Author Topic: brani a memoria...  (Read 12292 times)

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Offline Carlo

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Re:brani a memoria...
« Reply #15 on: April 07, 2014, 02:07:31 PM »
Per non aprirne di nuove, recupero questa vecchia discussione, per me importantissima. Magari, dopo 4 anni, ci sono nuovi consigli da raccattare.
Tento da anni di farmi un piccolo repertorio a memoria. E non sto parlando di jazz, ma di semplici melodie.
Un vero trombettista deve sapere suonare qualche cosa a memoria.

Quando mi chiedono di far sentire qualche cosa, non posso sempre tirare fuori i foglietti e il leggio.
Ero a una festa, lì c’era una tromba e mi hanno chiesto di suonare qualche cosina:“Mi avevi detto che suoni la tromba, facci sentire qualche cosa. Ma dai, non preoccuparti, senza impegno, sei tra noi".
Non avevo dietro i miei foglietti e non ho combinato niente. Quanto mai ho detto che suonavo, parlo sempre troppo!

Memorizzare le note e lo spartito può funzionare per un giorno. Ma il giorno dopo siamo da capo, faccio un sacco di errori, e tre giorni dopo sbaglio tutto.
Un po’ di miglioramenti li ho ottenuti imparando le scale a memoria, ma non basta.
Sento che la strada giusta è arrivare a suonare naturalmente, pensando solo alla melodia (che bisogna avere bene in testa, e in questo non ho problemi) lasciando che le dita e il labbro se la sbrighino da soli, senza neanche pensare a quale nota sto emettendo.
Come, ad esempio quando parlo, io penso solo a cosa devo dire, e le parole arrivano naturalmente, senza che debba pensare alla coniugazione di ogni singolo verbo.
Ma con la tromba non ci riesco. Penso al motivo, e le dita e le labbra mi tradiscono.
 

Offline Norman

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Re:brani a memoria...
« Reply #16 on: April 07, 2014, 04:29:42 PM »
Imparando le scale a memoria hai già fatto il primo passo. Adesso prosegui su quella strada, aggiungendo un pezzo alla volta: prima gli arpeggi, poi magari le scale fatte per terze, gli esercizi del clarke, e piano piano arriva a provare a suonare semplici melodie trasportandole in tutte le tonalità. Prova prima con cose proprio banali, tipo fra martino, ti metti lì e provi a suonarla in do, senza leggerla da nessuna parte. Poi quando l'hai fatta per bene, provi a trasportarla in tutte le tonalità. Poi prendi un'altra melodia e rifai la stessa cosa, e poi un'altra ancora. All'inizio andrai proprio per tentativi, ma vedrai che piano piano andrai a "trovare" le note giuste guidato esclusivamente dalla musica. A quel punto potrai cominciare a fare lo stesso lavoro con temi e melodie più complesse. Ci vuole solo tempo.
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Offline Carlo

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Re:brani a memoria...
« Reply #17 on: April 07, 2014, 06:22:15 PM »
Imparando le scale a memoria hai già fatto il primo passo. Adesso prosegui su quella strada, aggiungendo un pezzo alla volta: prima gli arpeggi, poi magari le scale fatte per terze, gli esercizi del clarke, e piano piano arriva a provare a suonare semplici melodie trasportandole in tutte le tonalità. Prova prima con cose proprio banali, tipo fra martino, ti metti lì e provi a suonarla in do, senza leggerla da nessuna parte. Poi quando l'hai fatta per bene, provi a trasportarla in tutte le tonalità. Poi prendi un'altra melodia e rifai la stessa cosa, e poi un'altra ancora. All'inizio andrai proprio per tentativi, ma vedrai che piano piano andrai a "trovare" le note giuste guidato esclusivamente dalla musica. A quel punto potrai cominciare a fare lo stesso lavoro con temi e melodie più complesse. Ci vuole solo tempo.
D'accordo, ti ringrazio. Ci sentiamo tra un anno. Se ha funzionato ti do una dozzina di punti.
Sabato al mercato c'erano tre zingari che suonavano. Quello con la tromba faceva un motivo dietro l'altro, tantissimi e ovviamente senza spartito.
Chiaramente suonava senza pensare a quello che stava facendo. Un nervoso!

Offline fcoltrane

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Re:brani a memoria...
« Reply #18 on: April 07, 2014, 07:53:48 PM »
ragionare come indica Tony per intervalli è utilissimo perchè sviluppa una serie di attitudini che servono poi per l'improvvisazione.
con il tempo si impara a riconoscere non solo gli intervalli semplici ma quelli più complicati e cosa più importante si collega il suono all'intervallo.
per imparare i temi già è stato detto molto.
ed anche per gli accordi.
posso solo aggiungere per imparare gli accordi è utile fare una bella linea di basso.
questo perchè la linea di basso spinge il trombettista (ma anche il sassofonista) a ragionare anche per percorsi.
ed insegna l'uso del cromatismo che si trova vicino alla nota obbiettivo (la nota dell'accordo)

Offline Norman

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Re:brani a memoria...
« Reply #19 on: April 07, 2014, 08:22:23 PM »
D'accordo, ti ringrazio. Ci sentiamo tra un anno. Se ha funzionato ti do una dozzina di punti.
Sabato al mercato c'erano tre zingari che suonavano. Quello con la tromba faceva un motivo dietro l'altro, tantissimi e ovviamente senza spartito.
Chiaramente suonava senza pensare a quello che stava facendo. Un nervoso!

Se lo fai tra un anno ho i miei bei 12 punti in saccoccia, garantito... ;-)
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Offline musicmanx

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Re: brani a memoria...
« Reply #20 on: April 08, 2014, 09:46:09 AM »
Memorizzare è un po' un dono e un po' funzione dell'impegno che ci metti, per memorizzare puoi usare varie tecniche: ricordarti la sequenza dei tasti da premere (ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh), la sequenza dei nomi delle note (ahhhhhh) oppure puoi memorizzare gli intervalli fra una nota e l'altra. Quest'ultimo sistema ti permette si suonare in qualsiasi tonalità e inoltre ti aiuta non poco a pescare le note mentre suoni.
Esempio con Over The Rainbow:
Fa faaaa mi do re mi fa, fa reeeee doooo
Io la "sento" così: nota iniziale, ottava, settima (o mezzo tono sotto), salto di terza sulla quinta, tono, tono, ottava, ottava bassa (nota iniziale) sesta, quinta.
Di conseguenza se parti dal do basso farai: Do doooo si sol la si do, do laaaaa sol

Insomma, bisogna trovare un sistema che ci aiuti se la natura non ci ha baciati.

Questa di Tony e' una gran bella Perla : ragionare per intervalli e' la chiave di volta . Bravo Ti metto il punticino
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline anrapa

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brani a memoria...
« Reply #21 on: April 08, 2014, 10:44:46 AM »
:)
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Offline Carlo

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Re:brani a memoria...
« Reply #22 on: April 08, 2014, 11:38:06 AM »
ragionare come indica Tony per intervalli è utilissimo perchè sviluppa una serie di attitudini che servono poi per l'improvvisazione.
con il tempo si impara a riconoscere non solo gli intervalli semplici ma quelli più complicati e cosa più importante si collega il suono all'intervallo.
per imparare i temi già è stato detto molto.
ed anche per gli accordi.
posso solo aggiungere per imparare gli accordi è utile fare una bella linea di basso.
questo perchè la linea di basso spinge il trombettista (ma anche il sassofonista) a ragionare anche per percorsi.
ed insegna l'uso del cromatismo che si trova vicino alla nota obbiettivo (la nota dell'accordo)
fcoltrane,
tu che hai suonato anche il sax, hai trovato la tromba più difficile da suonare a memoria rispetto al sax?
Io con il flauto dolce avevo meno difficoltà, perché almeno sapevo sempre dove ero. Più buchi chiudi, e più emetti note basse (come con il sax, clarinetto, flauto).
Mentre con la tromba, con quei 3 miseri tasti, a volte mi perdo, e non so più dove sono. 

Offline fcoltrane

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Re:brani a memoria...
« Reply #23 on: April 08, 2014, 12:01:46 PM »
nel sax effettivamente c'è quella che si definisce memoria meccanica che per alcuni aspetti è utile ma per altri è nociva.
il rischio più grande è quello di farsi guidare dalle dita e non dalla melodia.
per questo riferivo che il vero passo avanti (dal punto di vista tecnico) è quello di riuscire a comprendere profondamente gli intervalli.
lo studio dell'improvvisazione passa attraverso la conoscenza dei suoni.

alcuni anni fa seguivo un seminario con un sassofonista italocanadese Bonisolo davvero in gamba.
proponeva un tipo di studio molto semplice .
prendi quattro suoni a tua scelta e crea la tua improvvisazione.
a turno ciascun sassofonista provava a improvvisare.

dopo poco quasi tutti i sassofonisti  più che da una idea melodica si facevano guidare dalle dita.

rispondo alla tua domanda :

per l'improvvisazione con la tromba questo rischio è davvero ridotto ma non escluso.

per l'apprendimento di un brano a memoria nel mio caso rilevano altri aspetti che rendono le difficoltà analoghe.
le note: ricordare quali sono , chiamarle per nome.
gli intervalli riconoscerli con l'orecchio e chiamarli per nome (come riferiva Tony).
ed infine ricordare con l'orecchio la melodia.
in pratica ho poca memoria sia con la tromba sia con il sax (con il sax ho una buona tecnica di produzione del suono con la tromba no).


Offline Carlo

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Re:brani a memoria...
« Reply #24 on: April 08, 2014, 04:02:00 PM »
Quello che volevo dire è che quando si suona un motivetto a memoria, se si "sente" che la melodia deve scendere di un tono, con la tastiera non ci sono problemi, si batte sul primo tasto a destra. Con il flauto (e gli altri legni) si chiude un altro buco.
Ma con la tromba non ci sono indicazioni così chiare, ogni nota ha la sua situazione.
Con l'aggravante che spesso non sappiamo neanche più dove siamo, e quindi anche ragionando non sappiamo quali tasti usare per scendere di una nota.
Mentre con il flauto e il piano le mani ci indicano sempre che nota abbiamo appena fatto.
Certo, Norman mi ha detto che con il tempo dovrebbe venire tutto automatico. E io ci credo. Ma sarà una grande fatica.

Offline anrapa

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Re:brani a memoria...
« Reply #25 on: April 08, 2014, 04:22:30 PM »
Non capisco il senso: con la tromba DEVI sapere SEMPRE che nota stai facendo altrimenti non stai suonando la tromba ma stai "navigando a vista". Non puoi ragionare in termini relativi con la tromba, devi controllare in termini assoluti la nota che vuoi fare.
Pure con il pianoforte NON basta "prendere il tasto bianco a sinistra" perché ci sono due zone (Fa-Mi e Do-Si) nelle quali manca il tasto nero...
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Offline eugeniovi

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Re:brani a memoria...
« Reply #26 on: April 08, 2014, 04:57:08 PM »
............... Jeremy Pelt disse che, un buon professionista, dovrebbe avere un repertorio di almeno 50 brani a memoria.....

Non dovrei parlare visto che ne so solo 49  smil
Scherzi a parte io penso sia solo una questione di abitudine, all'inizio si fa una fatica tremenda a ricordarsi due note in croce ma poi tre, quattro etc.. E' una cosa difficilissima per  chi è sempre stato 'spartitodipendente'  (come me) ma un po' alla volta si supera il panico di non aver nessun riferimento se non quello mentale, la cosa richiede una concentrazione elevata e voglia di 'soffrire' almeno all'inizio. Io ho visto bravissimi andare in panico senza leggio  anche solo al variare di una scala . Se poi ci interessa il Jazz è la strada obbligata perchè come fai ad improvvisare se non sai a supermenadito almeno la successione delle  fondamentali, passo obbligato per poi sapere gli accordi. Comunque il segreto è sempre e solo studiare con metodo e naturalmente ripetere i brani ogni giorno. Comincia con le scale e siccome le maggiori e minori si sanno studia le pentatoniche, allena la memoria con le modali, le be bop...armonizzale, il tutto ascendente e discendente dalla nota più bassa a quella che riesci sul tuo strumento. Ciao a tutti

Offline Carlo

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Re:brani a memoria...
« Reply #27 on: April 08, 2014, 05:35:53 PM »
Non capisco il senso: con la tromba DEVI sapere SEMPRE che nota stai facendo altrimenti non stai suonando la tromba ma stai "navigando a vista". Non puoi ragionare in termini relativi con la tromba, devi controllare in termini assoluti la nota che vuoi fare.
Pure con il pianoforte NON basta "prendere il tasto bianco a sinistra" perché ci sono due zone (Fa-Mi e Do-Si) nelle quali manca il tasto nero...
Ti assicuro che c'è chi la suona senza pensare a quale singola nota sta emettendo.
Gli zingari di cui parlavo, e quelli che ho visto a Guca, non pensavano di certo a quale nota stavano emettendo.
Lo stesso Chet Baker, nella sua biografia, diceva che gli bastava sapere la prima nota, e poi doveva solo pensare alla musica e questa veniva.
Anche Amstrong raccontava che da giovane suonava di tutto senza sapere cosa era una nota e un pentagramma.
Nel mio piccolissimo, direi che io riesco a fare altrettanto con i pezzi per tromba naturale (senza usare i pistoni).
Quando faccio il silenzio e gli altri pezzi militare, li faccio senza pensare alle note che emetto. Come quando fischietto, mica penso alle note.

Offline Cesco

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Re:brani a memoria...
« Reply #28 on: April 08, 2014, 06:08:06 PM »
Lo stesso Chet Baker, nella sua biografia, diceva che gli bastava sapere la prima nota, e poi doveva solo pensare alla musica e questa veniva.

Dico la mia in punto Chet.
Che avesse una capacità naturale di suonare è vero, ma un tanto era dovuto ad un'eccezionale dote improvvisativa legata ad una conoscenza delle diteggiature (questa è una mia convinzione, ovviamente...).
Non ha studiato scale, metodi e simili, ma ha applicato immediatamente all'improvvisazione le sue doti musicali (diteggiando il fraseggio ed assimilandolo in ore, giorni, anni, di pratica), aiutato da un orecchio fuori dalla norma quanto a musicalità applicata al fraseggio jazzistico.
E ciò è tanto vero se si pensa che il suo modo di cantare (scat) è diverso da molte singer, atteso che cantava come se stesse suonando, per cui il fraseggio cantato era del tutto simile a quello suonato.

La difficoltà, a mio modo di vedere, è la trasposizione del fraseggio in tutte le tonalità.
Si dice che Chet prendesse un tema senza pensare alla tonalità: ebbene, io ho tonnellate di musica di Chet, ma Just Friend, tanto per fare un esempio, la prende sempre alla stessa tonalità... idem per gli altri standard che batteva (nell'ultimo periodo soprattutto).

Tieni conto che all'epoca di Chet le tonalità su cui giravano i jazzisti erano 4 o 5, e le griglie armoniche erano standard, per cui affinato il fraseggio in tali schemi, era notevolmente più semplice improvvisare "a braccio", avendo a che fare sempre con diteggiature simili.

Nell'era hard bop i brani erano per lo più minor blues o major blues, per cui anche lì si girava intorno alle "canoniche" 4/5 tonalità (salva qualche disgressione momentanea in aree più ostiche).

Le difficoltà sono sorte più tardi, da Trane in poi e con l'avvento del jazz moderno (Shorter, Henderson, ecc.). Lì si sono aperti scenari veramente vastissimi in termini di aree armoniche da esplorare, con conseguente difficoltà di applicare il fraseggio automatico a tonalità decisamente "difficili" per la tromba.

Quindi, ritornando "a bomba", lo zingaro probabilmente conosce 200 temi a memoria, ma con tutta probabilità le aree armoniche toccate sono 2 o 3, vale a dire quelle più semplici per la tromba (e quindi è più semplice immagazzinare temi che "corrono automaticamente" sulle dita sempre sulle medesime diteggiature).

Facci caso...  ;)

My two cents

Offline Carlo

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Re:brani a memoria...
« Reply #29 on: April 08, 2014, 06:55:43 PM »
Dico la mia in punto Chet.
........................
Non ha studiato scale, metodi e simili,
...............................
La difficoltà, a mio modo di vedere, è la trasposizione del fraseggio in tutte le tonalità.
Si dice che Chet prendesse un tema senza pensare alla tonalità....
la prende sempre alla stessa tonalità...
........
Tieni conto che all'epoca di Chet le tonalità su cui giravano i jazzisti erano 4 o 5, e le griglie armoniche erano standard, per cui affinato il fraseggio in tali schemi, era notevolmente più semplice improvvisare "a braccio", avendo a che fare sempre con diteggiature simili.
..................
lo zingaro probabilmente conosce 200 temi a memoria, ma con tutta probabilità le aree armoniche toccate sono 2 o 3, vale a dire quelle più semplici per la tromba (e quindi è più semplice immagazzinare temi che "corrono automaticamente" sulle dita sempre sulle medesime diteggiature).

Sono più che d'accordo. E ti ringrazio, mi hai chiarito una cosa su cui mi arrovellavo da anni.

In effetti, fare le melodie con tromba naturale, più una scala semplice di così non esiste.
Quindi diciamo che la drastica affermazione di anrapa:  "con la tromba DEVI sapere SEMPRE che nota stai facendo" potrebbe essere valida quando si suona su molte scale.

A questo punto non mi rimane, per ora, che portare tutti pezzi che voglio fare a memoria su, diciamo, un paio di scale. E scartare  i (moltissimi) pezzi che non ci entrano in queste 2 scale.
Nel frattempo farò tutti gli esercizi consigliati da Norman (e eugeniovi) per ampliare il repertorio.

Come farei senza questo forum?