Mi ricordo che una volta frequentai un master di Cassone, uno che sul piano della consapevolezza del'idea di suono ha molto da insegnare a quasi tutti. Se ricordo bene lui, nell'insistere sul binomio "song and wind" precisava comunque una cosa che mi sembra importante e cioè che non si tratta, circa il primo punto, di una idea astratta, disincarnata, ma di un'immagine densa e concreta collegata a una memoria muscolare. Questo vuol dire che prima che la nostra idea di suono possa avere qualche efficacia bisogna avere fatto almeno un suono giusto, anzi questo non basta, bisogna avere fatto molti suoni giusti. Non si tratta cioè di qualcosa come una trasposizione di un'idea "platonica" dalla mente al setting facciale. Ora il punto è che io non ho forse mai fatto un suono veramente giusto e molti qui sono nella stessa situazione, credo. Del resto non è un caso, mi pare, che non ci sia un metodo chiamato "song and song", insomma tutti, anche i più mistici a quanto ne so ritengono che ci sia una base fisica da sviluppare in modo relativamente autonomo, anche se in sinergia con altri aspetti, per metterci nelle condizioni di avere una vera scelta tra tipi di suono.
Quindi secondo me nessuno può sostenere sensatamente che discorsi che vertano ad esempio sulla lingua, la respirazione o qualche altro aspetto fisico del suonare la tromba siano "pointless". Al massimo una può dire che sono sbagliati, ma che abbiano almeno potenzialmente un senso mi sembra che qualunque insegnante dovrebbe coerentemente ammetterlo. Ovviamente io concordo con la parte in cui amarone dice che tutto ciò non è sufficiente e che la parte fisica è solo una base acquisita la quale uno può ancora suonare malissimo.
Ultima cosa, una mia impressione è che il suono giusto lo si debba trovare per sottrazione. Uno prima deve essere in condizione di emettere suoni pieni e lunghi per poterci lavorare a costruire il suono giusto e la frase. Lavorare per addizione è impossibile perché ci porta a fare sforzi che poi paghiamo. Ovviamente il paragone è con lo scultore che ricava l'immagine dal blocco di marmo, non mettendo insieme piccoli frammenti di marmo.
(si tratta solo di opinioni dilettantesche espresse in libertà, abbiate pazienza).