Author Topic: Utilizzo del diaframma  (Read 46184 times)

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Offline gionca62

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #150 on: October 05, 2009, 10:23:32 AM »
Per capire la corretta respirazione basta leggere qualsiasi manuale di yoga ed è quella funzionale per suonare gli ottoni e cantare.

Offline Dizzy123

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #151 on: October 05, 2009, 10:50:03 AM »
Per capire la corretta respirazione basta leggere qualsiasi manuale di yoga ed è quella funzionale per suonare gli ottoni e cantare.

 pollices quoto alla grandissima!!!
Altro che "no pressing", se non ti "avviti" il bocchino alle labbra non suoni!!!

Offline ataru

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #152 on: October 05, 2009, 10:55:43 AM »
Se bastasse leggere un libro di yoga ,non servirebbe una mazza andare da Parodi , Tofanelli , Adam Rapa etc etc .
Bisogna "toccare con mano" , confrontarsi con chi le cose le sa fare.
Almeno questo vale per i duri di comprendonio come me .
  ;) 

Offline cariu

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #153 on: October 05, 2009, 11:14:22 AM »
concordo con ataru.

Io consiglio di prendere il dvd di pierobon: spiega in maniera chiara e concisa li concetti essenziali della respirazione necessaria per suonare gli ottoni (e non dice mai la parola diaframma)
Fabio "Cariù"

Offline Dizzy123

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #154 on: October 05, 2009, 11:54:46 AM »
concordo con ataru.

Io consiglio di prendere il dvd di pierobon: spiega in maniera chiara e concisa li concetti essenziali della respirazione necessaria per suonare gli ottoni (e non dice mai la parola diaframma)

Appunto!E non parla neanche dei movimenti che il diaframma,la pancia o gli addominali devono fare! Dice solo di non irrigidirsi e di stare dritti in equilibrio!
Altro che "no pressing", se non ti "avviti" il bocchino alle labbra non suoni!!!

Offline ataru

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #155 on: October 05, 2009, 12:00:33 PM »
Be con tutto il rispetto del maestro Pierobon, il fatto che lui non ne parli non vuol dire che non sia necessario spiegare come prendere l'aria e come usarla.
Se lui spiega così mi va benissimo , ma ci sono pure altre strade .


Offline Norman

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #156 on: October 05, 2009, 12:13:37 PM »
Anche io ho sentito raramente usare la parola diaframma. C'è un consenso pressoché totale tra i grandi maestri che ho conosciuto sul fatto che meno si pensa a quello che fa l'addome, meglio è. Il che non vuol dire che l'addome non debba fare nulla... Ma nel momento in cui ci pensi, inevitabilmente crei delle tensioni dannose. Le indicazioni che ho ricevuto su come si prende l'aria sono più legate a quello che succede a livello della bocca (pensare alla 'o' già nell'inspirazione, non trattenere il respiro, ecc.). Per il resto si tratta di imparare (o meglio: ri-imparare...) a respirare naturalmente, in maniera rilassata, il che solitamente implica di elminare tensioni portate da posture sbagliate e stress mentale. Non bisogna imparare a fare qualcosa, ma smettere di fare cose sbagliate che si sono imparate... Questo genere di respirazione è più che sufficiente per suonare la tromba, purché tutto funzioni bene a livello delle labbra. Poi è chiaro che quando ci si spinge nel registro acuto ci sono delle cose che si possono fare per aumentare la compressione dell'aria, come ha più volte detto il Tofa, ma secondo me sono cose che se ci pensi quando suoni nel registro normale ti incasinano e basta. E comunque non c'è MAI di mezzo il diaframma. Se pensi a quella parte, ti irrigidisci, è inevitabile. E se ti irrigidisci lì fatalmente ti si chiude anche la gola.

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Offline ataru

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #157 on: October 05, 2009, 12:51:03 PM »
Ok a non porsi tanti problemi , però bisogna essere consapevoli di come si muove il proprio corpo .
Proprio questa consapevolezza mi aiuta nei noi giorno no , in cui non sembra funzionare nulla , riuscire a smontare e rimontare certi meccanismi ti permette di evitare i periodi in cui non si riesce a tirare fuori più nulla dal tubo.
Quanti trombettisti conoscete che suonano da anni e poi ad un certo punto non riescono più a suonare ? Capita a tutti, e secondo me è probabile che in molti casi non ci rendiamo conto che nei nostri automatisti qualcosa viene trascurato .
Lo stesso vale per i giorni in cui ci esce tutto facilissimo , bisognerebbe esserre in grado di capire come mai accade e farne tesoro.
E' per questi motivi che nei primi minuti di ogni sessione di studio  cerco di essere consapevole di come respiro e mi muovo (compresa panza o diframma o come volete chiamarlo) , bastano pochi minuti e poi non ci penso più per il resto della sessione.
Se ad un certo punto mi rendo conto che qualcosa che di solito funziona non va più mi fermo e se il problema  non è causato dalla stanchezza fisica ,  mi accorgo che il motivo e' dovuto proprio a come inspiro ed espiro.
Il semplice "stare dritti e rilassati" con me non funziona , e vi assicuro che l'ho provato per anni.

 

Offline Dizzy123

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #158 on: October 05, 2009, 01:28:16 PM »
Anche io ho sentito raramente usare la parola diaframma. C'è un consenso pressoché totale tra i grandi maestri che ho conosciuto sul fatto che meno si pensa a quello che fa l'addome, meglio è. Il che non vuol dire che l'addome non debba fare nulla... Ma nel momento in cui ci pensi, inevitabilmente crei delle tensioni dannose. Le indicazioni che ho ricevuto su come si prende l'aria sono più legate a quello che succede a livello della bocca (pensare alla 'o' già nell'inspirazione, non trattenere il respiro, ecc.). Per il resto si tratta di imparare (o meglio: ri-imparare...) a respirare naturalmente, in maniera rilassata, il che solitamente implica di elminare tensioni portate da posture sbagliate e stress mentale. Non bisogna imparare a fare qualcosa, ma smettere di fare cose sbagliate che si sono imparate... Questo genere di respirazione è più che sufficiente per suonare la tromba, purché tutto funzioni bene a livello delle labbra. Poi è chiaro che quando ci si spinge nel registro acuto ci sono delle cose che si possono fare per aumentare la compressione dell'aria, come ha più volte detto il Tofa, ma secondo me sono cose che se ci pensi quando suoni nel registro normale ti incasinano e basta. E comunque non c'è MAI di mezzo il diaframma. Se pensi a quella parte, ti irrigidisci, è inevitabile. E se ti irrigidisci lì fatalmente ti si chiude anche la gola.

Norman sei un grande!!! In poco hai sintetizzato quello che io non son riuscito a fare prima! pollices
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Cesco

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #159 on: October 05, 2009, 01:29:45 PM »
Concordo con Ataru...

Per me, il 99% delle volte, quando qualcosa non va, è perché la respirazione è scarsa.
Un tempo pensavo fossero le labbra, il bocchino, la tromba, le braccia, le gambe, ecc.
Ora sono CERTO che è l'utilizzo non corretto dell'ARIA (e della spinta diaframmatica).
Del resto, la tromba è uno strumento ad ARIA...
Quando non va, vado subito a vedere se sto inspirando bene ed espirando spingendo sufficientemente con il diaframma (faccio finta di pensare che l'aria debba uscire dall'ombelico) e, automaticamente, tutto si rimette a posto...
Tanti non parlano del diaframma perché ormai è un movimento automatico che il corpo utilizza in modo incosciente (non è che devo pensare per "riempire i polmoni"..., si riempiono da soli! Quando starnuti non è che pensi: adesso stringo il diaframma, ma pur accade!!).
Ma la spinta (diaframmatica) graduale dalle basse alle alte è fondamentale (per me): me ne ha dato conferma il video di Bosso indicato da Ataru, che ho reperito e guardato attentamente (anche il video di Giuffredi è significativo).
Anch'io, dopo anni di "naturalezza" nella respirazione, da quando ho cominciato a stare attendo alla "pancia", ho avuto benefici inaspettati...

Parlo per me, sempre ed ovviamente...
Ciao!

Francesco


Offline Dizzy123

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #160 on: October 05, 2009, 01:33:53 PM »
Quanti trombettisti conoscete che suonano da anni e poi ad un certo punto non riescono più a suonare ? Capita a tutti, e secondo me è probabile che in molti casi non ci rendiamo conto che nei nostri automatisti qualcosa viene trascurato .

Parecchi!Ma è tutta gente che ragiona meccanicamente sullo strumento e quando suona pensa troppo al proprio corpo! Quelli bravi invece suonano sempre,anche quando hanno una giornata no,non saranno al 100% ma il loro livello rimane sempre alto, la loro estensione,il loro suono,la potenza,la dolce non cambiano,non si perde nel giro di una giornata storta!
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Offline cariu

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #161 on: October 05, 2009, 02:38:12 PM »
Ok a non porsi tanti problemi , però bisogna essere consapevoli di come si muove il proprio corpo .
Proprio questa consapevolezza mi aiuta nei noi giorno no , in cui non sembra funzionare nulla , riuscire a smontare e rimontare certi meccanismi ti permette di evitare i periodi in cui non si riesce a tirare fuori più nulla dal tubo.
Quanti trombettisti conoscete che suonano da anni e poi ad un certo punto non riescono più a suonare ? Capita a tutti, e secondo me è probabile che in molti casi non ci rendiamo conto che nei nostri automatisti qualcosa viene trascurato .
Lo stesso vale per i giorni in cui ci esce tutto facilissimo , bisognerebbe esserre in grado di capire come mai accade e farne tesoro.
E' per questi motivi che nei primi minuti di ogni sessione di studio  cerco di essere consapevole di come respiro e mi muovo (compresa panza o diframma o come volete chiamarlo) , bastano pochi minuti e poi non ci penso più per il resto della sessione.
Se ad un certo punto mi rendo conto che qualcosa che di solito funziona non va più mi fermo e se il problema  non è causato dalla stanchezza fisica ,  mi accorgo che il motivo e' dovuto proprio a come inspiro ed espiro.
Il semplice "stare dritti e rilassati" con me non funziona , e vi assicuro che l'ho provato per anni.

Il discorso di pierobon e altri non è solo "stare dritti e rilassati", ne è solo una parte.

Se inspiro pensando a muovere la pancia, l'addome e al diaframma metto solo tensioni che bloccano la corretta inspirazione.

E' logico che se inspiro bene queste parti si muovono, ma si muovono dietro l'aria che entra e non viceversa.

Pierobon descrive un esercizio(che ho visto fare anche da altri insegnanti): inspirare con un dito davanti alla bocca e cercare di avere un suono scuro come quello del vento, evitando frizioni delle labbra e della gola. Questo permette di aprire i canali cosi che l'aria riempia il nostro corpo.

Quando si è pieni al 100% si ha già una pressione naturale necessaria per suonare in gran parte dell'estensione, senza bisogno di spingere, è come un palloncino: lo gonfio e quando lascio aperta la valvola l'aria esce con una spinta naturale.

Anch'io ho avuto e ho in parte problemi con l'emissione e questi concetti mi hanno aiutato parecchio a stare rilassato e a non suonare di forza. Soprattutto nei giorni NO e quando mi accorgo di forzare. Il pensare alla pancia o a qualsiasi parte anatomica mi ha sempre e solo fatto irrigidire.
Fabio "Cariù"

Offline genuzzu

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #162 on: October 05, 2009, 02:54:45 PM »
Piccola domanda: ma avete problemi che pensate derivino dal diaframma? In caso contrario, perchè ci pensate? Ora RESPIRATE. State respirando, giusto? Pensate a prima di leggere quella parola: dovevate pensarci per respirare? Respiravate senza accorgervene. Tra un oretta, non "respirete" pensandoci più sicuramente. Mettete un timer e controllate. Se adesso provate a non respirare, pensando che il corpo lo faccia da solo, NON CI RIUSCIRETE MAI. Se non avete problemi specifici al diaframma, perchè complicarsi la vita?
 horribl

Cesco

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #163 on: October 05, 2009, 03:26:13 PM »
Personalmente, non intendevo che bisogna "respirare pensando al movimento del diaframma", ma semplicemente di fare caso a che movimenti si fanno in determinati casi (TA' del Karate - c'é un video di Clarke Terry che inizia proprio così, lui che fa vedere come emette il fiato facendo un'analogia con il colpo di karate...! - o nello starnutire) e riprodurli (respirando il più naturalmente possibile e gradualmente, dalle gravi alle alte) quando si va su di range.

Tutto qui...

P.S. (per Genuzzu): quando smetti volontariamente di respirare (senza "trattenere" il fiato), se ci fai caso emetti comunque aria e proseguirai finché non avrai aria nei polmoni. Poi, per forza, il fisico ti "costringerà" a dare una bella boccata d'aria (a meno che tu non sia sott'acqua o abbia un cuscino in bocca...). Ergo, se smetti respirare, lo fai lo stesso (emettendo aria, il che equivale far funzionare comunque i polmoni...).

Offline ataru

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Re: Utilizzo del diaframma
« Reply #164 on: October 05, 2009, 03:32:58 PM »
L'esempio del palloncino inganna,al diminuire dell'aria interna cambia anche la risposta elastica del pallone e diminuisce la spinta se buchi un secchio pieno d'acqua alla base ,prima ci sara' uno zampillo vivace e al diminuire della pressione si affievolira' anche il  flusso di uscita.l'uso dei muscoli serve proprio a mantenere costante la velocita' di uscita dell'aria.