Author Topic: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza  (Read 23759 times)

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Offline eugeniovi

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #45 on: July 09, 2010, 06:18:28 PM »
Scusa DarioT ,me ne vergogno,ma il mio pessimo inglese mi impedisce di capire quello che dice. Grazie comunque e ciao :)

Offline Valejazz

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #46 on: July 10, 2010, 11:57:55 AM »
Per conoscere James Europe...e vedere spezzoni davvero rari e interessanti...

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=j-nCIGtIuj4[/youtube]

Offline DarioT

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #47 on: July 12, 2010, 10:30:34 AM »
Scusa DarioT ,me ne vergogno,ma il mio pessimo inglese mi impedisce di capire quello che dice. Grazie comunque e ciao :)

non c'e' proprio nulla di cui vergognarsi.....dopo avergli chiesto il significato del titolo dell'ultimo (all'epoca) cd, l'intervistatore gli chiede (0:55) che "titolo" puo' avere la sua musica, e Metheny rispone jazz, perche' per la maggior parte e' improvvisazione e, per lui, questo la qualifica come jazz.

Quindi, dato che il post era a capocchia: siete d'accordo che quello che etichetta una musica come gess e' solo l'improvvisazione ?
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Offline Norman

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #48 on: July 12, 2010, 02:18:52 PM »
non c'e' proprio nulla di cui vergognarsi.....dopo avergli chiesto il significato del titolo dell'ultimo (all'epoca) cd, l'intervistatore gli chiede (0:55) che "titolo" puo' avere la sua musica, e Metheny rispone jazz, perche' per la maggior parte e' improvvisazione e, per lui, questo la qualifica come jazz.

Quindi, dato che il post era a capocchia: siete d'accordo che quello che etichetta una musica come gess e' solo l'improvvisazione ?

Io non sono assolutamente d'accordo, l'improvvisazione non è una caratteristica di per sé distintiva del jazz. Il jazz è certamente musica prevalentemente improvvisata, ma non tutta la musica improvvisata è jazz...

Portando questa questione nell'ambito del mio primo messaggio, ho pochi dubbi che Pat Metheny faccia jazz (magari non fa solo jazz...), ma per quanto mi riguarda è quanto di più lontano da quella che definisco 'anima africana' possa immaginare. Quando fa jazz lo fa alla sua maniera, che è molto, molto europea. Il che, ripeto, non è un giudizio di valore, Pat Metheny è bravissimo ed ha fatto e fa musica meravigliosa, ma è una delle dimostrazioni più evidenti di quanto sia difficile per un bianco mettersi sullo stesso binario 'emotivo' dei neri. Pochissimi ci sono riusciti.
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Offline eugeniovi

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #49 on: July 12, 2010, 03:09:19 PM »
Grazie DarioT per la 'consulenza'. L'improvvisazione non è peculiare solamente alla musica Jazz, ma penso sia innegabile che nel Jazz abbia trovato la sua massima espressione con un percorso che tutt'oggi non appare concluso.  Nelle varie 'Jazz age' si è e si sta sperimentando di  tutto ma concordo con Norman, non tutto quello che è improvvisato può essere definito Jazz (termine complesso che però addottiamo per comprederci), lo swing, il ritmo, la successione armonica etc. contribuiscono a dare forma. Esistono poi musicisti oramai tecnicamente mostruosi che spaziano con disinvoltura tra new age, pop, etnica...magari improvvisano ma definirlo Jazz mi sembra eccessivo. Ultima cosa, ricordiamoci che osservando le classifiche definite Jazz americane troveremo cose che farebbero arricciare il naso a molti appassionati europei. Cia, eugeniovi

Offline DarioT

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #50 on: July 12, 2010, 04:12:15 PM »
....Quando fa jazz lo fa alla sua maniera, che è molto, molto europea.....

ma questo e' nato in mezzo al Missouri...dovrebbe essere permeato dalla cultura americana e dalla sua multietnicita'.... (1:30, e ci aggiunge il Brasile)


.....ricordiamoci che osservando le classifiche definite Jazz americane troveremo cose che farebbero arricciare il naso a molti appassionati europei....

ma come ? : la patria dell swing e della musica afroamericana che rinnega se stessa ?
E noi che non abbiamo queste radici, arricciamo il naso ?

 fenomen
« Last Edit: July 12, 2010, 09:03:00 PM by Amarilly »
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Offline eugeniovi

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #51 on: July 12, 2010, 04:25:11 PM »
ma questo e' nato in mezzo al Missouri...dovrebbe essere permeato dalla cultura americana e dalla sua multietnicita'.... (1:30, e ci aggiunge il Brasile)

Mica tutti quelli che nascono ad Atene sono filosofi....

ma come ? : la patria dell swing e della musica afroamericana che rinnega se stessa ?
E noi che non abbiamo queste radici, arriciamo il naso ?

Grandissima ironia, complimenti. Stesso discorso per i nati in Missouri. Per essere fruitori di arte non occorre essere nati artisti....ma semplicemente bearsi di ascoltare o guardare o leggere qualcosa, il perchè forse neanche lo sappiamo, ma ci fa stare e sentire bene. Ciao

 fenomen

Offline DarioT

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #52 on: July 12, 2010, 04:56:32 PM »
OT on

e' possibile rimettere la funzione di edit ?  Ho scritto "arricciare" con una "c" sola, e mi sta' venendo l'orticaria.....

OT off
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Offline anrapa

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #53 on: July 12, 2010, 05:11:17 PM »
Ci dovevi pensare prima, quando solevi passare le ore a guarda il soffitto invece che la lavagna... :D
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Offline eugeniovi

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #54 on: July 12, 2010, 05:13:44 PM »
Ci dovevi pensare prima, quando solevi passare le ore a guarda il soffitto invece che la lavagna... :D

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Offline Norman

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #55 on: July 12, 2010, 05:41:51 PM »
Vedi Dario, il punto è che ancora oggi, a distanza di secoli dall'inizio della deportazione degli schiavi, la parte più genuinamente africana della cultura (intesa in senso molto ampio) dei neri risulta ancora oggi indigesta alla cultura mainstream americana. I neri oggi sono molto integrati nella società americana, ma il più delle volte per farlo hanno dovuto assimilarsi alla cultura mainstream. Parallelamente invece le espressioni più genuinamente africane della cultura dei neri sono a tutt'oggi indigeste alla maggior parte degli americani, sono ancora qualcosa di esotico... Per te (come per qualunque europeo) è incomprensibile il fatto che uno cresciuto nel Missouri non abbia assimilato un certo tipo di cultura. Ma tu devi immaginare il fatto che il Missouri in cui è cresciuto Pat Metheny è una società che fino all'altro ieri era segregata, e che di questo porta i segni ancora oggi... Nell'America della segregazione razziale bianchi e neri nascevano, crescevano e vivevano su binari paralleli: vivevano fianco a fianco, ma era come se vivessero in due mondi diversi... Oggi la situazione è molto migliorata, ma non puoi spazzare via in pochi decenni i detriti lasciati da oltre due secoli tra schiavitù e segregazione.

Ti dirò di più: non penso che sia un caso il fatto che i primi bianchi ad avvicinarsi al jazz siano stati immigrati italiani ed ebrei, e cioè gente che, pur se in maniera meno violenta, ha vissuto un'esperienza di discriminazione, e che proveniva da culture che probabilmente avevano meno pregiudizi nei confronti dei neri di quanti non ne avessero gli anglosassoni, abituati per 150 anni a considerarli poco più che animali da soma.

E' per questi motivo che Pat Metheny e Wes Montgomery (solo per fare un esempio), nati a soli 400Km di distanza l'uno dall'altro, entrambi considerati jazzisti ed entrambi chitarristi, hanno fatto jazz in maniera che definire opposta è riduttivo...
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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #56 on: July 13, 2010, 08:49:05 AM »
.....quando solevi passare le ore a guarda il soffitto invece che la lavagna...

io almeno gli occhi ce li avevo aperti , pero' !
(e le dita nel naso)
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Offline anrapa

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #57 on: July 13, 2010, 11:35:57 AM »
:D
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Offline DarioT

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #58 on: July 13, 2010, 12:37:54 PM »
Vedi Dario, il punto è che .......

Norman, in uno dei primi post ci accusi di non avere apertura mentale, nell'ultimo che per noi europei certe cose sono incomprensibili....mi verrebbe da risponderti di parlare per te, se non temessi che qualcuno possa pensare che la frase sia detta con acredine.

Tu immagini le culture del Missouri che viaggiano su due binari paralleli, (io penso che ti piaccia immaginare cosi'), io invece immagino che Metheny, che ha cominciato a suonare da pro a 14anni, abbia suonato con cosi' tanti personaggi ed abbia avuto cosi' tanti scambi culturali da aver assimilato lo swing come se facesse parte del suo dna  (ammesso che gia' non lo fosse), e che quindi le sue scelte musicali siano, appunto, una scelta piuttosto che un ripiego.

Dici che il jazz di Metheny e' "....molto, molto europeo..." mentre, secondo me, e' quando di piu' lontano si possa immagina da quello che, almeno io, identifico come jazz europeo: quello dei paesi nordici e di qualche esponente anglosassone.

(Siamo finiti a parlare di Metheny solo perche', a meno che non me lo sia sognato, molto tempo fa avevo postato un qualcosa chiedendo, provocandovi, come definireste la musica di PMG.... l'accenno di Eugeniov ed il successivo ascolto di quella vecchia intervista ha fatto il resto....beh: forse anche il fatto che ho un biglietto per il suo concerto di questa sera ;D)

Tornando quindi, credo, all'argomento principale: io non sono d'accordo nel definire il jazz una musica afroamericana, e questo ovviamente non significa negare o non sapere dove, quando, da chi e con quali influenze sia nato. (influenze, aggiungerei, da entrambe le parti).

Proprio perche' sappiamo che la scintilla iniziale e' stato il ragtime non possiamo non notare come questo tipo di musica si sia evoluta o, se il termine non vi piace, come sia cambiata negli anni attraversando le varie fasi del boop,del cool, del free e quant'altro. (in ordine sparso)

Il jazz, oggi, non puo' piu' essere definito una musica afroamericana, e non e' piu' necessario scimmiottare qualcuno di colore per fare vero jazz.
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Offline weo

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Re: Jazz, Africa, Occidente, forma e sostanza
« Reply #59 on: July 13, 2010, 01:16:12 PM »
Mi sembra strano dirlo, non so perché....   ::)
Sono completamente d'accordo con Dario