Ho fatto una lunga chiacchierata con Taylor... mi ha sbomballato il cervello!!!!
Prima di tutto ci tengo a dirvi le due frasi che racchiudono i concetti più importanti:
1) Il setting ideale esiste ma è funzione di una miriade di fattori, è QUASI SICURAMENTE una battaglia persa in partenza a meno di lavorare con alcuni parametri standard, cosa molto rara.
2) Il 95% dei trombettisti farebbe meglio a studiare la tromba piuttosto che a cercare il setting ideale, questo ha valore solo dopo che il trombettista è messo già abbastanza bene quanto a tecnica e centratura del suonoDetto questo passo a descrivere i motivi di alcune scelte che ha adottato nel tempo:
Essendo inglese non mi stupisce che abbia scelto delle misure non standard per la lunghezza dei suoi bocchini TAYLOR FIT (quelli cioè SOLO per le trombe Taylor, propone anche gli UNIVERSAL FIT che funzionano su qualsiasi tromba) ma il motivo principale è che ha deliberatamente cercato di rendere impossibile la vita a coloro i quali vogliono usare il Taylor Fit sulle trombe normali. Il motivo è che si rovinerebbe il rapporto fra gap (distanza fra il gradino interno del cannello e la fine del bocchino), lunghezza totale dell'insieme cannello-bocchino e taper del cannello. E' una cattiva pubblicità per lui se un trombettista usa un Taylor Fit su una tromba normale e poi si lamenta se non funziona a dovere....L'universal fit, invece, è basato sulla media delle lunghezze dei cannelli e dei gap delle trombe normali (Bach soprattutto). Con queste trombe il risultato è in generale molto buono ed in alcuni casi perfetto. In rari casi invece non è per niente buono...L'unico "quasi-standard" nel mondo delle trombe è invece il taper della prima parte del cannello, cosa che permette ai bocchini di incastrarsi senza "ballare".
Fatte queste premesse cito il lavoro di GR Technologies (ho scritto un articolo per il primo numero della rivista in proposito, leggetelo!!!) e quello di Monette: entrambi sono ben noti a Taylor (prima l'uovo o la gallina? non lo so...) e li reputa giustissimi ed importantissimi. Nella fattispecie però lui sostiene che più che la lunghezza del bocchino in funzione della tonalità della tromba (ragionamento principe di Monette, corretto ma secondo lui non completo) è più importante il Gap ed il rapporto fra gap, lunghezza del cannello-bocchino ed il taper del cannello.
Il gap, inoltre, deve essere commisurato alle necessità del trombettista: all'aumentare di questo la resistenza percepita aumenta e quindi anche la facilità nel controllo, al diminuire, invece, aumenta la sensazione di "apertura" ed anche la facilità ne suonare forte.Ecco perchè molti trombettisti cambiano il modello del bocchini in funzione del genere che suonano.
La lunghezza del bocchino o, per essere più corretti, il variare del rapporto fra la lunghezza del bocchino ed il cannello, incide notevolmente sull'intonazione nei vari registri. Nello specifico i bocchini più corti avranno le note ACUTE più CRESCENTI e quelle basse più calanti.
Teoricamente sarebbe perfetto se le note fossero tutte intonate ma la realtà è che chi fa la prima tromba deve essere sempre un po' più crescente (brillante...) del resto della sezione e della Big Band nelle note acute. Per questo motivo spesso gli viene richiesto di fare delle modifiche ai bocchini per ottenere questi risultati. I suoi modelli L2, ML2, M2 ed S2 (i modelli "lead", a tazza più alta) sono costruiti di proposito un po' più corti dell'omologo "legit" (non a tazza alta) in modo da aiutare il trombettista nelle note acute.
Un altro fattore che varia questo rapporto fra bocchino, gap e taper del canneggio è poi l'altezza della tazza la quale, a parità di lunghezze esterna (dal bordo alla penna) comporta una variazione della lunghezza interna (dal foro della tazza alla penna). E quindi bisogna tenerne conto quando si produce un bocchino...
Lo spessore della penna, ovviamente, ha la sua importanza... così anche il foro nella tazza e tante altre cose. Questa lunga lista porta a capire il senso della prima fase che ho scritto in grassetto.
Ah, dimenticavo anche che lo spessore dei materiali (soprattutto del cannello e del bocchino) rivestono un ruolo molto importante... tanto per cambiare......
A questo punto gli ho quindi chiesto come opera lui quando fa un bocchino per le sue trombe: prima di tutto adotta un solo cannello ed un solo taper interno (ormai fa quasi solo più canneggi ML, il suono e la sensazione di apertura della tromba li ottiene con altri artifici più controllabili e meno "incasinatori" degli altri parametri...), anche il foro dei bocchini è sempre uguale, a meno di specifiche richieste, ed anche il gap di base è sempre lo stesso. Avendo quindi stabilito una base quanto più uniforme possibile "gioca" con gli altri parametri (profondità della tazza, lunghezza del bocchino (interna ed esternza).
Il risultato finale di tutto questo casino è che si può ottenere un rapporto "perfetto" che farà suonare la tromba nel modo migliore e più efficiente possibile. La riprova l'ho avuta con Ivano Buat l'altro giorno: con il suo bocchino la Standard non suonava a dovere ma la Custom andava molto bene; con il bocchino Taylor Fit PESO STANDARD invece la Standard suonava a meraviglia mentre la Custom era più "morta", "sorda".Ho fatto presente questo fatto a Taylor e mi ha confermato che il peso del bocchino Standard non è adatto alla Custom... CVD
Tutto questo immenso papocchio di informazioni mi ha insegnato due cose:
1) il nirvana esiste ma bisogna avere la pazienza e la disponibilità per sperimentare (a patto di essere a posto come trombettisti!!!)2) se devo far provare le trombe ad un possibile acquirente lo devo obbligare ad usare un bocchino Taylor Fit del giusto peso...
Spero di non avervi tediato...
Ciao!Tony