Per me la cosa più importante, almeno nella mia esperienza, per migliorare il suono è ascoltare, possibilmente dal vivo, uno che il bel suono ce l'ha. Si può andare avanti anni a fare note lunghe e buzzing, ma se non si ha in testa il suono che si vuole ottenere vi assicuro che non serve a nulla. Una volta acquisita questa idea di suono, tutto lo studio acquista un senso, ed allora non posso che concordare, note lunghe, legature e scale lente, insomma: lavorare su cose tecnicamente facili, per concentrarsi bene sul trasferimento della famosa idea di suono dalla testa alla tromba.
Sul buzzing: secondo me è estremamente utile, ma dice bene Valter, anche qui ci vuole la guida di un bravo insegnante, che ti faccia capire come ottenere anche sul bocchino un bel suono pieno e risonante. Altrimenti l'istinto (come sulla tromba) spesso porta ad usare l'aria nel modo sbagliato per ottenere un suono grosso. Ma se fatto correttamente in buzzing è un esercizio importante. Come dice Genuzzu, se fatto tenendo il bocchino sulla penna solo con due dita, fa subito capire quanto è ottimale la vibrazione e quanto invece è frutto di una pressione non necessaria.