Vedi Dario, il punto è che .......
Norman, in uno dei primi post ci accusi di non avere apertura mentale, nell'ultimo che per noi europei certe cose sono incomprensibili....mi verrebbe da risponderti di parlare per te, se non temessi che qualcuno possa pensare che la frase sia detta con acredine.
Tu immagini le culture del Missouri che viaggiano su due binari paralleli, (io penso che ti
piaccia immaginare cosi'), io invece immagino che Metheny, che ha cominciato a suonare da pro a 14anni, abbia suonato con cosi' tanti personaggi ed abbia avuto cosi' tanti scambi culturali da aver assimilato lo swing come se facesse parte del suo dna
(ammesso che gia' non lo fosse), e che quindi le sue scelte musicali siano, appunto, una scelta piuttosto che un ripiego.
Dici che il jazz di Metheny e' "....molto, molto europeo..." mentre, secondo me, e' quando di piu' lontano si possa immagina da quello che, almeno io, identifico come jazz europeo: quello dei paesi nordici e di qualche esponente anglosassone.
(Siamo finiti a parlare di Metheny solo perche', a meno che non me lo sia sognato, molto tempo fa avevo postato un qualcosa chiedendo, provocandovi, come definireste la musica di PMG.... l'accenno di Eugeniov ed il successivo ascolto di quella vecchia intervista ha fatto il resto....beh: forse anche il fatto che ho un biglietto per il suo concerto di questa sera )Tornando quindi, credo, all'argomento principale: io non sono d'accordo nel definire il jazz una musica afroamericana, e questo ovviamente non significa negare o non sapere dove, quando, da chi e con quali influenze sia nato. (influenze, aggiungerei, da entrambe le parti).
Proprio perche' sappiamo che la scintilla iniziale e' stato il ragtime non possiamo non notare come questo tipo di musica si sia evoluta o, se il termine non vi piace, come sia cambiata negli anni attraversando le varie fasi del boop,del cool, del free e quant'altro.
(in ordine sparso)Il jazz, oggi, non puo' piu' essere definito una musica afroamericana, e non e' piu' necessario scimmiottare qualcuno di colore per fare vero jazz.