Qualcuno tra noi ha avuto, oppure ha tuttora la fortuna di andare a lezione da qualche Grande, e su questi girano delle leggende metropolitane sui differenti metodi di insegnamento.
Le ho definite "leggende" perche' mi aspetto che un grande maestro, in quanto tale, non faccia lezioni standardizzate ma sia in grado di riconoscere i difetti peculiari di ogni allievo, e punti quindi su approcci ed esercizi ad hoc, insistendo piu' su una cosa che su un'altra.
Poi e' ovvio: il livello dello studente, le aspettative, e cosi' via.
Pero' magari e' anche vero che ognuno ha un po' il suo pallino.....e/o che per raggiungere un obiettivo punti piu' su una cosa piuttosto che su un'altra.
Sarebbe curioso sapere se, in-fondo-ma-prorpio-in-fondo c'e' un minimo di verita' in queste dicerie o se sono solo cialtronate......oppure conoscerne di nuove.
Quelle che ho sentito io, "al bar":
- Giuffredi: quintalate di pedali.....
- Soana: flessibilita' per l' 80% della lezione.....
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