Author Topic: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"  (Read 19981 times)

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Offline anrapa

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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #75 on: September 06, 2009, 09:17:46 AM »
Ho avuto la conferma di quello che pensavo... ho visto il video del Costanzo Show...........
Pur dando il giusto peso al giudizio di Nic e tenendo conto che quella è una marchetta televisiva non posso che esprimere il mio massimo schifo per la PERSONA di Carmelo Bene. Non ho la cultura necessaria per capire i suoi lavori teatrali ma SE devo giudicare la persona non posso che provare i brividi. Estremamente maleducato, tracotante e scioccamente esondante. La maggior parte delle sue uscite non hanno alcun senso logico sebbene lui cerchi di fingere dei collegamenti che lo mettono al pari solo di Bergonzoni (con tutto il rispetto per Bergonzoni...).
Quel povero vecchietto che verso la fine del filmato cerca di fargli notare l'incongruenza e l'insussistenza dei suoi ragionamenti è maltrattato in un modo a dir poco deplorevole.

Una persona del genere, anche se un "genio" teatrale, non merita il mio rispetto. Anche se quella è una marchetta televisiva.

Mah...
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Offline Franceschet

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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #76 on: September 06, 2009, 10:37:16 AM »
Ho avuto la conferma di quello che pensavo... ho visto il video del Costanzo Show...........
Pur dando il giusto peso al giudizio di Nic e tenendo conto che quella è una marchetta televisiva non posso che esprimere il mio massimo schifo per la PERSONA di Carmelo Bene. Non ho la cultura necessaria per capire i suoi lavori teatrali ma SE devo giudicare la persona non posso che provare i brividi. Estremamente maleducato, tracotante e scioccamente esondante. La maggior parte delle sue uscite non hanno alcun senso logico sebbene lui cerchi di fingere dei collegamenti che lo mettono al pari solo di Bergonzoni (con tutto il rispetto per Bergonzoni...).
Quel povero vecchietto che verso la fine del filmato cerca di fargli notare l'incongruenza e l'insussistenza dei suoi ragionamenti è maltrattato in un modo a dir poco deplorevole.

Una persona del genere, anche se un "genio" teatrale, non merita il mio rispetto. Anche se quella è una marchetta televisiva.

Mah...
non dire così che sei intelligente.
Bergonzoni, dopo la morte di Carmelo Bene ripete le cose che ha detto Bene, ma lo fa male perchè lo scimmiotta, Bergonzoni scimmiotta bene!!!! Dire il contrario equivale a BESTEMMIARE!!! Dici di non avere cultura per comprendere i suoi lavori teatrali, però hai cultura musicale, basati su quella e lo capirai in pieno!
Mcs era un programma in cui si metteva alla berlina la cultura popolare dell'Italia e Carmelo Bene giocava la sua parte, ripeto non possiamo leggere quella realtà con i parametri culturali odierni. Quella apparizione al MCs è una grossa pugnetta!!!
Il vecchietto è uno stronzo di critico che  ha rovinato la cultura degli anni settanta in Italia con le sue straminchiate!!! Era un servo di partito che cercava di rendere intellettuale un ragionamento politico, faceva parte della stirpe-schiera di quelli di cui ha parlato barbagianni nel post sull'educazione musicale in Italia negli anni settanta: i danni del piffero.
Per comprendere il linguaggio di Bene, c'è da leggere qualcosa, altrimenti si prendono fischi per fiaschi, cominciando da Schopenhauer, per Heidegger, per Klossowsky, Lacàn, De Saussure, Guattari, Deleuze, Foucault, Artaud, Dalì, De Filippo etc etc etc;
il dramma attuale della cultura italiana è che non ha storia, non ha passato e fonda i giudizi sul nulla più assoluto della tv, che è quello schifo che è grazie anche al MCs. E la dimostrazione è che fa molto più discutere un videotto del c..... rispetto a riflessioni argomentate, non parlo delle mie ma di quelle di Nic.
Anrapa, va in libreria e comprati il Manfred:
http://www.ibs.it/disco/0809274704023/carmelo-bene/manfred.html?shop=1

poi ne potremo parlare, a prescindere dalla sua vita e da quello che era la persona, che parlando di artisti non può che essere poco condivisibile, se scopri altre cose che ha fatto vomiti, a dire il vero, se scopri la vita privata di Eduardo De Filippo che fai piangi?
Pippo Delbono è persona molto seria e grande attore, c'è anche Mariangela Gualtieri, ci sono tanti attori di piccole compagnie e teatranti di strada, fuori dai finanziamenti pubblici che asservono la cultura alla politica e le impediscono di essere critica e provocante, che è la sua natura, e la rendono di stato! Che tristezza la cultura di stato!!! Per NIc: sto leggendo Alice in the wonderland, tradotto da Busi, l'ho comprato per quello, un tantino deludente, ci sono cose bellissime e cose un po' troppo libere e un tantino mal riuscite.
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #77 on: September 06, 2009, 11:27:17 AM »
OT per franceschet:
per il teatro: sono un po' fuori dal giro e mi sono fermato a pippo delbono. Mandami pure in mp qualche altro nome da seguire. Pochi per carità, non mi piace più uscire la sera.
Ti prego, dire che Delbono è un grande attore è riduttivo, visto che è anche autore e regista dei suoi spettacoli oltre che un coraggiosissimo produttore della sua stravagante e umanissima compagnia; inoltre ha una sua estetica consegnata in un libro e in un libro-intervista (ambedue in francese perché passa gran parte dell'anno a fare spettacoli fuori dall'Italia - è stato scoperto al festival d'Avignon mentre qui si sta cominciando ora, cioè dopo 10 anni, a essere apprezzato oltre un numero ristretto).

Busi: l'ho citato come figura mediatica e non perché sia un mio monumento personale. E' un ottimo stilista, finché non si fa prendere la mano e allora incede in quello che io chiamo "la frase allo specchio", cioè barocca, autoreferenziale e perciò inespressiva. Certo è che quando non si fa prendere la mano scrive bene.

Carmelo Bene al mcs: se dice che quello in presentia non è Carmelo Bene, pensateci B/bene perché ha ragione: è lì in una serata dedicata al personaggio Carmelo Bene e sta facendo esattamente quello che la gente, a quel tempo, si aspettava da Carmelo Bene: l'iconoclasta, il vulcanico, l'eccessivo. Recita il ruolo della icona pop al servizio del genere dilemma: il genio indisponente o il ciarlatano? Warhol sa disegnare? e via via fino a: Clooney è gay?
Ci sono le sue idee qui e là, ma espresse con il sistema del paradosso perché la tivù è paradossale. Lì, Bene, non dice nulla, ma assume su di sé ciò che la tivù era e in particolare ciò che era il mcs: il vuoto, il nulla, l'insignificante, tutto e il suo contrario, cioè niente.
Quindi, Toni, i tuoi sentimenti su Carmelo Bene, se nascono dai 9 minuti del video postato, sono proprio quelli che devi provare nei suoi confronti. In seconda lettura li devi rivolgere al mezzo, forse al mezzo no, ma alla trasmissione sì.
(McLuhan: "il mezzo è il messaggio")
E' una mia interpretazione estemporanea, non pensate che sia vangelo. Tutt'altro.
Anche perché la televisione può diventare grande. Per la mia vita è stato epocale il Paolini di Vajont: lì ho capito che cosa può essere la tivù, al di là del giusto divertissement che ammanisce.
E poi la tivù ha ormai una funzione socio-terapeutica. Purtroppo un paio d'anni fa ho seguito mia madre in diversi ospedali e a casa: è commovente vedere come la televisione generalista che giustamente schifiamo rappresenti  per le persone in queste condizioni uno svago dal dolore. E' stato epocale anche il partecipare alla visione di quegli spettacoli che quando li vedevo propagandati mi chiedevo: ma chi li guarda?

E però la tivù dovrebbe avere un bugiardino come i farmaci, per avvisare degli effetti collaterali. Per esempio, questo mese, sono in terapia e sto assumendo una dose settimanale di "La nuova squadra 2" e una de "L'ispettore Coliandro", tanto per vedere gli sfondi di Bologna e Napoli. Dopo dovrò riaggiustare i valori endocrini con il ritorno di Report.
« Last Edit: September 06, 2009, 12:07:33 PM by nic »
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #78 on: September 06, 2009, 12:02:39 PM »
Per Fransceschet: non ho detto che Bergonzoni sia meglio (o peggio) o che venga prima di Bene, semplicemente che quel modo di esprimersi è al pari, lo stesso. La differenza la fa però l'educazione che  nel caso di Bene manca (e nel caso di Bergonzoni... beh, non ha bisogno di offendere per divertire). Poi mancherà perchè lui in quel contesto era pagato per comportarsi in quel modo (o perchè giovava al personaggio che si è costruito) (o perchè la gente voleva vederlo così). Sta di fatto che è estremamente maleducato così come è Maleducato Benigni quando si prende la libertà di dire fregnacce e offese gratuite perchè sa che tanto è Benigni e gli si perdona tutto (anzi, lo si paga ancora di più o gli osanna si sprecano...).
Io non ho questa formazione, certi personaggi, quando fanno queste cose, mi irritano e basta.
E anche se il vecchietto è uno stronzo (non lo conosco) non è riuscito a dimostrarlo in quell'occasione, non ha avuto modo di parlare, non è piacevole.
Io, in quei casi, sto dalla parte dei vessati, non degli arroganti. L'arroganza e la maleducazione in generale mi fanno imbestialire, le posso concepire solo quando vai a mangiare a "La parolaccia".
Purtroppo l'immagine che ho di Bene risulta da queste poche cose (ho visto altro in TV di più serio ma non sono mai andato a vederlo a teatro).
E se per comprendere Bene bisogna conoscere tutti quegli autori/filosofi mi chiedo perchè una persona di quel livello non sia in grado di veicolare un messaggio rendendolo comprensibile a tutti? Quando mi trovo a parlare con amici del mio lavoro potrei ammutolire tutti a suon di ILS, vettori, holding e minimum clean approach speed... la grandezza di un comunicatore si vede anche da queste cose. Ma forse il suo intento non è veicolare un messaggio ma rinchiudersi in una nicchia...

Mi chiedo però una cosa, un Grande ha bisogno di queste marchette per campare? E se fosse un bluff? E se un certo modo di recitare fosse una pomposa maschera che copre una persona di minore spessore?

Non ho la cultura per dirlo ma da ignorantone preferisco non essere fra il pubblico pagante di un teatro mentre lui offende gli astanti... (c'è già un sacco di gente che gradirebbe offendermi gratuitamente! Pagare sarebbe sciocco!!!)

Detto ciò apprezzo (e invidio) tantissimo quello che avete scritto e come la discussione si sta evolvendo!
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #79 on: September 06, 2009, 02:08:27 PM »
Ma non sarebbe meglio chiudere sto topic e aprirne un'altro su  cui disquisite deliziosamente  su Carmelo Bene e sul teatro !?

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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #80 on: September 06, 2009, 02:17:21 PM »
Ma non sarebbe meglio chiudere sto topic e aprirne un'altro su  cui disquisite deliziosamente  su Carmelo Bene e sul teatro !?
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #81 on: September 06, 2009, 03:02:05 PM »
Ooooops... e se cambiassimo il titolo del thread in "Carmelo Bene"???? :D

Dai, divido la discussione in due thread separati.
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #82 on: September 06, 2009, 03:15:43 PM »
Purtroppo in queste discussione c'è sempre il compagno di turno. Questa volta è toccato ad anrapa che vorrebbe la cultura per tutti e che tutti capissero. Nel teatro del 900 non si deve capire si deve rompere distruggere ma non solo nel teatro ma nelle varie arti come la pittura. Perchè Fontana tagliava le tele? era un bluff? No, semplicemente nell'arte del 900 non aveva piu nessun senso dipingere madonne raffaellite. L'arte non doveva piacere ma provocare emozioni tensione e rottura da tutti i canoni estetici precedenti. Lo stesso Bene al di là del suo istrionismo al mcs era questo: rottura e depensamento. I suoi autori spesso citati sono Deleuze e Guattari che scrissero negli anni 70 un capolavoro, summa del pensiero antipsichiatrico(L'antiedipo) con quel libro provocarono un terremoto nel mondo accademio e medico, come fecero con la rilettura delle opere di Kafka. Tutto questo per dire che Bene non si può giudicare attraverso i propri canoni ma bisogna andar oltre al di là dei normali canoni estetici.
Per quanto riguarda Busi a me piace il suo istrionismo e la sua scrittura ma non i contenuti. L'ho sempre trovato una brutta copia di Pasolini.
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #83 on: September 06, 2009, 09:51:11 PM »
Ragazzi, non so dove tagliare la discussione senza rovinare l'intero topic, facciamo che terminiamo con la parentesi Bene e andiamo avanti parlando di Bosso... scusate!
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #84 on: September 06, 2009, 10:44:07 PM »
Ma non sarebbe meglio chiudere sto topic e aprirne un'altro su  cui disquisite deliziosamente  su Carmelo Bene e sul teatro !?
si potrebbe fare ma ci sarebbe il solito errore di dividere le arti anzichè unirle. Conoscere Bene può servire a suonare meglio, così come anche conoscere Fontana serve a capire i limiti di Bosso. Leggere Deleuze aiuta a comprendere meglio la musica, e questo ai musici italiani manca.

Per Anrapa: Carmelo Bene come uomo era una testa di c...., tra l'altro io sono cattolico e lui il contrario, su due pianeti diversi, ma questo non impedisce di vedere nella sua opera teatrale quello che vale, la quota di ciò che ha fatto sta nei libri... credimi, ascolta il Manfred e poi ne parliamo, anzi ti chiedo se è possibile una recensione del Manfred di Bene-Schumann-Byron. Per quel che riguarda i libri, purtroppo è così, come dici tu, e lì sta il bello, se andiamo insieme all'opera tu capirai il tutto, io il niente, l'altro accanto a noi più di me ma meno di te, un altro si addormenterà e così via discorrendo, succede sempre, gli unici che si preoccupano di far comprendere qualcosa a qualcuno sono i politici populisti quando prendono per il culo gli elettori. E su questo chiudo bene.
Per Bosso resta sempre da capire quando farà il salto dal secondo al terzo gruppo di musicisti, dal talento al genio, e incomincerà ad inventare qualcosa di nuovo.
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« Reply #85 on: September 06, 2009, 10:50:56 PM »
Alla fine ''l'accusa'' che fa franceschet a Bosso è quella che si faceva e si fa ancora a Marsalis: Grande tecnica grande mostruosità ma non ha detto nulla di nuovo o sbaglio?
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #86 on: September 06, 2009, 11:00:28 PM »
Ma chi la deve fare la recensione del Manfred?
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #87 on: September 06, 2009, 11:10:51 PM »
Non certo io, fra i soli che devo trascrivere per Zosimo e le ore che devo passare al telefono (sempre con Zosimo per raccontarci le solite fregnacce) non ho più il tempo neanche per andare in bagno, li mortacci sua!!! :D
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« Reply #88 on: September 06, 2009, 11:20:02 PM »
Io credo che a te e a me a teatro nemmeno ci fanno entrare felicissim
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Re: Fabrizio Bosso e Filippo Timi "come se avessi le ali"
« Reply #89 on: September 07, 2009, 08:46:10 AM »
si potrebbe fare ma ci sarebbe il solito errore di dividere le arti anzichè unirle. Conoscere Bene può servire a suonare meglio, così come anche conoscere Fontana serve a capire i limiti di Bosso. Leggere Deleuze aiuta a comprendere meglio la musica, e questo ai musici italiani manca.

Per Anrapa: Carmelo Bene come uomo era una testa di c...., tra l'altro io sono cattolico e lui il contrario, su due pianeti diversi, ma questo non impedisce di vedere nella sua opera teatrale quello che vale, la quota di ciò che ha fatto sta nei libri... credimi, ascolta il Manfred e poi ne parliamo, anzi ti chiedo se è possibile una recensione del Manfred di Bene-Schumann-Byron. Per quel che riguarda i libri, purtroppo è così, come dici tu, e lì sta il bello, se andiamo insieme all'opera tu capirai il tutto, io il niente, l'altro accanto a noi più di me ma meno di te, un altro si addormenterà e così via discorrendo, succede sempre, gli unici che si preoccupano di far comprendere qualcosa a qualcuno sono i politici populisti quando prendono per il culo gli elettori. E su questo chiudo bene.
Per Bosso resta sempre da capire quando farà il salto dal secondo al terzo gruppo di musicisti, dal talento al genio, e incomincerà ad inventare qualcosa di nuovo.

Cerco dispiegarmi meglio , sei partito dicendo che Bosso non ti convince e chiedendo pareri in merito, va benissimo ; le risposte degli altri utenti  sono state tutte a favore di Bosso , punto.
Da qui in poi hai cominiciato a dire che Bosso ha grande tecnica , ma non e' un artista ( questo e' già molto discutibile )  non sei però riuscito più a sostenere le tue argomentazioni rimanendo nel campo del jazz e della musica ed hai quindi allargato il discorso in altri campi artistici , dove probabilmente ti trovi molto più a tuo agio.
Adesso sei arrivato a dire che Fabrizio ha talento ma non è un genio , per ora .
A questo punto mi chiedo chi possa stabilire  la genialità di qualcun'altro .
 
Il mio consiglio è quello che ti ho già dato all'inizio , cerca di crearti un bagaglio di conoscenze equivalente anche per quanto riguarda il jazz , e di ascoltare il più possibile non solo Bosso ma tutto il jazz dalle origini ad oggi .
Ascoltare con le orecchie , con la testa e col cuore !
Se ti fermi all'evidenza della tecnica eccezionale di Fabrizio , ti perdi un sacco di altre cose che il suo modo di suonare ti puo' trasmettere .
L'uso di "troppe note" non e' mai stato un problema neanche ai tempi di Bach e Mozart , perchè dovebbe esserlo ora ?!