Giusto Norman (e Igor), sentire quello che dice Adam Rapa, prima facie, è semplicemente delirante. E' tutto oscenamente controintuitivo. Dopo un po' ci si rende conto che sono certi pregiudizi a essere sbagliati.
Ma pensateci un attimo, tutto quello che riguarda il suono è espresso per metafore: suono scuro, brunito, fat ecc. Che per avere un suono "grosso" ci voglia una camera grossa in bocca è un'idea che ha un fascino puramente superficiale. Alla fine il suono grosso deve uscire pur sempre dal foro del bocchino.
Non voglio tirarla per le lunghe e dico solo due cose
1- Non ho mai sentito Adam Rapa fare un solo come quelli, che ne so, di Hubbard in Blues and the abstract truth. La ragione è banalmente che Hubbard è un jazzista infinitamente più grande.
2- Per contro, non abbiamo nessuna prova che i jazzisti suonassero o suonino in un certo modo. Scommetto che miles suonava con la lingua avanzata:potrei sbagliare, ma potrebbe sbagliare anche chi sostiene il contrario. Comunque di certo non gonfiava sempre e credo che non facesse cuscinetti. Adam Rapa sporca il suono con una facilità impressionante, ha una versatilità ridicolmente immensa. Ma il suono sporco di Clifford Brown è un'altra cosa, molto più autentico. E' un fatto di "soul" non di lingua. Per inciso Brown aveva un suono drammaticamente chiaro per i parametri di oggi, per esempio per quelli che vigono in orchestra. ho il sospetto che le varie metafore sul suono non siano tutte sinonime. Un suono "grasso" non è la stessa cosa di un suono scuro, sporco è un'altra cosa ancora ecc. Rapa secondo me ha un suono piuttosto chiaro e cristallino (incidentalmente, parole che hanno un sapore elogiativo ovunque, anche tra i critici, ma non per quegli strani esseri che sono i trombettisti), ma che facilmente si sporca e diventa grasso, in virtù di una capacità dinamica irragionevole. Non è, ça va sans dire, un suono sparagnino come quello di alcuni acutisti.
infine, per ataru: è chiaro che Adam ha studiato il jazz e si sente, ma evidentemente preferisce cose collaterali, che tralaltro esaltano il suo gusto squisito per la melodia e una sorta di lirismo. Quindi non ha di certo studiato i boppers con l'intensità di Bosso, che è jazzista puro. La differenza sta qui.