutto perché si dovrebbe fare una distinzione, non facile quando ci sono forti componenti emotive, tra l'abnegazione e magari l'eroismo di chi li ha prestati e la qualità dei sistemi di prevenzione e intervento.
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Offline Norman

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #25 on: April 09, 2009, 10:00:47 AM »
Tony, leggi qua: http://iltempo.ilsole24ore.com/abruzzo/2009/03/31/1007949-trentatre_scosse_dicembre_ieri_pomeriggio.shtml

La provincia di L'Aquila era in allerta da tre mesi. Sapevano bene che era in atto un fenomeno importante, e che il rischio di una scossa forte era alto. Lo hanno detto chiaramente che erano in allerta nella zona. E comunque ribadisco: nonostante l'impegno e la dedizione di chi è intervenuto, la sensazione è sempre quella di affanno, soprattutto perché si è trattato di un fenomeno non particolarmente intenso. I danni gravi sono concentrati in un'area limitata, le grandi infrastrutture non hanno riportato danni. Ho paura di pensare cosa succederebbe se capitasse un terremoto tipo Irpinia.

Quanto ai costi dell'adeguamento, stiamo per spendere sei miliardi di Euro per fare un'opera inutile come il ponte di Messina: non sarebbe meglio spenderli per salvare (perché di questo si tratta...) qualche vita umana? E' ovvio che alla politica è più utile fare il ponte, che dà più visibilità e permette di mangiarsi più soldi: ma allora è compito dei cittadini dire di no! E' compito nostro non farci abbindolare da queste favole, e pretendere che sia fatto quello che serve. Cioè, non so se ho reso l'idea: sei miliardi di Euro! Per non parlare del fatto che il ponte sarebbe costruito nel punto dove si è registrato uno dei terremoti più violenti della storia d'Italia... Ora, ammesso che regga ad una scossa come quella (7.1 Richter, oltre trenta volte più violenta di quella di lunedi), c'è il rischio di trovarsi dopo il terremoto con un bel ponte in piedi e due città rase al suolo... Non è ridicolo? Ora, hai ragione tu sul fatto che il pericolo non è percepito come imminente, e lì sta la malafede del mondo dell'informazione... Perché il pericolo purtroppo è imminente, come ben sanno gli abruzzesi. Ma è gran parte d'Italia ad essere a rischio, come dimostra la lista che ho messo prima...E' importante che ce ne rendiamo conto, e che non ce ne dimentichiamo tra qualche settimana, come è sempre accaduto in passato.
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Offline Paloma84

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #26 on: April 09, 2009, 10:03:26 AM »
è che quando succedono queste cose sono tutti li a dire la propria, a spalancare bene la glottide e spingere di diaframma con le chiacchiere. Il popolo urla all'inadeguatezza dei soccorsi e degli edifici, il governo urla alle ricostruzioni lampo e ai milioni di euro in viaggio da qualsiasi parte della spesa pubblica. La verità è ben altra, ovvero che i terremotati del molise aspettano ancora soldi, hanno ancora le case inagibili e non si vede il motivo per cui quelli de L'Aquila abbiano priorità. O meglio, si vede, perchè è il confettino elettorale del momento, ecco. Per il popolo, non ci si può vantare dei centri storici senza considerare la fragilità intrinseca nella parola "storico". Come dice saggiamente Tony, provate a convincere il proprietario di un appartamento in "palazzetto del 500 ristrutturato in pieno centro" a lasciare la propria casa, dietro dubbio indennizzo se vogliamo, per il pericolo terremoto. La coscienza, la prudenza, il rigore, sembra siano una manifestazione del terremoto più che dell'uomo che l'ha subito, tanto vengono sempre insieme. Fino ad allora, si cotinuano a costruire case sui vulcani, in zone sismiche senza adeguate strutture, vicino ai fiumi che straripano, tutto perchè i piccoli disagi del quotidiano spaventano molto di più di una stra-ordinaria catastrofe.

Offline anrapa

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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #27 on: April 09, 2009, 10:26:34 AM »
Per Norman: Tutto vero e giusto tranne le proporzioni, 6 miliardi di euro sono ben poca cosa se vuoi mettere a posto l'edilizia italiana nelle zone a rischio. Può sembrare strano ma basta fare un rapido conto: 6 miliardi di euro = 6000 milioni. Se ogni casa può costare, MEDIAMENTE, fra i 100 e i 200 mila euro abbiamo un totale di 30-60.000 abitazioni, circa 150.000 persone. Tutto questo escludendo completamente le strutture di dimensioni importanti (ospedali, tribunali, caserme etc etc) che hanno costi singoli di decine di milioni di euro...
Considerando l'estensione delle zone a rischio sismico in Italia è letteralmente una goccia nell'oceano.
Se poi aggiungiamo gli edifici di IMMENSO valore storico (chiese, monumenti etc) che NON possono essere abbattutti e ai quali NESSUNO rinuncerà mai, ecco che il ponte sullo stretto è veramente una goccia nell'oceano che ha un valore puramente demagogico, soprattutto in considerazione del fatto che quell'operà è per massima parte finanziata da privati. Leggasi: il privato mette i fondi, i cittadini lo ripagano con gli interessi tramite i pedaggi (che comunque già pagano sotto forma di biglietti dei traghetti o aerei, con notevoli disservizi), senza poi contare l'aumento del PIL di una regione che si dovesse trovare all'improvviso collegata con il resto dell'Italia (SA-RC permettendo). Il ponte sullo stretto ha un costo praticamente nullo per lo stato (collettività)...
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Re: Terremoto a L'Aquila
« Reply #28 on: April 09, 2009, 10:52:15 AM »
Per Norman: Tutto vero e giusto tranne le proporzioni, 6 miliardi di euro sono ben poca cosa se vuoi mettere a posto l'edilizia italiana nelle zone a rischio. Può sembrare strano ma basta fare un rapido conto: 6 miliardi di euro = 6000 milioni. Se ogni casa può costare, MEDIAMENTE, fra i 100 e i 200 mila euro abbiamo un totale di 30-60.000 abitazioni, circa 150.000 persone. Tutto questo escludendo completamente le strutture di dimensioni importanti (ospedali, tribunali, caserme etc etc) che hanno costi singoli di decine di milioni di euro...
Considerando l'estensione delle zone a rischio sismico in Italia è letteralmente una goccia nell'oceano.
Se poi aggiungiamo gli edifici di IMMENSO valore storico (chiese, monumenti etc) che NON possono essere abbattutti e ai quali NESSUNO rinuncerà mai, ecco che il ponte sullo stretto è veramente una goccia nell'oceano che ha un valore puramente demagogico, soprattutto in considerazione del fatto che quell'operà è per massima parte finanziata da privati. Leggasi: il privato mette i fondi, i cittadini lo ripagano con gli interessi tramite i pedaggi (che comunque già pagano sotto forma di biglietti dei traghetti o aerei, con notevoli disservizi), senza poi contare l'aumento del PIL di una regione che si dovesse trovare all'improvviso collegata con il resto dell'Italia (SA-RC permettendo). Il ponte sullo stretto ha un costo praticamente nullo per lo stato (collettività)...

Tony, che il ponte sia finanziato da privati è un falso: è vero che sono delle s.p.a., ma sono tutte a proprietà prevalentemente (quando non esclusivamente) pubblica, in particolare delle regioni Calabria e Sicilia e delle province di Messina e Reggio Calabria. C'è un'interessante puntata di Report su questo.

Detto questo, il ponte è solo una delle tante spese inutili che si faranno. E comunque è una questione di priorità: se da qualche parte non si comincia, non si arriverà mai a nessun risultato. ll nostro debito pubblico è tra i più alti del mondo, eppure il nostro livello di servizi ed infrastrutture ci vede ai margini dell'Europa. E' evidente che c'è qualcosa che non va. Siamo un paese che produce tanta ricchezza, ma che fatica immensamente ad utilizzarla per progetti a lungo termine. Viviamo costantemente nel presente, senza capacità di programmazione. E purtroppo ci stiamo abituando a pensare che sia inevitabile... Non sarà il ponte di Messina a cambiare le sorti di questo paese, se tutto intorno mancano cose essenziali. E' un'opera fatta con la stessa logica delle piramidi: pura immagine. La ricaduta economica prevalente è su chi lo costruisce, che poi, incidentalmente è la stessa azienda che ha costruito l'ospedale di L'Aquila e che ha avvelenato i fiumi del Mugello costruendo la tratta appenninica della TAV... Ma questo è un altro discorso... Il ponte di Messina non salverà delle vite, rifare qualche decina di migliaia di palazzi invece quasi sicuramente si...

Altro articolo interessante in materia:
http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_09/gian_antonio_stella_le_leggi_pressappoco_del_paese_sempre_a_rischio_ca8216ec-24c9-11de-a682-00144f02aabc.shtml

Beninteso, non voglio farne un discorso di schieramento, perché in questo tutti i governi degli ultimi trent'anni sono sullo stesso piano, chi più, chi meno.

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