Author Topic: cosa pensa il governo italiano dei musicisti  (Read 10520 times)

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Cesco

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #30 on: September 15, 2009, 09:55:32 AM »

(Impiegata della posta dopo che le ho consegnato una busta con l'Obrac: "Ma lei ha già spedito con questo sistema?" "Sì". "E' andato tutto bene?" "Sì". "Allora è stato fortunato, se ne perdono tanti perché sentono che c'è spesso e allora si vede che..ehh.. si perdono".

 sudd 

oh, oh, l'Obrac sarebbe mio... e non è ancora arrivato...  piang

 

Offline Norman

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #31 on: September 15, 2009, 10:16:59 AM »
Neanche io ho percepito alcuna distinzione nelle parole di Brunetta: mi è sembrato un attacco frontale ad un'intera categoria. E la stessa impressione l'hanno avuta in tanti, soprattutto tra quelli che sono parte di quella categoria. Andate a leggervi i commenti all'articolo sul sito di Brunetta: c'è anche qualche nome piuttosto noto... Il tenore è un po' quello: se hai precise notizie di sprechi ed abusi, fai i nomi e prendi provvedimenti, altrimenti astieniti dallo screditare tutta una categoria generalizzando in maniera così grossolana. Invece, lo ripeto, la risposta a questi problemi è drastica: taglio i fondi indistintamente... Perché questo non è altro che l'ennesimo slogan da spendere sui media, per tenere in piedi l'immagine di castigafannulloni che si è costruito astutamente finora, proprio lui che è un raccomandato di ferro...
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Offline andreache

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #32 on: September 15, 2009, 10:22:08 AM »
Io non mi stupisco più di tanto delle parole di Brunetta, perchè da un  uomo di media cultura qual'è, rispecchia in maniera chiara e nitida il modo di pensare comune delle persone di media (bassa) cultura... musicista? si ok, ma di lavoro cosa fai?
Non volevo scendere nel politico ma mi scappano la dita. Tutta la politica berlusconiana si è basata sul far sentire alla gente le parole e concetti  che li possano tranquillizzare, frasi ad effetto, che fanno scoppiare gli applausi, e Brunetta è della stessa pasta.
Già qualcuno lo ha scritto, la tristezza non me la dà Brunetta, ma quelli che si spellavano le mani ad applaudire.

Offline ataru

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #33 on: September 15, 2009, 10:34:41 AM »
Ti dirò che fra Frattini e Brunetta preferisco il secondo perchè almeno fa qualcosa, il primo mi sembra solo un diaframma politicamente corretto di un qualcosa che, secondo me, servirebbe a poco se fossero le idee a contare: la diplomazia.

Mi dispiace dirtelo ma il caro Brunetta riguardo alla tanto sbandierata lotta ai fannulloni non ha fatto prorpio una beneamata mazza , ha sbandierato iniziative che non sono mai andate in porto , ha rotto un po' le scatole agli impiegati statali con norme ingiuste e vessatorie (vedi fascia oraria di reperibilità per malattia etc etc) che alla fine sono state modificate dal suo stesso governo e annullate da sentenze del TAR .
Tanto fumo e polvere gettato negli occhi della gente , per distogliere l'attenzione da problemi e privilegi ben più importanti .
In una cosa è bravissimo : usare la cassa di risonanza dei media per farsi pubblicità e acquisire visibilità .
Questa non è politica ma un dato di fatto.


Offline anrapa

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #34 on: September 15, 2009, 10:51:55 AM »
Opinioni formate su fatti acquisiti da fonti non attendibili...
Se oggi apri Repubblica.it puoi leggere l'ennesima imbecillità:

"ISTAT, salgono gli stipendi nel secondo trimestre +4,6
Il dato riferito allo stesso periodo del 2008. Le retribuzione lorde sono cresciute dell'1% sui tre mesi precedenti. Ma sono numeri influenzati dai rinnovi contrattuali e dai licenziamenti. Cresce anche il costo del lavoro"
Io mi chiedo: ma perchè non si può dare una notizia in modo asciutto? Perchè bisogna cercare di commentare in modo malevolo ogni volta?
Mi spiego: un licenziamento NON PUO' influenzare negativamente o positivamente la media delle retribuzioni. Queste sono funzione del contratto di lavoro.
Il "Ma" prima del "influenzati dai rinnovi contrattuali" è artatamente posto per far credere ad uno stupido lettore che gli stipendi siano aumentati solo grazie all'aiuto dei rinnovi contrattuali. Peccato che questi salgano PROPRIO grazie ai rinnovi. In pratica si cerca di far credere che se non fosse stato grazie ai rinnovi gli stipendi sarebbero rimasti gli stessi. (e grazie al c....)
Ma che modo di dare le notizie è questo? Vogliamo scommettere che le notizie riguardo Brunetta e i suoi provvedimenti hanno subito lo stesso trattamento e quello che rimane in testa è che non ha fatto nulla?



Che vi devo dire, io lo sapevo che si sarebbe degenerati in un attimo passando dalla musica a Brunetta, al governo e a Berlusconi. Avevo torto?
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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #35 on: September 15, 2009, 11:03:47 AM »
Opinioni formate su fatti acquisiti da fonti non attendibili...
Se oggi apri Repubblica.it puoi leggere l'ennesima imbecillità:

"ISTAT, salgono gli stipendi nel secondo trimestre +4,6
Il dato riferito allo stesso periodo del 2008. Le retribuzione lorde sono cresciute dell'1% sui tre mesi precedenti. Ma sono numeri influenzati dai rinnovi contrattuali e dai licenziamenti. Cresce anche il costo del lavoro"
Io mi chiedo: ma perchè non si può dare una notizia in modo asciutto? Perchè bisogna cercare di commentare in modo malevolo ogni volta?
Mi spiego: un licenziamento NON PUO' influenzare negativamente o positivamente la media delle retribuzioni. Queste sono funzione del contratto di lavoro.
Il "Ma" prima del "influenzati dai rinnovi contrattuali" è artatamente posto per far credere ad uno stupido lettore che gli stipendi siano aumentati solo grazie all'aiuto dei rinnovi contrattuali. Peccato che questi salgano PROPRIO grazie ai rinnovi. In pratica si cerca di far credere che se non fosse stato grazie ai rinnovi gli stipendi sarebbero rimasti gli stessi. (e grazie al c....)
Ma che modo di dare le notizie è questo? Vogliamo scommettere che le notizie riguardo Brunetta e i suoi provvedimenti hanno subito lo stesso trattamento e quello che rimane in testa è che non ha fatto nulla?



Che vi devo dire, io lo sapevo che si sarebbe degenerati in un attimo passando dalla musica a Brunetta, al governo e a Berlusconi. Avevo torto?

Beh, se i licenziati (o non rinnovati) sono, come spesso accade, gli assunti a tempo determinato o quelli che fanno mansioni più 'fungibili', che sono solitamente quelli che guadagnano meno, ecco che la media delle retribuzioni si alza. Dovendo licenziare, è più facile che sacrifichi gente che poi potrai facilmente sostituire in seguito, piuttosto che lavoratori qualificati o che svolgono mansioni di responsabilità. Inoltre licenziare uno che guadagna di più ti costa di più in termini di liquidazione. In questo caso non ci vedo proprio malizia.
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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #36 on: September 15, 2009, 11:27:24 AM »
Se la media fosse calcolata sulla base degli stipendi percepiti e se questi aumentano a seguito di cambi da precari a fissi non vedo comunque la necessità di quel "ma". Come la metti la metti la notizia è solo positiva e non vedo la necessità di cercare di sporcarla in questo modo. Non credi?
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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #37 on: September 15, 2009, 11:49:32 AM »
http://www.ilgiornale.it/

meno male che oltre a Repubblica ci sono altri giornali, per esempio qui sì che c'è una titolazione corretta. Il fatto lo conoscete ed ecco come è rappresentato:

1) Spostano Ballarò per non rovinare la festa Vespa/berlusca ecc ecc
2) Il conduttore di Ballarò si lamenta
3) ma invece di dire solo "porca miseria", dice perché è successo questo
4) Risultato: Floris è un giornalista fazioso che spara l'ennesima minchiata sulla libertà di stampa
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Offline anrapa

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #38 on: September 15, 2009, 11:57:05 AM »
E meno male che ho ammesso che sono tutti uguali, destra o sinistra... Il vero problema è che nel forum ora stiamo scrivendo solo messaggi di politica. Eppure avevamo promesso di non farlo... I lettori saranno contenti?
Quando si parla di politica si smette di essere amici, si dimenticano i buoni propositi. Mi sbaglio?
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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #39 on: September 15, 2009, 11:59:51 AM »
Se la media fosse calcolata sulla base degli stipendi percepiti e se questi aumentano a seguito di cambi da precari a fissi non vedo comunque la necessità di quel "ma". Come la metti la metti la notizia è solo positiva e non vedo la necessità di cercare di sporcarla in questo modo. Non credi?

No, penso che una notizia vada data nella sua completezza, e se il dato è influenzato da un fattore contingente, è giusto segnalarlo. Se leggi la statistica sul sito dell'Istat tutte queste precisazioni sono segnalate. Poi la valutazione sulla positività o meno della notizia va fatta in base anche ad altri fattori, come la situazione generale dell'occupazione: che aumentino le retribuzioni ed il costo del lavoro degli occupati non è necessariamente una buona notizia, laddove invece diminuiscono il numero totale degli occupati e le garanzie a livello pensionistico e di ammortizzatori sociali. In pratica: in questo momento abbiamo meno occupati che guadagnano di più: non sono sicuro che sia una bella notizia...
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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #40 on: September 15, 2009, 12:22:41 PM »
Quando si parla di politica si smette di essere amici, si dimenticano i buoni propositi. Mi sbaglio?

Intervengo solo per dire che non DOVREBBE essere così.
Ognuno ha le proprie idee ed è giusto che le manifesti.
Se ciò va a minare "amicizia" o "buoni propositi", significa che manca l'intelligenza per comprendere che vi sono anche altre idee rispetto alle proprie e che devono essere ascoltate e rispettate al pari delle stesse.
Atteso che nel forum ho potuto verificare che le persone intelligenti non difettano, non ritengo che una discussione "politica" (anche "faziosamante" - perché no? - impostata) possa pregiudicare alcunché!
Almeno SPERO sia così...
Chiudo.

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #41 on: September 15, 2009, 12:24:53 PM »
Ah, aggiungo che dalle note informative sul sito ISTAT non è chiaro se nel computo sono compresi i co.co.pro. che tecnicamente parlando non sono 'dipendenti', ma che, come bene sappiamo tutti, nella stragrande maggioranza dei casi in concreto lo sono. Se non fossero compresi (come sospetto io) la statistica assumerebbe un significato del tutto particolare, vista la costante tendenza alla sostituzione dei contratti di lavoro dipendente con i co.co.pro. (tra l'altro nella maggioranza dei casi in violazione delle disposizioni di legge su questo tipo di contratto, che dovrebbe essere limitato nel tempo e nelle categorie di utilizzo...).

Questo per dire due cose: la prima è che una notizia deve essere data nella sua interezza. La seconda che, a prescindere dal giudizio che ne dà il giornalista, è il lettore che deve formarsi il suo giudizio autonomamente, facendosi delle domande e non ponendosi in maniera passiva di fronte all'informazione. Non è un problema se un giornalista dà un giudizio personale su una notizia, lo è se invece mi tace informazioni che sono rilevanti.

Ecco, se proprio devo fare una critica all'articolo di Repubblica dico che avrei voluto che mi dessero quelle informazioni che non sono riuscito a trovare. Invece guardando il sito dell'ISTAT mi rendo conto che il giornalista (così come quello del Corriere) non ha fatto altro che riportare probabilmente il comunicato stampa dell'ISTAT o la corrispondente ANSA. Al limite ha fatto una lettura veloce del sito ISTAT (cosa che quello del Corriere non ha neanche fatto, probabilmente), ma questo, come vedete, l'ho fatto anche io da me. Da un giornalista mi aspetto che faccia qualcosa che io non ho il tempo o la possibilità di fare, che significa una bella telefonata ad un responsabile ISTAT per chiedere chiarimenti...
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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #42 on: September 15, 2009, 12:38:40 PM »
Quoto Cesco  , d'altra parte non viviamo su Marte

Offline nic

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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #43 on: September 15, 2009, 12:42:59 PM »
insomma, Toni, se vuoi mi zittisco all'istante, ma tu sai che quello che mi preme è la forma, il metodo del discorso. Permettimi di consigliarti un approccio che mi sembra più utile: se affronti un argomento resta (restiamo) sui suoi componenti minimi ma proficui per l'analisi di quell'argomento. Questo se si vuole fare della conversazione fra amici. Perché, per il resto, so bene che noi non ti convinciamo, ma mi pare che la pretesa opposta sia ugualmente impossibile.

Mi spiego: scrivi di una cosa tecnica e Norman risponde argomentando tecnicamente il sottotitolo di Repubblica.

E ancora: prendi un sottotitolo di Repubblica e lo mostri come esempio di una informazione atta a deviare le coscienze degli stupidi dai fatti concreti.
Io ti ho sottoposto un esempio preso fresco fresco dal giornale di famiglia per mostrare la stessa cosa (a mio parere ancora più netta) in un giornale di destra molto diffuso.
Ricordo che nei tuoi interventi hai catalogato la stampa di sinistra come faziosa, mendace e obnubilante; non mi pare che tu abbia rivolto una critica di pari importanza alla stampa di destra o alle 5 televisioni filogovernative (su 6) che sono su tutti i telecomandi degli italiani. Ecco perché sono intervenuto; mi spiace che ho scatenato la tua reazione destra/sinistra tutti uguali. Forse mi sono perso il post dove scrivevi questo.

Insomma, se vogliamo conversare di politica, secondo me le regole sono di analizzare un fatto e non deviare da quello. E poi se scrivi qualcosa in questo senso, ti devi aspettare che qualcuno come me e Norman rispondi non "a tono", ma con i dovuti modo del rispetto personale e della precisione argomentativa. Secondo me io e Norman siamo stati molto più che nei ranghi e non abbiamo mai degenerato, come hai scritto invece in un post.

Il forum è tuo e puoi spegnere subito questo thread, ma non mi sembra carino, almeno per dovere d'ospitalità, che rilanci e poi ti meravigli se rispondiamo in base alle tue sollecitazioni.
Io ho fatto questo, sto rispondendo rimanendo aderente a quanto scrivi. Nessuna volontà di offendere né di cambiare il mio giudizio su di te. E poi, fra noi due, è solo una discussione pubblica fra le molte a voce che abbiamo fatto in privato.
Sai cosa ci manca? un bel gelatone come l'ultimo che ci siamo presi insieme a Elisa e Tango e soprattutto una bella Taylor per renderci mansueti accomodanti e inoffensivi. E soprattutto CONCORDI... ah, le belle trombe, ecco, l'oppio del popolo (del nostro forum)

Nota finale: giuro, dopo di ciò, non scrivo più nulla e non commento più nulla in questo thread, nemmeno le offese personali pubbliche (dovessero arrivare, non si sa mai).
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Re: cosa pensa il governo italiano dei musicisti
« Reply #44 on: September 15, 2009, 01:48:29 PM »
Mi autocito, primo messaggio di questo thread: "Concordo con Paloma: purtroppo ormai siamo giunti ad un punto in cui non vale più la verità ma quello che viene "riportato" (inventato) dai giornali. Sinistrorsi o destrorsi che siano. "

E questo per ribadire quanto già speravo fosse chiaro. Il fatto che io abbia citato Repubblica non tende a coprire le malefatte del Giornale (o di Libero). Semplicemente facevo notare come volendo attaccare una parte si trovano miliardi di esempi, non uno solo. Essendo Brunetta il motivo del contendere ho preso un giornale di sinistra per "bilanciare" la discussione. Non sono così fesso da credere nella verginità della destra (citazione del quarto capoverso del mio primo intervento in questo thread).

Riguardo Cesco e i seguenti commenti: si, sono d'accordissimo che non dovrebbe essere così e non penso neanche che in questo forum siano ancora accadute cose del genere. Non mi sto riferendo a questo thread MA mi baso sulle esperienze passate nell'altro forum. ANCHE la politica ha portato a problemi, le "discussioni" permesse erano solo quelle di una certa parte e io mi arrabbiavo perchè non concepivo che il clima fosse rovinato dalla politica. Così è stato allora ed ora, "da buon padre di famiglia" mi sento in dovere di non fare gli stessi errori del passato.

Ed il tono dell'ultima risposta di Nic è dimostrazione del fatto che il clima, poco a poco, possa cambiare: "Il forum è tuo e puoi spegnere subito questo thread, ma non mi sembra carino, almeno per dovere d'ospitalità, che rilanci e poi ti meravigli se rispondiamo in base alle tue sollecitazioni."
Io non ricordo di aver minacciato di chiudere il thread "perchè il pallone è mio", ho solo scritto in una risposta: "(se i lettori del forum sono infastiditi dalla piega che sta prendendo la discussione sono pregati di dirmelo, cancellerò immediatamente il thread!)".
Se non fossi aperto e garantista chiuderei immediatamente le discussioni di questo genere ed invece mi sono sempre comportato in modo persino opposto arrivando a chiudere immediatamente alcuni thread dello Zio Barba... ve lo ricordate, vero?

Quindi ben più che disponibile fino addirittura ad andare contro le mie convinzioni politiche.

Proprio perchè sono così disponibile mi scoccia che certe persone non ci pensino neanche mezzo secondo prima di sfruttare i mezzi altrui per i propri fini politici (sia CHIARO, NON mi sto riferendo a questo topic).

Tornando a Cesco: se a volte ci attacchiamo su Bosso contro Chet figurati cosa succederebbe se non ci fosse un argine nelle discussioni politiche. Io ho visto gente non parlarsi più nel forum per motivi musicali, figuriamoci se parliamo di politica!!!
Non tutti sono intelligenti e disponibili come le persone che hanno scritto in questo thread e io cerco di garantire TUTTI, non solo le persone di buona volontà che vanno a cercare le fonti prima di scrivere.

E ogni volta che si apre una diatriba si spegne l'intero forum perchè tutti rimangono in attesa del nuovo messaggio polemico sperando nella scazzottata di gruppo (e non nascondiamoci dietro un dito...).
Io non ho piacere che si smetta di parlare di tromba in favore della politica.



Torno a parlare dell'articolo di Repubblica, per rispondere a Norman e di riflesso anche a Nic:

Ecco lo studio Istat "incriminato": http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/oros/20090915_00/testointegrale20090915.pdf

Cito quindi i 2 articoli, Repubblica: http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/economia/occupazione/occupazione/occupazione.html

e il Giornale: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382843

In questo studio, sempre se non mi sono perso io qualcosa, non c'è menzione della componente dei licenziamenti (sempre che la cassa d'integrazione sia diventato un licenziamento dimenticandosi che la maggior parte delle volte la c.i. porta a far rientrare i lavoratori dopo un momento di crisi). Questi dati vanno scorporati perchè non sono un indice del valore di uno stipendio. Il vero indice è il potere assoluto di un contratto (cioè i soldi che il contratto garantisce a parità di ore di lavoro).

Per questi motivi non capisco dove Repubblica abbia preso i licenziamenti a cui fa riferimento...


Se invece vogliamo cambiare le carte in tavola e interpretare uno studio sul valore degli stipendi come uno studio su quanto guadagni mediamente un italiano allora possiamo dire tutto ed il contrario di tutto.
Mi spiego meglio: se Repubblica è così zelante nel ricordare fatti che non sono attinenti quello studio perchè non ricorda che la benzina sale sempre durante i periodi di esodo o perchè non parlare della fame nel mondo? Perchè non dell'infibulazione?
Collegare ad arte fatti non direttamente connessi è un modo scorretto di fare "informazione".

Se ogni volta che parlo di Prodi, nel TG4, mostro la sua foto ridanciana vicino ad una mortadella non faccio un bel servizio. Farò ridere i miei telespettatori ma non faccio un servizio al cittadino.

TUTTI I GIORNALI FANNO COSI' e la cosa mi infastidisce. Non passa più la notizia ma l'interpretazione della notizia.


Tornando allo studio ISTAT: è estremamente scorretto associare l'aumento delle retribuzioni alla diminuzione dell'occupazione (sempre che il prossimo dato istat non inverta la tendenza...). La fine di un tuo (di Norman) precedente intervento tendeva proprio a far notare che aumentano gli stipendi ma la gente perde il lavoro.
Le due cose non sono connesse e non devono essere poste in correlazione: l'aumento dello stipendio non è il risultato di un licenziamento. E' il risultato di una contrattazione che ha portato ad un aumento. Punto.

POI, siccome il mercato del lavoro è quello che è, le persone occupate sono meno.

Sinceramente la prima notizia non mi spiace, significa che guadagno di più (inteso come ITALIANO OCCUPATO)...

La seconda notizia mi rattrista ma non vedo come io possa farci qualcosa... magari tutti potremmo rinunciare ad un 20% di stipendio per "assumere" tutti i disoccupati (che però non lavorerebbero, non essendoci un lavoro vero, e mangerebbero pane ad ufo...).

Se vogliamo discutere al riguardo sono ben disponibile ma veramente non vedo il nesso fra gli stipendi (i contratti...) che aumentano e gli occupati che diminuiscono.


Detto tutto questo mi dichiaro fortemente ignorante in materia, ho solo analizzato i dati a mia disposizione, probabilmente le dinamiche di lavoro sono tali per cui se aumentano lo stipendio a me licenziano un altro... se così fosse mi scuso e mi spiaccio per il mio 4,6% in più.
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