Non me ne voglia Cesco ma Till Bronner tutta la vita se lo paragono a Chet o a Miles. Parlo seriamente, ha uno stile, una pulizia, delle idee, una ricerca armonica immensamente più piacevoli all'ascolto. Sarò pure non colto abbastanza da capire i grandi del passato ma io GODO quando sento trombettisti come Till Bronner.
Bronner mi piace per il suono, molto soffiato.
Quanto alle idee, mi ha favorevolmente colpito in You Don't Know, nall'altra ballad per nulla (fermo il suono, che incontra il mio gusto).
Quanto allo stile, ritengo che il punto di partenza di Bronner sia comunque Chet (suono soffiato, compiacimento nell'interpretare le ballad, ecc.) e di ciò non si può tener conto. Si sente che se l'é ascoltato e studiato (seriamente) un bel po', cosa che farebbe comodo a chiunque e soprattutto a quelli che magari ambiscono a suonare come Bronner...
Quanto alla pulizia, non è un parametro che particolarmente mi attrae verificare (anzi, il più delle volte mi "stona" un'interpretazione). Infatti ritengo il "roughness" un'imprescindibile caratteristica dell'impro jazz senti Mitchell, KD, Clifford, Fruscella - lasciando perdere i soliti noti - e in Italia Amato, Rubino, Boltro). Ma di questo abbiamo già parlato...
Quanto alla ricerca armonica, da TE comparata a quella di Chet o Miles ("
una ricerca armonica immensamente più piacevoli all'ascolto"), lasciamo perdere...
Non entro nel merito, ma, scusami se te lo faccio notare, la tua asserzione comparativa non ha senso (evidentemente conosci e ascolti "attentamete" Bronner e "distrattamente" Chet o Miles)....
Per concludere, non arrivo a sostenere che Bronner non mi piace, così per partito preso, (anzi, mi ha piacevolmente sorpreso, anche se la sua produzione discografica inanella una serie di pataccate commerciali clamorose, una anche dedicata a .... CHET!!!*), ma non faccio paragoni, perché è come mettere sullo stesso piano Manzoni e Moccia...
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