Author Topic: SUono Jass  (Read 26008 times)

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Offline nic

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Re: SUono Jass
« Reply #60 on: February 09, 2010, 11:02:53 AM »
l'altra sera ero da amici che m'hanno fatto vedere un film vecchio italiano: du' paaalle!  polliceg


per riprendermi dalla noia, la sera dopo, io e la mia morosa ci siamo sparati quest'altro: ci siamo rilassati e ci siamo divertiti un sacco. Questo è il vero cinema italiano, i Vanzina, the best  pollices  sbellicars  ovazion

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Offline Zosimo

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Re: SUono Jass
« Reply #61 on: February 09, 2010, 11:08:30 AM »
Ricordiamoci tutti che per depensare prima bisogna aver pensato. Una volta aver fatto questo lavoro ci si può buttare nelle gioie del trash ;)
Ps: Prof, lo so che il tuo è un post burla/provocazione ma vedere il nome di Antonioni vicino a quello di Vanzina è il termometro di questa società. Siamo alla frutta ;)
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Offline ataru

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Re: SUono Jass
« Reply #62 on: February 09, 2010, 11:12:11 AM »
D'accordo, sicuramente non di facile accessibiltà e non da la stessa sensazione alla mente di una ballad, ma forse è proprio questo l'effetto voluto. Sarà perchè ho vissuto quel periodo nel quale ,complice un entusiasmo pari al vostro
per i vostri beniamini, si vedeva positivamente questo esplodere di sperimentazioni. Ricordiamoci che storicamente siamo negli anni 70 e l'orgoglio 'negro' è tutto in fermento. E' fresco del '68 il saluto a pugno alle Olimpiadi, tanti musicisti si convertono all'Islam come ricerca delle proprie origini. E' proprio in questo contesto che vanno inserite queste sperimentazioni nate nella AACM di Chicago con musicisti come Malachi Favors, Richrd Adams, Antony Braxton, Leroy Jekins, Steve Mc Call.....etcc. Nascono gruppi come CCC con collaborazione anche di Ornette Coleman. Ci troviamo davanti ad un artista che fa della sua arte una filosofia di vita essendo anche molto attivo nell'insegnamento (cosa che fa tutt'ora mi sembra). Non mi dilungo ma vi assicuro che avendolo conosciuto posso testimoniare sulla coerenza e serietà del personaggio. Certo posso convenire che non è come ascoltare Chet ma penso che tutte le forme di espressioni anche se lontane da noi vadano rispettate, poi è normale che qualcuno ci sguazzi.Ciao, eugeniovi

Concordo con te , ammetto che per me per ora sono cose incomprensibili , però quando sento questo tipo di musica mi immagino sempre quale potrebbe essere la reazione di Gianni Basso .  ;)




Offline Locutus2k

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Re: SUono Jass
« Reply #63 on: February 09, 2010, 11:12:22 AM »
Capisco la provocazione di Nic, quello che non capisco è se mi (ci) vuole dire che c'è qualcosa di "interessante" in quel video di Wadada Leo Smith.
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Offline luker74

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Re: SUono Jass
« Reply #64 on: February 09, 2010, 11:19:18 AM »
Concordo con te , ammetto che per me per ora sono cose incomprensibili , però quando sento questo tipo di musica mi immagino sempre quale potrebbe essere la reazione di Gianni Basso .  ;)

Anche io concordo con eugeniovi, ma è ovvio che chi come Basso sia settrorializzato in uno specifico campo o genere difficilmente potrà apprezzare qualcosa di diverso.... anche se ci sono le eccezioni ovviamente ( ma sono poche )
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Offline Norman

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Re: SUono Jass
« Reply #65 on: February 09, 2010, 11:40:11 AM »
Il mio primo maestro ha suonato nella big band di Gianni Basso, quindi so benissimo quale fosse il suo atteggiamento verso queste cose, soprattutto verso gli emuli italiani...  ;)

Detto questo, le avanguardie sono fatte per provocare. L'importante è che non si prendano troppo sul serio, si ricordino di essere avanguardie e non pretendano di essere quello che non sono... Nel video di Wadada Smith ci sono cose interessanti, soprattutto la ricerca sonora. Ma è appunto più 'interessante' che 'bello'. Ci sono brani di musica contemporanea invece che, nel contesto giusto (ad esempio nella colonna sonora di un film...), hanno il loro ben perché anche da un punto di vista prettamente musicale.
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Offline Zosimo

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Re: SUono Jass
« Reply #66 on: February 09, 2010, 11:44:17 AM »
Comunque nel video di Wadada ci sono barbe e capelli bianchi e lunghi di Marxisti bloccati in un loop temporale dove nessuno gli ha ancora detto che il muro di Berlino è crollato. Per non parlare dell'eleganza di quei calzini bianchi di spugna in primo piano, peggio di un solo di Wadada smil
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Re: SUono Jass
« Reply #67 on: February 09, 2010, 11:48:53 AM »
Comunque nel video di Wadada ci sono barbe e capelli bianchi e lunghi di Marxisti bloccati in un loop temporale dove nessuno gli ha ancora detto che il muro di Berlino è crollato. Per non parlare dell'eleganza di quei calzini bianchi di spugna in primo piano, peggio di un solo di Wadada smil


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Re: SUono Jass
« Reply #68 on: February 09, 2010, 11:51:35 AM »
Luker, tu ridi ma secondo me questi si credono cosi avanti da essere  indietro(citazione da Short Bus)
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Re: SUono Jass
« Reply #69 on: February 09, 2010, 11:51:58 AM »
Ricordiamoci che il grande e compianto Gianni Basso non era solo standard, ma la sua attività spaziava in big band, collaborazioni con Dusko Goykovich. Ha suonato con i grandi, Chet, Phil Woods, Lee konitz, grandissimo sassofonista incoraggiava e dava esempio ai giovani. Incise con Bruno Tommaso, D'Andrea, Biriaco, a quell'epoca giovani e anche 'avanti' sul piano espressivo. Questo da l'idea di un musicista 'aperto' al nuovo. Anche Bosso mi sembra abbia inciso con lui. Ciao

Offline nic

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Re: SUono Jass
« Reply #70 on: February 09, 2010, 11:52:41 AM »
Capisco la provocazione di Nic, quello che non capisco è se mi (ci) vuole dire che c'è qualcosa di "interessante" in quel video di Wadada Leo Smith.


Ho un bel ricordo di Wadada Leo Smith: concerto a CR in una sala consigliare del Municipio, una decina di anni fa quando ancora le municipalità ardivano qualcosa di culturalmente avanzato e non la sicurezza della tradizione già eternata nei libri di storia.
Quartetto composto da: John Lindbergh, Abdrew Cyrille, Larry Ochs, Wadada. Ero andato specialmente per Ochs e ho scoperto Wadada. Un suono cristallino, idee a non finire. Improvvisava ed eri sulla corda del piacere puro. Finiva una frase e ti veniva di suggerire Basta, è perfetto così, non si può fare nulla di più. Invece lui rilanciava, cavava fuori altre delizie. Mai più sentito nulla di così lirico e sofisticato.
C'era mia madre con me, aveva sui 60 anni, la sua bella terza media presa cinquant'anni prima, una capacità di imbastire arrosti che non dimentico e che purtroppo non ritroverò in tempo di mia vita. (Per favore, mia madre è morta da 2 anni, uno strazio. Evitate i post ridanciani e compagnoni su quest'argomento). Mia madre mi ringraziò per averle partecipato quell'esperienza. Le era piaciuta moltissimo. Per la cronaca mia madre ascoltava - quand'ero piccolo - l'hit-parade condotta da Lelio Luttazzi e io in casa avevo quei 45 giri lì: Mungo Jerry, In a summertime, Non gioco più, ecc ecc. A dire il vero e a sua onore, anche La rapsodia in blu.

Voglio dire che il video postato non è rappresentativo di quanto ha fatto in vita sua Wadada (tra parentesi: Wadada è già nelle enciclopedie, quindi non c'è nessun rischio a dire che lo si gradisce - mi riferisco al libro di Comolli, Free Jazz Black Power). Ho scritto fatto con cognizione di causa e ho voluto evitare "inciso". Wadada ha dischi meravigliosi a suo nome e tuttavia penso che il jazz sia soprattutto un'esperienza che qualcuno di autorevole aveva definito con la frase "questa sera e mai più", alludendo alla fruizione necessariamente contingente della musica afroamericana. Cioé: l'incisione è una possibilità di uso secondaria rispetto al concerto.
Ma meno male che qualcuno ha pensato di registrare Petite Fleur mentre Sidney Bechet la suonava. Se sono triste e depresso, un paio di quelle pillole lì mi aiutano.

per il mio sodale Zosimo: se la società intorno accosta tranquillamente Antonioni e Vanzina, e magari privilegia il secondo rispetto al primo in base al criterio dirimente del divertimento, è segno che quel divertimento ha preso il posto di altri criteri. E se questo è successo, è colpa della nostra pigrizia. Non credo proprio che la volontà d'innovare senza paura e le sperimentazioni degli anni 70 (musica, arte, società) siano inferiori allo spirito pratico e fanciullesco di questi anni 2000.
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Re: SUono Jass
« Reply #71 on: February 09, 2010, 11:55:10 AM »
Ricordiamoci che il grande e compianto Gianni Basso non era solo standard, ma la sua attività spaziava in big band, collaborazioni con Dusko Goykovich. Ha suonato con i grandi, Chet, Phil Woods, Lee konitz, grandissimo sassofonista incoraggiava e dava esempio ai giovani. Incise con Bruno Tommaso, D'Andrea, Biriaco, a quell'epoca giovani e anche 'avanti' sul piano espressivo. Questo da l'idea di un musicista 'aperto' al nuovo. Anche Bosso mi sembra abbia inciso con lui. Ciao

Hehe Cesco mi ha passato ben 7 cd con l'accoppiata BASSO-BOSSO ,  mi vergongo ad ammettere di non averli ancora acquistati . Sono dei bellissimi dischi !
 

Offline eugeniovi

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Re: SUono Jass
« Reply #72 on: February 09, 2010, 11:59:29 AM »
Comunque nel video di Wadada ci sono barbe e capelli bianchi e lunghi di Marxisti

Citazione di Leo Smith:
Per noi neri il mezzo di cui possiamo servirci ,con intensità particolare, come avanguardia, è proprio la musica, allo stesso modo come per le classi lavoratrici europee questo avviene nella sidacalizzazione.

Zosimo ci hai beccato! Ciao, eugeniovi

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Re: SUono Jass
« Reply #73 on: February 09, 2010, 12:04:15 PM »
Non avevo dubbi. Passano gli anni ma il buon Karletto è sempre in ottima salute ;)
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Re: SUono Jass
« Reply #74 on: February 09, 2010, 12:05:50 PM »
Comunque nel video di Wadada ci sono barbe e capelli bianchi e lunghi di Marxisti

Citazione di Leo Smith:
Per noi neri il mezzo di cui possiamo servirci ,con intensità particolare, come avanguardia, è proprio la musica, allo stesso modo come per le classi lavoratrici europee questo avviene nella sidacalizzazione.

Zosimo ci hai beccato! Ciao, eugeniovi

Se scrivi così sottovaluti Zosimo. Perché Zosimo non ha tirato a indovinare buttando lì una battuta improvvisata. Zosimo sa benissimo chi era MLK, Malcom X, i banchetti con le firme per il Come back to Africa degli anni 60, Berkeley, Cassius Clay che diventa Mohammed Alì, le mascherate sul palco degli AEOC.
Anzi, è una bella battuta perché dietro c'è quella competenza e la capacità di essere (auto?)ironici
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