Author Topic: Funk e improvvisazione  (Read 4234 times)

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Offline lucap

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Funk e improvvisazione
« on: September 24, 2008, 12:04:46 AM »
Ragazzi, io suono in un gruppo funky, ma non so molto di questo genere, a parte la conoscenza di alcuni classici - Tower of Power su tutti - il resto è buio.
Quando faccio assoli troppo spesso mi trovo a corto di risorse.
C'è qualcosa di caratteristico e da sapere nell'improvvisazione funky? Mi servirebbe anche qualche indicazione di ascolti mirati.
Grazie
Luca
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Offline maxtro83

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Re: Funk e improvvisazione
« Reply #1 on: September 24, 2008, 03:10:22 PM »
non è un trombettista ma ti potrei consigliare Maceo Parker (per ascoltare qualche idea si capisce), sassofonista prima di James Brown e poi di Prince.
secondo me è molto valido. l'album ''School's in'' è un manuale di funk da paura. anche quello precedente ma sinceramente non ricordo il titolo.
Max
Courtois ev.II (ex Andrea Giuffredi), Conn Coprion ('62/'63), Schilke x3
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Offline lucap

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Re: Funk e improvvisazione
« Reply #2 on: September 26, 2008, 10:31:18 AM »
Gracias  ;)
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Offline fcoltrane

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #3 on: March 19, 2014, 08:30:08 PM »
Blues un po funcheggiante felicissim
se ascoltate i soli dei fiati vi stupirete per la grande quantità di scala blues e qualche pentatonica e ogni tanto un cromatismo. (e poco più soprattutto l'ottimo trombettista)
Stafford alla tromba  pollices da 6:50
https://www.youtube.com/watch?v=KOM4m4JbElk

Offline bubbermiley

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #4 on: March 19, 2014, 09:22:06 PM »
Come consigliato sopra: Maceo Parker ovvero la bibbia del funk suonato da paura!!
Maestro della pentatonica (e non solo) ma sopratutto: gusto a non finire, groove e timing a vagonate!!!

Ovviamente dipende da che tipo di funk suoni e da quale periodo sei più attratto, su cose più moderne dovresti ampliare il bagaglio dell'improvvisazione anche con un po' linguaggio di Bop/hard bop (puoi ascoltarti i Brecker Brothers o Roy Hargrove per dirne alcuni) però per iniziare a creare un linguaggio ti direi quantomeno di imparare ad usare la pentatonica rigirandola quanto più possibile e in quello Maceo è la via!!!

Ti consiglio di trascriverti questo brano http://www.youtube.com/watch?v=_3H26R_iLWk e di studiarlo in tutte le tonalità.
Ti si aprirà un mondo di frasi possibili. Noterai come spesso lo stesso lick venga ripetuto sempre identico semplicemente spostato metricamente...


Offline Norman

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #5 on: March 20, 2014, 09:48:10 AM »
Per me il funk è un "distillato" di musica afroamericana, in cui risulta ancora più evidente quanto l'accento sia sulla ritmica più che sulla melodia o l'armonia. A livello melodico/armonico il funk è banalissimo: pedalone di accordi di dominante e, sostanzialmente, scala blues a manetta, frasi semplici e molto orecchiabili, veri e propri riff. Quindi non c'è bisogno di pattern jazzistici o robe strane, con quelle 5-6 note si deve giocare ritmicamente, come fa Maceo Parker e come giustissimamente dice bubber. Ritmicamente si deve essere al limite della perfezione, se no puoi fare tutte le frasi che vuoi, ma farà schifo. Aiuta molto inoltre suonarlo "in due" invece che "in quattro", come verrebbe spontaneo fare per abitudine.
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Offline fcoltrane

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #6 on: March 20, 2014, 10:27:22 AM »
esistono generi e stili.
il funk è uno stile non ha cioè una forma prestabilita .
la sua caratteristica è il groove.
questo esempio che ho citato effettivamente trae un po in inganno perchè oltre allo stile ho preso a riferimento un blues che ha una forma ben precisa con regole chiare.
(ma ci sono esempi di standard suonati con questo stile funk)


recentemente parlando con un professionista mi ha fatto ascoltare alcuni dischi che si definiscono  second line o stile new orleans (che non è il dixi che era bianco) e la caratteristica è proprio il groove .
il funk non è stato definito così come sono stati definiti gli altri stili (dal bebop al modale ) e credo sia questo il motivo della confusione . (tra genere e stile).




Offline Norman

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #7 on: March 20, 2014, 10:55:26 AM »
Si, hai ragione, ma mi sembra che la richiesta di lucap si rifesisca al funk vero e proprio, quindi a tutto il mondo che parte da James Brown e poi passa per Parliament Funkadelic, TOP, Kool & The Gang e via dicendo. E' chiaro che se parliamo di jazz-funk (tipo Cantaloupe Island e simili) allora il discorso è più complesso, e l'approccio è nettamente più jazzistico. Ma se devi suonare il vero e proprio funk l'approccio è quello che ho descritto sopra (fatta eccezione per le ballad).
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Offline fcoltrane

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #8 on: March 20, 2014, 11:32:01 AM »
la richiesta di Lucap è certamente nel senso che hai indicato.
è anche vero che l'autore della domanda scriveva nel lontano 2008 e probabilmente avrà già risolto.


questo aspetto che descrivevo lo ho appreso da poco.
ed i riferimenti di quelle che definisco le origini del funk li ho ascoltati da poco tempo  (il funk con l'elettronica si allontana dalla second line  ed assume vita propria  :)  ).
purtroppo quelli più risalenti non li ricordo a memoria 
Alcuni dischi di Sonny Stitt, Lou Donaldson , Eddie Harris. tra i sassofonisti.
la matrice afro ed il groove è la chiave per trovare esempi anche più risalenti.




Offline Norman

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #9 on: March 20, 2014, 11:51:06 AM »
Azz... Non mi ero mica accorto che era del 2008... A quest'ora Maceo Parker gli farà un baffo!  sbellicars
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Offline Cesco

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #10 on: March 20, 2014, 12:24:43 PM »
Stafford alla tromba  pollices da 6:50
https://www.youtube.com/watch?v=KOM4m4JbElk

Ho sempre trovato incredibile come Stafford riesca a suonare così bene e con un suono così bello con un imboccatura SPOSTATISSIMA (addirittura, notate come il centro del labbro superiore sia FUORI rispetto al rim esterno del bocchino).

Stafford l'ho visto al Vanguard di NY ed ero seduto in prima fila, quindi credetemi, il suono che tira fuori dallo strumento è veramente pazzesco!
Fu quella volta che mi accorsi di quanto era spostata l'imboccatura, perché vedevo bene il suo lato sinistro della guancia.
Vidi anche Dave Douglas, durante una pausa di un concerto, ad un paio di metri da me, suonare riscaldandosi portando il bocchino "in giro" per le labbra, senza nessun tipo di variazione di suono o di corpo. Però, poi, quando andò sul palco, piazzò la tromba in mezzo e via.

Stafford invece.... mah...

Sorry for OT...

 salut


Offline fcoltrane

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #11 on: March 20, 2014, 12:43:44 PM »
avevo notato di questa posizione davvero singolare (del tutto decentrato)  .
e a tratti anche dal video si percepisce la misura di questo e di come l'aria prema soprattutto da una parte del viso.

non è il mio ascolto preferito  ma non c'è dubbio che questi musicisti sanno suonare con coerenza.

Offline Norman

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #12 on: March 20, 2014, 02:36:07 PM »
Ho sempre trovato incredibile come Stafford riesca a suonare così bene e con un suono così bello con un imboccatura SPOSTATISSIMA (addirittura, notate come il centro del labbro superiore sia FUORI rispetto al rim esterno del bocchino).

Stafford l'ho visto al Vanguard di NY ed ero seduto in prima fila, quindi credetemi, il suono che tira fuori dallo strumento è veramente pazzesco!
Fu quella volta che mi accorsi di quanto era spostata l'imboccatura, perché vedevo bene il suo lato sinistro della guancia.
Vidi anche Dave Douglas, durante una pausa di un concerto, ad un paio di metri da me, suonare riscaldandosi portando il bocchino "in giro" per le labbra, senza nessun tipo di variazione di suono o di corpo. Però, poi, quando andò sul palco, piazzò la tromba in mezzo e via.

Stafford invece.... mah...

Sorry for OT...

 salut

Si, ha un'impostazione stranissima, se noti ha anche il labbro inferiore notevolmente arrotolato all'interno, mentre quello superiore è più o meno normale. Però funziona benissimo, buon per lui! E' l'ennesima dimostrazione che se la vibrazione è buona, vale tutto. Certo però di norma stare centrati, o giù di lì, è senz'altro meglio, perché permette un utilizzo più equilibrato della muscolatura. Io per esempio, che suono leggermente spostato, ho un equilibrio che ora è stabile, ma ha richiesto del lavoro, perché tendevo ad usare poco la parte di muscolatura dal lato opposto, e quindi a sovraccaricare quella dove è il bocchino.
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Offline Cesco

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #13 on: March 20, 2014, 03:21:01 PM »
Certo però di norma stare centrati, o giù di lì, è senz'altro meglio, perché permette un utilizzo più equilibrato della muscolatura.

Verissimo, peraltro bisognerebbe approfondire se lo spostamento a lato del bocchino di Stafford sia dovuto a traumi pregressi che non gli consentono una centratura (anche approssimativa).
Infatti, una cosa è spostare di qualche millimetro a destra o a sinistra il bocchino rispetto al centro (che rimane comunque all'interno del rim) per verificare la vibrazione più efficiente (che può variare, anche sensibilmente, da soggetto a soggetto)  un'altra è lasciare praticamente fuori dal rim il solco labiale!

Tenterò di approfondire...  8)

Offline toro

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Re:Funk e improvvisazione
« Reply #14 on: March 20, 2014, 03:49:03 PM »
Quote
cesco ha scritto:..Infatti, una cosa è spostare di qualche millimetro a destra o a sinistra il bocchino rispetto al centro..
io mi chiedevo se si puo' considerare centro ,quello dato dalle labbra oppure dall'arcata dentale.Ti dico questo perche' un caro amico che suona decentrato sulle labbra ,suona centratissimo sulla mezzaria degli incisivi superiori,mezzaria che si vede spostata a destra rispetto a quella delle labbra.Non e' che percaso la cavita' orale,con tutte le implicazioni che influenzano il suono, in soggetti come questi sia fondamentale perche'il trombettista si trovi meglio a suonare decentrato sulle labbra ma in realta' centratissimo sull'arcata dentale?Cosa ne pensi?
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano, essa riduce al minimo il contatto con la terra e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare....