visto che sono ad un passo dal buttar via tutto (...) Adesso dormo e domani ci penso su. Tony cosa dici se ti telefono per qualche consiglio? Ciao a tutti, eugeniovi
Perdona le omissioni, ma volevo isolare queste tue frasi.
Innanzi tutto, se ti piace fare musica, di qualsiasi genere tu possa fare e in qualsiasi modo tu riesca, ricordati che non è né un cimento impossibile né una perdita di tempo. Essere troppo esigenti con se stessi non serve, né nella musica né altrove. Serve sì la disciplina, cioè uno studio metodico
(qu apro una parentesi sulla mia esperienza: alla mia età, 48 anni, il metodo si riduce a 5 ore qui e là nel corso della settimana, 40% esercizi prescrittimi 60% caos, in totale 100% godimento, mettici pure anche il toccare gli strumenti quando effettuo la regolare pulizia degli strumenti. Per carità, non seguire la mia ricetta, i miei risultati sono sì scoraggianti, ma non me ne importa. Soprattutto sono a mio agio con un insegnante/amico - Stefano Massari - che mi perdona tutto e soprattutto mi fa essere tranquillo. Verifica se la causa della tua insoddisfazione è il riflesso di un maestro che ti annulla oppure sei tu che lo avverti tale. Mi fermo qui perché questo diviene il campo di nuvola, uno psicologo attivo nel forum).
Una mente rilassata alla lunga ottiene di più di una mente rigida. Formuletta zen:
non puoi riuscire pensandoci, non puoi riuscire non pensandociSe invece avverti che è proprio la tromba a risultarti ostica - per tutti lo è, tolti i soliti Bosso, Tofanelli e gente simile, cioè professionisti che si esercitano da decine di anni e sono per giunta dotati - e decidi di cambiare strumento, ben venga la tua decisione. Entra in un megastore oppure vai alla banda del paese e scopri lo strumento che meglio si adatta al tuo gusto.
Siccome quello che ho scritto sembra molto new age genere Morelli e Riza psicosomatica, e visto che si è parlato di aponia, cerco nel mio piccolo di elevarmi (il riferimento è evidente per chi mi conosce): insomma, per coltivare la passione della tromba ci vuole una buona dose di ironia. Non quella dello Zelig, bensì l'ironia socratica, paroloni che intendono una sottostima di sé e delle proprie possibilità. Tradotto: tutto quello che avverrà oltre le tue prospettive realistiche e limitate, ti sembrerà un miracolo. Tradotto: il FA tenuto una battuta di My funny Valentine, qualora ben inserito e pieno, e se vuoi drammatico e giustamente espressivo quando arrivi al climax del pezzo, che lo faccia tu o Chet Baker, è la stessa nota.
A proposito, quel FA è un grado inferiore al SOL che hai appena raggiunto.