Grazie fcoltrane, io concordo, per lo swing non c'è niente di meglio che tanto, tanto, tanto, tanto ascolto. Anzi, di più. Rilancio riproponendo il vecchio Clarke Terry, che per me è un vero manuale di fraseggio jazz in tutti gli stili.
Il video di Porter secondo me è molto ben fatto ed interessante, ed aggiungo, per chi ce l'ha, la parte del metodo di Soana e Mariani sugli stili del jazz, in cui è spiegata la differenza tra i tre principali "stili", quello delle origini, lo swing ed il bebop. Ma spiegare più di tanto non si può, perché poi ci sono una miriade di varianti.
Anni fa avevo trovato su internet una tesi di laurea che trattava il modo che aveva di variare lo swing la big band di Count Basie, e questo ragazzo faceva notare come cambiassero tempo e swing anche all'interno dello stesso brano, a seconda delle figurazioni ritmiche delle diverse parti del brano! Se la ritrovo la posto, perché era davvero interessante.
Inoltre ricordo con grande piacere una masterclass di anni fa in cui Tofanelli fece una parte finale dedicata alla big band: ci fece suonare un arrangiamento di Duke Ellington, ma ce lo fece interpretare nello stile di Count Basie, facendoci notare il diverso stile.
Insomma, non c'è davvero niente di meglio se non ascoltare. Non dimentichiamo poi che il jazz è una musica fondamentalmente di tradizione orale, sembra un dettaglio trascurabile, ma non lo è. Ascoltare e riraccontare, questo è l'approccio migliore per affrontare il jazz.